“Trentamila metri quadrati da rendere edificabili in zona agricola a Faetano, quante villette ci stanno in uno spazio equivalente a 6 campi di calcio?”. E ancora: “…Pari e patta non direi: 12mila edificabili Serravalle contro 34mila edificabili tra La Lacca e Ca Rigo (piu altri metri accessori)”. Questa volta, dopo l’Associazione Micologica, dopo Giovanni Zonzini di Rete -il quale, il 24 giugno scorso, lamentava che nessuno “è riuscito a cogliere la singolare sequenza temporale fra l’uscita di Rete dalla maggioranza e la trasformazione di oltre 30.000 mq di terreni da area parco a terreno edificabile”, in seguito in questo stesso commento vedremo chi ha voluto e avallato quella permuta- strumentalizzare e distorcere i fatti in nome di una più o meno razionale sensibilità ambientale, è la volta di Vanessa Muratori, attivista e membro del direttivo di Unione Donne Sammarinesi, con un passato nella politica attiva nella fila di Sinistra Unita.
I FATTI. Giovanni Zonzini (Rete), affida alla sua bacheca Facebook un attacco alla nuova maggioranza; un attacco -su tematiche diverse da quelle ambientaliste.- mascherato da appello, “Attenti ai populisti”, che forse potrebbe essere sfuggito alla Muratori, la quale cavalca una delle più strumentali e populiste “battaglie” ambientaliste del momento, ovvero quella incentrata sull’ormai nota vicenda della permuta che, in cambio di un terreno edificabile sito di fronte all’ex Electronics al di là della superstrada, da destinare all’ampliamento del Parco Laiala, concede più o meno gli stessi metri edificabili nelle zone di Ca’ Rigo e La Lacca.
Sì, perchè la superficie edificabile non cambia in maniera sostanziale: 12mila metri di superficie venivano cementificati prima; più o meno gli stessi verranno cementificati in forza della contestata -o meglio strumentalizzata- permuta. Anzi, visti i diversi indici di edificabilità -1 nell’area edificabile che diventerà parco; 0,5 e 0,3 a Ca’ Rigo e La Lacca- la permuta evita la costruzione di uno o più palazzoni a Serravalle compensando la proprietà con la possibilità di costruire villette in altra zona, ben meno impattanti sull’ambiente di un ennesimo ecomostro di cui la Repubblica purtroppo è già ricca.
I sammarinesi, vista questa permuta ormai nota, sono di fronte ad un’ennesima speculazione, “svendita” del territorio, “stupro” dell’ambiente? O, invece, sono oggetto di una ennesima strumentalizzazione bella e buona, perpetrata da chi, come accaduto in passato basandosi su “balle” o verità parziali, cerca di cavalcare l’ingenuità popolare così da conquistare qualche consenso e mettere in difficoltà gli avversari, magari politici? Ognuno di voi trarrà le sue conclusioni sulla base dei fatti, reali, che vi svelo di seguito.
Tutto parte da un progetto -positivo, a mio modesto parere- di ampliamento del Parco Laiala promosso da Rete. Un progetto che definire diversamente da ambientalista e di tutela del verde è davvero complicato. Ma, subito, si evidenzia un problema: l’area su cui espandere il Parco è di proprietà privata e, nel vecchio Prg, destinata ad uso edificabile, oggi con un indice di edificabilità pari a 1, che in concreto significa la possibilità, per la proprietà, di costruire su ben 12mila metri di territorio. In pratica sarebbe potuto nascere, lì, fra Serravalle e Domagnano, l’ennesima serie di palazzoni, tipo gli ecomostri abitativi che è possibile scorgere scendendo da Borgo a Dogana…
Il Governo avrebbe potuto esercitare -vista la pubblica utilità- lo strumento dell’esproprio, ma ciò avrebbe comportato una spesa ingente per le casse pubbliche, visto che si sarebbe dovuto pagare a tasso di mercato quel terreno edificabile. Inoltre, in caso di ricorsi e contro-ricorsi, di impugnazioni e cause civili, sarebbero potuti passare anni e anni prima che il progetto di Rete, condiviso dalla scorsa maggioranza, potesse concretizzarsi.
Il governo di allora (Pdcs, Rete, Npr, Motus Liberi) ha quindi avviato una trattativa con la proprietà, culminata in una intesa raggiunta fra la proprietà del lotto e -secondo quanto trapelato- una delegazione di governo e maggioranza composta da Elena Tonnini, Rete, all’epoca Segretario di Stato agli Interni, Emanuele Santi, Segretario politico di Rete, Stefano Canti, Pdcs, Segretario di Stato al Territorio, e Giancarlo Venturini, Segretario politico del Pdcs.
Un accordo che, poi, il 22 maggio scorso, viene concretizzato nella delibera n.64 del Congresso di Stato, sottoscritta dal Segretario di Stato Tonnini. Nella stessa, “sentito il rifermento del Segretario di Stato per il Territorio e l’Ambiente”, Canti, “si dà mandato” agli organismi preposti per “l’attuazione di interventi finalizzati alla creazione di infrastrutture pubbliche per la sostenibilità ambientale…”. In pratica, fra le altre cose, alla permuta in questione.
Ma in cosa consiste questa permuta? Tralasciamo tutto l’aspetto del cavalcavia, già costruito sullo stesso lotto edificabile di Domagnano. In pratica, la proprietà si è mostrata disponibile a cedere i 12mila metri edificabili necessari all’ampliamento del Parco Laiala in cambio di un equivalente superficie netta edificabile in altra zona.
Sono stati individuati, così, appezzamenti in Ca’ Rigo e La Lacca, peraltro in ampia parte già di proprietà dell’impresa privata, ma non edificabili, per un totale di circa 30 mila metri quadrati a fronte dei 12 mila ceduti. Ma non significa -si noti bene- che la superficie realmente edificabile sia maggiore, visti i ben più bassi indici di edificabilità concessi nei terreni oggetto della variante Prg necessaria: una volta approvata la variante di Prg i metri quadri cementificabili restano sempre gli stessi 12mila, ma, come è facile dedurre, essendo le costruzioni -visti gli indici di edificabilità di 0,5 e 0,3- distribuite in un’area che resterà al 50% e al 70% verde. In pratica, gli impattanti palazzoni che sarebbero potuti sorgere a Domagnano verranno sostituiti con villette immerse nel verde a Ca’ Rigo e La Lacca. In più, il Parco Laiala si estenderà fino alla superstrada.
E, il tutto, senza che l’Ecc.ma Camera debba rimborsare, sborsare un euro alla proprietà. Cari sammarinesi, alla luce di ciò, siete ancora convinti di trovarvi di fronte ad una speculazione? O, come sostenuto fra “le righe”, per ultima in ordine temporale, dalla Muratori, di fronte ad uno “stupro” ambientale? O, invece, il progetto di Rete condiviso poi dalla vecchia maggioranza (oggi che Rete non è più in maggioranza corre voce di un dietro-front del governo, ma è una “voce”), determinerà ricadute positive per l’ambientale di quei metri cubi di cemento, meglio distribuiti e meno impattanti?
Questi, al di là delle strumentalizzazioni e delle “mezze verità”, sono i fatti… Ognuno di voi può trarre le sue conclusioni e crearsi una sua opinione, perchè le opinioni sono tutte legittime, ma solo de basate su fatti ed eventi reali, nonché valutabili nella loro completezza.
Enrico Lazzari
