Di certo ha avuto del fegato. O più semplicemente lui a quell’aggeggio erotico ci teneva particolarmente. Quel che è sicuro è che quando i ladri gli sono piombati in casa e gli hanno rubato un cosiddetto “vibratore”, un sammarinese non ci ha pensato su un attimo e piuttosto che non dire nulla, magari vergognandosi di raccontare la situazione, ha proposto denuncia. E i ladri grazie al lavoro di indagine sono così stati pizzicati e rinviati a giudizio per furto aggravato, reato del quale un gruppo di rumeni dovrà dar conto nell’udienza fissata il 15 dicembre. Assieme al “sex toy” questi ladri a “luci rosse” hanno sottratto dall’abitazione del sammarinese anche tre flaconi profumo. Chissà che cosa è passato per la testa ai malviventi che per un bottino tanto misero – evidentemente per loro così non era – hanno dovuto forzare una portafinestra del piano terra. Un colpo congegnato nei minimi dettagli tanto da prevedere la presenza di un complice che senza partecipare direttamente alle operazioni di furto, forniva un contributo ai suoi sodali, trasportandoli in prossimità dell’abitazione dove sarebbe entrati, a bordo di un’autovettura con targa sammarinese (così da evitare i controlli e l’identificazione nel caso avessero usato l’autovettura con targa rumena di uno di loro) e con l’accordo che sarebbe tornato a prenderli dopo il furto. Una faticaccia enorme per un oggetto erotico, come a dire che tutto nella vita è relativo.
La Tribuna.sm
