Ma come arriva Panzavolta a San Marino?
Naturalmente per pulire il denaro e per questo, secondo l’impianto accusatorio, gli sarà di fondamentale aiuto Lamberto Geri (oltre che la moglie in qualità di prestanome), ma anche per acquisire importanti fette del settore delle costruzioni nella piccola e ricca repubblica.
E lo fa attraverso la partecipazioni di una importante azienda sammarinese, naturalmente nel settore calcestruzzi.
Attraverso questa acquisizione Panzavolta e i soci di San Marino costruiranno palazzi, parcheggi, il tribunale (i cui costi sarebbero decisamente lievitati) e la cartiera che, secondo i magistrati, sarebbe colpevole anche di inquinamento ambientale.
Tutto questo sarà possibile attraverso gli agganci non solo industriali ma anche politici.
Uno dei soci sammarinesi in particolare, secondo gli inquirenti del Titano, per avere la prelazione sulle costruzioni più importanti distribuiva mazzette sia alle forze politiche di maggioranza che a quelle di opposizione, in un sistema che si è perpetuato fino ai nostri giorni e che ha già portato in carcere alcuni ex importanti segretari di Stato.
Nel 1995 Lorenzo Panzavolta è stato oggetto a San Marino di una rogatoria per falso in bilancio e conseguente occultamento di 15 miliardi di lire.
Un’ulteriore richiesta di rogatoria è stata inoltrata, invece, pochi giorni fa alla Procura generale di Bologna che deve provvedere a inoltrarla a quella ravennate.
La ferma intenzione della magistratura del Titano, questa grossa inchiesta è condotta dal dottor Alberto Buriani, è quella di fare piena luce sulla provenienza della mole di denaro transitata nelle banche e nelle finanziarie sammarinesi riconducibile a Panzavolta secondo le indagini sarebbero circa 25 milioni di euro ma anche capire gli eventuali collegamenti con il sistema della politica di San Marino.
Il Resto del Carlino, Monica Raschi