San Marino. L’ampliamento del cimitero a Domagnano, ci sarà. Conclusa la fase autorizzativa, i lavori al via entro qualche mese. Resconto della serata di ieri al Montelupo

“Ho sempre saputo, in questi cinque anni in cui sono stato in carica, che non ci si poteva permettere di morire, perché non c’è posto al cimitero.” Provocatorio, ma forse non troppo, il Capitano di Castello di Domagnano Marcello Andreani, ha aperto la serata organizzata presso la sala Montelupo per illustrare il progetto di ampliamento cimiteriale, richiesto da tempo e sempre procrastinato. Ma l’attesa sembra ormai finita. A spiegarne le ragioni politiche, il Segretario al Territorio Matteo Ciacci; quelle tecniche, l’ingegnere Filippo Tamagnini, coordinatore Ufficio progettazione. 

Abbiamo visto troppi mega progetti che, per mille motivi, non riescono ad andare avanti – ha detto Ciacci – per questo abbiamo posto grande attenzione alle opere considerate piccole, ma che sono virtuose perché rispondono alle esigenze della popolazione, alle richieste delle Giunte, alla manutenzione del Paese. Basta vedere i cantieri fermi.” Il progetto predisposto per Domagnano, in ogni caso, proprio piccolo non è, vista la previsione di spesa di 500 mila euro. Andrà di pari passo con il posizionamento della nuova antenna per le telecomunicazioni, anche questa destinata a risolvere un bel po’ di problemi. La serata pubblica rispondeva alla necessità di informare la gente, oltre che osservare il disposto di legge in quanto si tratta di un Piano Particolareggiato. 

I problemi di ampliamento ci sono in tutti gli 8 cimiteri della Repubblica, nonostante l’incentivazione della cremazione e la modifica del regolamento di polizia mortuaria per recuperare i loculi esistenti a partire dalle sepolture più risalenti. Ma ogni sito ha i suoi problemi specifici. In particolare, Domagnano, deve rispondere non solo agli 80 decessi di media annuale, ma anche a molte richieste di emigrati all’estero che desiderano essere sepolti nella loro terra di origine, nonché a quelle di coloni e mezzadri che si erano allontanati dalla propria casa per ragioni di lavoro. Il cimitero aveva già avuto un ampliamento negli anni ’70 e negli anni 2000, ma non basta più. 

L’ingegnere Tamagnini ha spiegato che la nuova area avrà ulteriori 269 loculi e 110 ossari. Sarà realizzata, grazie ad opportune opere urbanistiche, in un triangolo di terreno di proprietà dell’Ecc.ma Camera situato dietro all’attuale cimitero. L’accesso sarà garantito da due varchi che saranno aperti nel muro di cinta, dietro alla cappella, e da un sentiero sulla fiancata destra dove potranno passare anche i mezzi per le manutenzioni.  Al centro del nuovo spazio cimiteriale, sarà realizzato il “Giardino delle rimembranze”, sia come area verde, sia come terreno su cui spargere le ceneri delle cremazioni. 

La tempistica dovrebbe essere abbastanza veloce dal momento che la fase di approvazione del P.P. è praticamente terminata e che si potrà partire a breve per la gara d’appalto. Altra questione riguarda le risorse economiche destinate dal bilancio pubblico per questa tipologia di lavori. Infatti, nel frattempo si sono resi necessari dei lavori di consolidamento nel cimitero di Fiorentino, che non potevano assolutamente essere procrastinati. Però, hanno assicurato i relatori, con la prossima legge di assestamento e con il bilancio previsionale, si andrà a reperire tutta la somma necessaria. In teoria, i lavori potrebbero partire addirittura a dicembre; al massimo entro la prossima primavera. 

Basta che non si ripeta quanto è successo con la nostra rotatoria” ha chiosato il Capitano di Castello, ricordando un intervento che sembrava non finire mai. Nel corso del dibattito mosso da pubblico, che si è soffermato in particolare su alcune soluzioni tecniche, è venuta anche la notizia che San Marino sta ragionando per avere un suo forno crematorio e non rivolgersi più all’esterno. La necessità è direttamente collegata non solo all’incremento delle richieste, ma anche alla necessità di dare attuazione alla modifica del regolamento di polizia mortuaria per il recupero di loculi risalenti. Approcciando la materia, si è notato che molte sepolture, anche vecchie di parecchi decenni, non si sono mineralizzate, quindi, si rende necessaria la cremazione. Si parla di numeri esorbitanti ed è per questo che San Marino, in un futuro non troppo lontano, potrebbe dotarsi di un suo forno crematorio.