Il terreno, la cui estensione raggiunge circa 5.500 metri quadri, tornerà così a proporre attività ludico-didattiche legate alla natura, completando i lavori di ripristino logistico dopo i dissesti provocati da una frana.
Niente più attività di caccia nella zona antistante alle attività dell’Associazione Oasi Verde. Questo
è quanto è stato deciso dalla delibera presentata dalla Segreteria di Stato al Territorio nella seduta
del Congresso di Stato del 5 ottobre.
Viene così aggiornata la Carta Faunistico-Venatoria allegata al Decreto Delegato 09 agosto 2019
n. 126, escludendo l’attività venatoria dal terreno la cui estensione raggiunge circa 5.500 metri
quadri e i cui confini sono definiti da un ruscello e da un bosco molto suggestivo.
Con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la ripresa di tutte quelle attività che l’Associazione ha
sempre portato avanti, tra le quali è giusto ricordare il posizionamento di nidi e il ripopolamento
della zona boschiva di molteplici varietà di uccelli selvatici, la pet-therapy e l’apicoltura, lo
sviluppo di colture idroponiche e la creazione di sentieri naturalistici, volti all’utilizzo didattico.
La decisione è stata frutto di un ottimo dialogo che è stato avviato tra la Segreteria di Stato al
Territorio, la Federazione Caccia Sammarinese e le associazioni ambientaliste.
Stefano Canti (Segretario di Stato al Territorio, l’Ambiente, l’Agricoltura, la Protezione Civile e i
rapporti con AASLP): “Un ottimo risultato che persegue gli interessi di tutte le parti in gioco e
ottenuto grazie al confronto e all’ascolto delle istanze territoriali dei cittadini, di cui questa
Segreteria vuole essere prima promotrice”.