“I rifiuti di una persona possono essere i tesori di un’altra. Questa è la traduzione di un vecchio proverbio rammentato dalla popolazione americana.
Come apparso su più di un giornale sammarinese l’Aser ed i suoi associati hanno espresso un senso di delusione nei confronti della Dc, la quale non sembra eccessivamente interessata a mantenere dei rapporti con i cittadini residenti altrove.
Ma forse oggi nell’edificio in Via delle Scalette, hanno altri problemi più importanti, o come si dice in America: ‘They have bigger fish to fry’.
Da un altro lato e non molto remotamente, il partito di Augusto Casali e Paride Andreoli, si è dimostrato più degli altri incline ad abbracciare la causa di Aser che, come risaputo, altro non chiede che tutti i cittadini della Repubblica di San Marino tornino a godere degli stessi diritti di uguaglianza senza distinzioni, differenze o discriminazioni.
L’amico Paride con altri esponenti di diversi Partiti e movimenti politici accettò un invito a New York, per celebrare della Festa del nostro Santo. La sala naturalmente era gremita e si aprì un forum di domande e risposte, Paride fu l’unico ad affrontare la problematica dei non residenti in Repubblica dichiarando che il suo Partito avrebbe posto fine a tali vergognose discriminazioni e promise che tale impresa sarebbe in testa alla sua agenda.
Da parte sua (e molto recentemente), Augusto Casali ha eletto di rendere pubblico il suo interessamento in quanto noi della ‘Associazione sammarinese per equal rights’, cerchiamo instancabilmente di trasmettere alle personalità componenti il Consiglio Grande e Generale. Il suo sentimento risale ai tem- pi dell’infame ‘referendum’ che finì per classificare, chi per un motivo o un altro fu costretto a percorrere il cammino dell’emigrazione in cittadini di classe B o addirittura C.
Inoltre Casali ha dedicato forze e tempo a spingere ben due referendum, che seppure hanno ottenuto altissime percentuali, non hanno raggiunto il quorum necessario.
Per chi ormai vive ed è integrato in un Paese adottivo, e non vuole essere relegato in un cassetto tra scartoffie e oggetti inutili, l’essere ricordato da chi copre una carica di relativa importanza può diventare un conforto, se e quando la malinconia del Paese nativo si fa sentire. Terminando senza prolungarci troppo, grazie Augusto e Paride. Da New York e altre sedi”.
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