San Marino. L’ASTROLABIO – “100 anni di dibattito, sono sufficienti?”  Di Augusto Casali

L’ex Segreterario di Stato Augusto Casali

Il nuovo Governo sta allontanandosi dal porto per cominciare a navigare mari sicuramente più esaltanti, ma al tempo stesso anche più agitati di quello percorso fino ad oggi. L’opposizione è agguerrita, lo si è già capito e quando cesserà di sparare i propri colpi a salve, come ha fatto in queste ultime settimane, scegliendo temi più rilevanti e più sentiti dalla popolazione, potrebbe rivelarsi per il Governo e per la maggioranza che  lo  sostiene,  un osso duro.

Inoltre, c’è da dire che il nuovo Esecutivo è chiamato a misurarsi con problematiche davvero complesse, come, tanto per fare solo degli esempi,  la razionalizzazione e il contenimento del debito pubblico; l’esigenza di risolvere i giganteschi problemi della Sanità; il riequilibrio della politica estera, a mio avviso un po’ troppo confusa; il contenimento della burocrazia stupida che si moltiplica a dismisura e che sta diventando una vera complicazione per la nostra società; la gestione del Territorio, bene preziosissimo per San Marino, che deve trovare compatibili misure di salvaguardia e, al tempo stesso,  di risposta alle esigenze di sviluppo del nostro Paese. 

E a proposito di grandi problemi, essendo giunti all’equinozio d’autunno, con l’arrivo delle prime piogge, quell’accenno di dibattito che si era riacceso qualche settimana addietro si è nuovamente spento e sembra che non interessi più nessuno, almeno fino alla prossima estate. Mi riferisco all’approvvigionamento idrico.

A dire il vero il Segretario di Stato competente in materia, nel corso di una intervista rilasciata alla San Marino RTV, ha dichiarato di essere favorevole alla nascita di un bacino imbrifero nel nostro territorio, nonostante abbia messo in evidenza che vi siano anche coloro i quali ritengono che tale soluzione sarebbe sconveniente.

Come ho già scritto più volte, la problematica si sta dibattendo a corrente alternata da un centinaio di anni. Nel frattempo, il mondo è cambiato, la scienza e la tecnologia hanno fatto passi da giganti; si sono svolte due guerre mondiali, l’uomo è andato sulla luna, ma a San Marino tutto rimane immobile, perché ancora oggi ci stiamo chiedendo se è nato prima l’uovo o la gallina, e in attesa che questo esistenziale mistero trovi una risposta, rimaniamo prudentemente, neanche a dirlo, in attesa, anche se non si capisce bene di che cosa!

Personalmente, per quel che conta e che può valere, sono completamente d’accordo con il Segretario di Stato Bevitori. Le ragioni sono semplicissime: 1) Il nostro Territorio non ha ricchezze nel sottosuolo. L’unica cosa che possiede sono alcune falde acquifere e l’acqua sta diventando nel mondo un bene prezioso di inestimabile valore; 2) Mi chiedo come si possa asserire, a lungo a lungo termine, che l’onere finanziario per le opere necessarie sarebbero superiori ai benefici, visto che l’acqua che passa per il nostro territorio scende a valle, in Italia, e poi noi di San Marino scendiamo a valle per  riacquistarla a caro prezzo; 3) Sia pure nella sua piccolezza e senza voler fare il passo più lungo della gamba, credo sia giunto il momento per San Marino, almeno di provare a divenire più autosufficiente in alcuni settori fondamentali, come, appunto, l’approvvigionamento idrico, che potrebbe a sua volta aiutare l’approvvigionamento dell’energia elettrica, così come accade in tanti paesi di montagna e  lo smaltimento dei rifiuti urbani. 

Ecco, investimenti in questi campi giustificherebbero ampiamente anche il ricorso al debito pubblico, poiché fornirebbero impulso alla crescita economica generale.

Sinceramente mi auguro che dopo l’inevitabile rodaggio dei primi mesi il Governo e soprattutto le Segreterie di Stato competenti, dalle parole passino ai fatti e portino avanti con decisione studi e progetti in grado di essere forieri solo di effetti benefici per la Repubblica e per i suoi cittadini.

 Se poi ci saranno forze politiche, gruppi di pressione o rappresentanti del popolo ciechi e sordi, questi dovranno prendersi per intero, di fronte ai sammarinesi, le proprie responsabilità, sulle quali, dagli elettori, prima o poi, verranno giudicati.

Augusto Casali