San Marino. L’ASTROLABIO – “Avanti il prossimo!” … di Augusto Casali

In quattro anni la sanità di San Marino ha cambiato tre Direttori Generali che sembravano dovessero spaccare le montagne e risolvere tutti i problemi del settore che intanto si erano accumulati.

Invece nulla di veramente concreto si verificò e tutto rimase così come era. Il vertice della sanità, soprattutto ai tempi del Direttore Bruschi, era tutto disponibilità, coccole ed elogi per delle capacità che in concreto nessuno intravvedeva nell’organizzazione con la quale dovevano fare i conti tutti i giorni i cittadini.

Poi la Bruschi, un bel giorno, piantò tutti in asso, in primo luogo chi la teneva sul piedistallo, e lasciò la direzione della sanità, e tutti quanti con un palmo di naso. Anzi, a dire il vero ha sbattuto anche la porta perché, se non ricordo male, disse che la sua decisione era dipesa anche dal fatto che non esistevano più le condizioni per portare avanti l’incarico.

E all’ora, avanti un altro!

Andata via la migliore non rimaneva che fare venire a dirigere la sanità sammarinese al “il migliore”, sempre secondo il responsabile politico. Il nuovo Direttore Generale è giunto a San Marino preceduto dalla sua fama, oggetto di attenzione in una serata trasmessa su la Emittente “La 7”, nella trasmissione “Non è l’Arena”.

Accolto nel nostro Paese coperto di bambagia garantita da un contratto da privilegiato, con auto e autista a disposizione, contornato di consulenti che corroborano l’attività del super consulente della Segreteria di Stato, “Il migliore”, tutti pensavamo che finalmente i numerosi problemi della sanità di San Marino sarebbero stati risolti e allora: Evviva Bevere!

Poi, è passato oltre un anno dall’arrivo del nuovo Direttore generale e, al di là dei roboanti temi avanzati nel dibattito sulla sanità sammarinese, come ad esempio la robotica, la telemedicina, il nuovo ospedale, ed altre alchimie, nessuno dei problemi pratici con i quali hanno a che fare i sammarinesi sono stati risolti. Nemmeno uno! L’unico elemento a ricordo di questo periodo travagliato, per quel che riguarda la sanità, rimarrà per molto tempo il robot, acquistato, forse, tra l’altro, usato.

Una specie di monumento al fallimento!

Già, perché le file negli ambulatori continuano; le file nelle farmacie continuano; parlare con un medico è una impresa titanica; le visite specialistiche sono diventate una specie di miraggio e il povero cittadino bisognoso di rapide cure o indagini è costretto sempre più a ricorrere alla sanità privata. Non che abbia nulla in contrario alla sanità privata, anzi, io ritengo che dovrebbe essere intesa come prezioso apporto alla sanità pubblica, attraverso specifiche e chiare convenzioni. Comunque sia, siamo fermi al palo. Questa è la verità e la sanità pubblica è sempre in maggiore difficoltà.

Penso invece che i principi della legge del 1955 che istituiva la salvaguardia sanitaria universale e gratuita, debbano essere tutelati, anche se aggiornati dopo quasi settant’anni da quella grande conquista.

 Il Segretario alla Sanità, a San Marino RTV, ha affermato che Bevere potrebbe andare via e lasciare il suo incarico e aggiunge, sempre il Segretario di Stato competente, potrebbe rimanere se fosse messo nelle condizioni “di fare le cose”, come se la colpa di quel che non va sia degli altri e non di chi è il super consulente di un Segretario di Stato che continuamente si copre dietro la foglia di fico e non ammette di avere fatto, con le scelte compiute, immensi buchi nell’acqua, le cui conseguenze ricadono su tutti gli utenti della sanità.

Forse sarebbe meglio concentrarsi sulle problematiche reali che perdere il tempo nel dare la caccia all’uomo ritenuto incapace perché non è allineato, sorretto in questa opera dal sottobosco, tra cui chi dovrebbe essere ben più realista e quindi pragmatico anziché essere sempre accondiscendente nel nome delle sue referenze scolastiche che, sul piano pratico, possiamo ben dirlo, si riducono al nulla.

Comunque sia apprendiamo, dallo stesso Segretario di Stato alla Sanità, che il super consulente, “il migliore”, il Dott. Bevere, potrebbe andare via e lasciare il suo incarico, come abbiamo già da tempo appreso dalla stampa italiana. Si usa il condizionale perché se per caso non verrà inserito in Italia nella casella di cui si parla sulla stampa, col cavolo che lascia San Marino, tutelato com’è dal contratto privilegiato in essere con i rappresentanti della Repubblica.

Quindi, un appello: Se per caso Bevere accenna ad andarsene, nel Governo nessuno tenti minimamente di dissuaderlo. Lasciatelo andare se volete che davvero cambi qualcosa. E soprattutto pensate di mettere al suo posto un sammarinese; uno che è nato, vissuto, vive e vivrà a San Marino e che ama questo nostro Paese e che alla fine di un suo eventuale incarico, in questo Paese continuerà a vivere con la sua famiglia e con i suoi figli.

Quale migliore garanzia per ogni sammarinese?

Augusto Casali