
L’anno nuovo è arrivato e una novità l’ha portata: non ci sono stati i fuochi d’artificio e così anche gli animali, cani in testa, hanno potuto entrare nel nuovo anno in tutta tranquillità. Credo sia stata una buona cosa, che spero duri nel tempo.
Ma l’arrivo di un nuovo anno accende, anche ai più scettici, un filo di speranza che le cose possano per tutta la nostra Comunità andare un po’ meglio.
Ad esempio, si può sperare in un sistema sanitario bonificato dalla esasperante presenza della politica che pretende di occuparsi di tutto e che invece, con i suoi rituali, complica enormemente le cose. Si può auspicare una nuova organizzazione stagliata sulle reali esigenze di una popolazione di poco superiore alle 30.000 persone, richiamando primari e direttori a gestire la sanità quotidiana, poiché nessuno può farla funzionare meglio di loro che sono in prima linea.
Si può dunque auspicare che code negli ambulatori e nelle farmacie, si assottiglino sensibilmente, e che a dirigere la Sanità del nostro Paese, sia chiamato un professionista sammarinese che senza fanfaronate ma con umiltà si dedichi al suo lavoro.
Inoltre ci si può augurare che la pletora di consulenti, spesso amici degli amici, a volte assolutamente inutili, ma tutti piuttosto costosi per le casse dello Stato, sia realisticamente ridotta. Ed infine, ci si può augurare che il nostro sistema sanitario possa tornare appetibile per medici e paramedici, magari mettendo più risorse finanziarie nella sanità, risparmiando invece sui viaggi inutili, sulle manifestazioni modeste, sul clientelismo e gli sperperi.
Nell’anno nuovo è legittimo aspettarsi un Governo più efficiente, meno condizionato da capricci e isterismi. e una maggioranza più coesa, non soggetta a personaggi discussi e discutibili. Penso sia legittimo aspettarsi maggioranze ed esecutivi trasparenti, che mettano al bando i conflitti d’interesse da parte di chi ne abusa quasi costantemente e che non temano di dialogare con i cittadini e tornino a stare tra la gente.
A tal proposito, dopo tanta segretezza, ora che l’Accordo con l’U.E. sembra raggiunto e nei prossimi mesi pare verrà parafato, è auspicabile che i termini in esso contenuti siano finalmente resi noti ai sammarinesi, i quali hanno tutto il diritto di sapere che tipo di accordo hanno raggiunto coloro i quali sono andati a trattare a nome dell’intera Repubblica di San Marino e di dire l’ultima parola in merito, attraverso una tornata referendaria, visto che la nostra Carta dei Diritti afferma, all’art. 2: “La sovranità della Repubblica risiede nel popolo…” attraverso diverse forme, tra cui, oltre la democrazia rappresentativa, è prevista la democrazia diretta.
D’altronde, nessun autentico democratico penso possa ragionevolmente temere l’utilizzo dello strumento del Referendum su di una tematica i cui effetti ricadranno inevitabilmente su tutti i cittadini elettori!
Inoltre, c’è da desiderare dall’Anno Nuovo, che si faccia luce sulla gestione dell’Azienda dei Servizi di questi ultimi 10 anni, perché è giusto che i sammarinesi sappiano come ci si è mossi, per quale motivo i bilanci sono scesi in picchiata e le decine e decine di milioni, opportunamente accantonati in passato, si siano tramutati addirittura in un importante deficit di bilancio. Per non parlare dell’atteggiamento della dirigenza attuale tenuto rispetto alla politica delle tariffe, ai contratti stipulati con le ditte energetiche fornitrici, magnificati rispetto alla popolazione e poi rapidamente venduti per fare cassa, probabilmente. Troppe zone d’ombra; troppa leggerezza e, a quel che sembra, scarsa competenza!
Infine, speriamo che il Nuovo Anno aiuti la politica a ritrovare la via perduta e il suo primato; che riporti i politici tra la gente reale, utilizzando la verità virtuale intelligentemente, senza farsi condizionare e a volte rendersi ridicoli.
I cittadini, soprattutto i più esposti e i più deboli rispetto ai contraccolpi dovuti agli aumenti del carrello della spesa, dei tassi dei mutui, delle utenze, sono stati lasciati troppo soli, occorre recuperare terreno in tal senso e che la politica torni a fare gli interessi della “Polis” e non di gruppi, gruppetti e congreghe affaristiche e di potere.
Non se ne può più di un apparato che si dimostra forte con i deboli e deboli con i forti.
Facciamo un po’ tutti attenzione, perché il bicchiere è colmo, la gente è stanca di mezze cartucce che popolano i nostri giorni e c’è in giro una grande voglia di equità, di giustizia, di onestà e di umiltà, poste al servizio di questa nostra millenaria Terra.
Augusto Casali