
Se guardiamo attentamente le cose che succedono da anni nel nostro Paese, piano, piano, giorno dopo giorno, ci si accorge che a San Marino andiamo pazzi per l’esterofilia.
Infatti, in molte posizioni apicali dei settori della nostra società, spesso e volentieri troviamo cittadini stranieri. Per carità, non ho nulla contro coloro i quali esercitano legittimamente alcune funzioni, ma viene spontaneo riflettere e giungere alla conclusione che nell’anno di grazia 2022 noi sammarinesi stessi riteniamo che a San Marino non esistano concittadini capaci di gestire le situazioni che regolano la vita della nostra Comunità.
Possibile? Pare proprio che sì! Infatti, se facciamo mente locale e guardiamo chi dirige settori importanti come, tanto per fare qualche esempio, il Tribunale, alcune Forze dell’Ordine, la Sanità, la Banca Centrale, non si trova un sammarinese neanche per sbaglio: al vertice tutti provenienti dall’estero, esattamente dall’Italia.
D’altronde in questo c’è anche una logica essendo San Marino completamente confinante su tutti i lati con l’Italia ed essendo legata a quest’ultima da usi e costumi per molti versi comuni.
Però con queste proporzioni a me pare un po’ troppo. Sembra che si sottovalutino i sammarinesi e le loro potenzialità, che invece, a mio avviso, anche per l’esperienza che ho accumulato negli anni, ritengo sia piuttosto alta.
Invece continuiamo a vedere che dalle casse già un po’ anemiche dello Stato, continuano a uscire denari e denari pubblici a favore di decine e decine di consulenti, spesso strapagati, i cui risultati non mi appaiono straordinari. Anzi, a dire il vero, nonostante tutto questo, sembra che il rapporto tra Italia e San Marino non sia idilliaco in questi ultimi anni e ci siano parecchi fronti aperti da tempo che hanno un riverbero negativo sul nostro Paese e la sua economia.
E allora c’è qualcosa che non va e varrebbe la pena di dare più fiducia ai Sammarinesi che a San Marino ci vivono tutta la vita e incontrano tutti i giorni i propri concittadini, a differenza dei consulenti e super consulenti che finito il loro mandato se ne tornano da dove sono venuti, spesso lasciando a San Marino e ai sammarinesi vecchi e, a volte, nuovi problemi.
Uno degli esempi più calzanti potrebbe essere la figura del Direttore Generale della Sanità: ricordate l’era Bruschi? All’inizio sembrava dovesse innovare il mondo, difesa e coccolata dai vertici della sanità. Poi ha piantato tutto per un nuovo incarico altrove e non ha risolto nessuno dei problemi, anzi andando via ha lasciato scritto una relazione “segreta”, ovviamente, che di problemi ne ha aperti a iosa.
E allora: avanti un altro! Ed è arrivato il suo sostituto, ancor più tutelato da un contratto “segreto”, ovviamente, almeno fino ad oggi, di cui però sono filtrate alcune condizioni davvero confortanti per il nuovo Direttore Generale che, adagiato nella bambagia, a distanza di alcuni mesi dal suo arrivo ci parla di ospedali all’avanguardia, robotica, telemedicina, medicina nucleare, ma che a tutt’oggi non ha risolto neanche uno dei problemi con i quali i sammarinesi devono fare i conti tutti i giorni quando si parla di sanità. Pare però che il nuovo Direttore Generale voglia riempire la sanità sammarinese di consulenti, così, oltre a quelli già giunti al suo seguito per supportare il super consulente, cioè sé stesso, pare ne abbia indicati un altro paio tra i quali individuare il papabile” per il ruolo di Direttore del Dipartimento Socio-Sanitario Territoriale ISS, già retto dal sammarinese Dr. Agostino Ceccarini e poi dal sammarinese Dr. Sergio Rabini; il tutto naturalmente con benedizione politica piuttosto ampia, che pare vada oltre il responsabile del settore.
E allora mi chiedo: ma per quanto tempo ancora dovremo continuare a vedere questo stucchevole teatrino sempre uguale e sempre con lo stesso finale, teso alla penalizzazione dei cittadini sammarinesi?
San Marino è stato considerato un miracolo della storia da studiosi e uomini di cultura, capace di superare, praticamente indenne nella sua indipendenza, epoche, avversità e guerre. Lungo il suo percorso ha trovato certamente amici, ma ha anche ricercato all’interno della propria piccolezza le risorse necessarie per preservare fino ai giorni nostri la Repubblica di San Marino. D’altronde, chi può volere far sopravvivere, anche in un mondo così mutato negli anni, San Marino, se non i sammarinesi?
E allora si dia più fiducia ai nostri concittadini perché solo i sammarinesi possono risolvere i problemi dei sammarinesi e solo i sammarinesi possono far continuare la storia di San Marino!
Augusto Casali