San Marino. L’ASTROLABIO – “Evviva la Democrazia” Di Augusto Casali

Augusto Casali

L’ASTROLABIO – “Evviva la Democrazia”

Di Augusto Casali

Il 15 settembre è stata celebrata anche a San Marino la Giornata Internazionale della Democrazia, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite l’8 novembre 2007. Mentre l’Unione Interparlamentare ha fatto coincidere a questa iniziativa l’adozione della Dichiarazione Universale sulla Democrazia, a salvaguardia ed impulso dei principi che tutelano gli Ordinamenti sorti dalla volontà popolare.

Negli stati più avanzati, dove si sono maggiormente sviluppati libertà e giustizia, il diritto alla democrazia viene esercitato nel rispetto della pluralità delle opinioni e nell’interesse comune.

L’essenza della democrazia sta in questi due concetti paradossalmente semplici: Rispetto della volontà popolare e rispetto della pluralità. Principi sacrosanti, irrinunciabili per un sistema democratico che non zoppichi.

L’occasione della Giornata Internazionale sulla Democrazia dovrebbe aprire nel nostro Paese una attenta riflessione sulla necessità di procedere rapidamente alla riforma della Legge Elettorale vigente. Infatti l’attuale Legge, concepita in un periodo bipolare assai diverso da quello attuale, in cui vi sono molteplici realtà politiche in campo, facendo ricorso ad un premio di governabilità  spropositato, assegnato con il ballottaggio, ha reso possibile l’avvento al Governo della Repubblica della minoranza dell’elettorato che nel primo turno aveva ottenuto il 30% dei voti, contro il 70% dei sammarinesi che avevano scelto tutt’altro. 

Il premio di governabilità e stato pari a 15 consiglieri su 60, vale a dire un quarto del Consiglio Grande e Generale. Parliamo di proporzioni enormi, inaccettabili proprio dal punto di vista della rappresentatività e quindi dell’essenza della democrazia. Come può una minoranza governare uno stato? Come ho già avuto modo di affermare al massimo può comandarlo e infatti abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi i risultati di politiche portate avanti a testa bassa, senza tenere conto delle diverse posizioni in campo nei vari settori, in modo muscolare quando non addirittura autoritario. Mi riferisco a Sanità, Turismo, Scuola, rapporti internazionali e politiche bancarie, tanto per fare degli esempi.

Se è vero che la Giornata Mondiale della Democrazia  e la Dichiarazione Universale sulla Democrazia si ispirano alla tutela degli ordinamenti democratici e rappresentativi  espressi dalla volontà popolare e che la democrazia deve essere esercitata nel rispetto della pluralità, la modifica della Legge Elettorale attualmente vigente a San Marino si impone anche per ragioni di coerenza, se davvero crediamo a quanto sopra detto.

Infatti la rappresentatività al secondo turno si va a fare benedire, in quanto coalizioni e forze politiche spariscono con un gioco di prestigio. Prima c’erano e poi non ci sono più e gli elettori che le hanno votate sono costretti a scegliere quel che passa il convento, oppure a votare bianco o a starsene a casa perché la propria rappresentanza politica è stata cancellata. 

La volontà popolare per molti elettori viene dunque vanificata, in quanto eliminando d’ufficio coalizioni e forze politiche, quella che è stata la loro reale volontà nel primo turno non può più essere espressa.

Ovviamente, se si fanno sparire come per incanto coalizioni e liste elettorali, anche la beneamata pluralità si va a fare benedire.

Ed infine, la democrazia, di fronte alla quale tutti a parole ci inchiniamo reverenti, come può essere pienamente affermata se la rappresentatività espressa dalla volontà popolare viene mutilata per ragioni di potere? Di argomenti sui quali riflettere ce ne sono dunque a sufficienza.

  Mi chiedo, che cosa aspettano ancora le forze di opposizione per prendere l’iniziativa e imporre all’agenda politica sammarinese il confronto sulla modifica di una Legge Elettorale che fa acqua da tutte le parti?