Le prime fastose edizioni delle “Giornate Medioevali” penso che tutti se le ricordino, soprattutto chi abita in Città e chi nel centro storico aveva allora una attività turistica.
D’altronde difficile dimenticarsi di gruppi storici autentici, che affondano le radici nella storia stessa dei comuni di provenienza, come ad esempio il Calcio in costume di Firenze, la Quintana di Ascoli Piceno, la Giostra del Saracino di Arezzo, le Chiarine di Assisi, le Quattro Repubbliche Marinare, il Carroccio di Legnano, , tanto per fare solo qualche esempio e senza nominare tutti i gruppi che in quegli anni parteciparono alle “Giornate Medioevali”, anche per non rischiare di dimenticarne qualcuno. Nei primi cinque anni comunque i Gruppi sono stati circa 65 e tutti autentici e non improvvisati, dotati di documentazione storica, alcuni provenienti addirittura dal Belgio, dalla Germania e dalla Scozia.
Con il tempo, anche se la spinta propedeutica delle prime edizioni fu potente e portò all’affermazione delle “Giornate Medioevali” come unica nella sua formula e per partecipazione di gruppi storicamente autentici , purtroppo la qualità della manifestazione e dei partecipanti andò via via affievolendosi fino a perdere quelle caratteristiche culturali e di autenticità, che univano la storia e la tradizione alla spettacolarità, divenendo di fatto una delle tante e dozzinali rievocazioni che si trovano in giro nei comuni italiani anche limitrofi.
Nonostante ciò, grazie alla spinta ottenuta inizialmente, rimaneva una delle manifestazioni che portavano a San Marino più visitatori, ad esempio, dati del 1997 (4^ edizione) più di 50.000 presenze di turisti, giunti con automobili e autobus, e 16.000 cene con menù medioevali servite nei ristoranti sammarinesi nelle serate in cui si è svolta la manifestazione.
Dopo un quarto di secolo, anziché migliorare l’evento e farlo casomai tornare ai fasti iniziali, mettendo a frutto tutto il lavoro svolto negli anni, con pregi e difetti, è stato deciso di porre la parola fine alle “Giornate Medioevali”. Poiché però il vuoto lasciato era abbastanza evidente, si è tentato, poco dopo, di sostituirle con una non meglio identificata rievocazione denominata “Timeline”, la cui prima edizione avvenne nel luglio 2018.
In qualche modo faceva il verso alle “Giornate Medioevali”, ma dovendo dare il segno della discontinuità, gli venne data una impostazione più cinematografica, perdendo i connotati di autenticità e smarrendo il periodo storico di riferimento che in passato era il Medio Evo.
Non c’erano più i Gruppi storici di un tempo per le vie del Paese, ma bensì una miscellanea di periodi affidati a comparse; i costumi, ricavati dai quadri di Piero della Francesca e opera delle sartorie di Narni in collaborazione con le Università romane, sono divenuti un ricordo per lasciare il posto a costumi teatrali ben più modesti. L’esito finale fu un naufragio veramente deludente se è vero come è vero che la prima edizione fu anche l’ultima e non si si replicò più.
Nel 2021 ci hanno riprovato con “Historica, una storia di libertà”. Ma nonostante il titolo roboante, gli organizzatori sono caduti ancora una volta in una rievocazione multi-epoca che sulla scia di “Timeline” ha prodotto un frullato misto veramente difficile da seguire e tenere insieme attraverso un minimo di logica. Insomma, dai gruppi storici autentici dell’anno Mille si è passati ad acrobati, fachiri e fattucchiere.
Quest’anno si è tornati sull’antica via e la rievocazione storica, gira che rigira, si chiamerà “Giornate Medioevali”, ma non solo, anche il logo è stato rispolverato ed è quello adottato nella prima edizione esattamente 29 anni fa. Ed io credo che sia stata una scelta opportuna, perché quel nome e quel logo erano e sono conosciuti e sicuramente saranno un biglietto da visita importante. Speriamo solo che anche questa volta non si risolva tutto in un miscuglio scenografico senza capo né coda, perché, come si dice, sbagliare è ammissibile ma perseverare sarebbe diabolico!
Foto 1 (Metà anni “90: “GIORNATE MEDIOEVALI – Scende nella Cava del Balestrieri “La Giostra del Saracino di Arezzo)
Foto 2 (“La Quintana di Ascoli Piceno” fa il suo ingresso in campo. Per l’occasione sfila con la Quintana anche Don Eligio Gosti)
Foto 3 ( “Il Calcio in Costume di Firenze” fa il suo ingresso nella Cava dei Balestrieri – Metà anni “90: “GIORNATE MEDIOEVALI)