Il GRECO (Organo Anticorruzione del Consiglio d’Europa) ha reso pubblico il quarto Report di conformità del ciclo di valutazione su San Marino, dal quale emerge un giudizio complessivamente positivo. Si tratta obiettivamente di una buona notizia che riconosce gli sforzi compiuti in questi anni dal nostro Paese per uniformarsi alle legislazioni dei paesi democraticamente più avanzati.
Ma il GRECO ha espresso un giudizio favorevole anche rispetto alla Magistratura, “accogliendo con particolare favore l’ampia riforma…” riguardante la Giustizia sammarinese. Chiaramente un punto a favore del Governo e della maggioranza che lo sostiene; un dato di fatto che dovrebbe chiarire a tutti quanto fosse necessario intervenire per invertire una tendenza negativa che aveva prodotto nel nostro Paese, anche per la debolezza dimostrata dalla politica, una pericolosa confusione di ruoli.
Tale situazione ha prodotto l’arrivo a San Marino di lobby finanziarie con pochi scrupoli che nel corto circuito venutosi a creare avevano assunto posizioni cardine; in pratica, come ci indicano chiaramente le conclusioni della Commissione d’Inchiesta, gli stessi decreti con forza di legge proposti al Consiglio Grande e Generale venivano confezionati dai tecnici della “cricca” del gruppo Confuorti, addirittura prima di passare negli uffici delle Segreterie competenti.
Incredibile ma vero!
Politici e addirittura Segretari di Stato compiacenti di fronte a tutto questo, taluni chiaramente in piena coscienza, altri forse meno consapevoli, ma sinceramente, per quanto riguarda gli interessi superiori della nostra Repubblica, non so se sia meglio il primo o il secondo caso. Comunque sia credo che nessuno di questi fosse degno di rappresentare gli interessi dei sammarinesi.
Nel corso del mio lungo impegno politico ho avuto modo di vedere cose che non mi sarei mai aspettato; anche in passato ci sono stati uomini politici influenti contigui a rappresentanti di lobby finanziarie, ma casomai i politici dell’epoca si sono serviti di loro, mai mi era successo di vedere politici sammarinesi di vertice essere così servizievoli nei confronti del mondo affaristico.
Fortunatamente l’intrigo tra personaggi della finanza, della politica e della Magistratura è venuto a galla prima che procurasse guai maggiori per la collettività di San Marino. La Relazione finale della Commissione d’Inchiesta, approvata all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale, è stata molto esplicita; i provvedimenti in materia di Giustizia hanno sbloccato una situazione insostenibile; i giudici dalla “giustizia creativa” sono stati pluri-rinviati a giudizio, così come i rappresentanti delle lobby protagonisti di questa pagina nera della storia politico-finanziaria-giudiziaria di San Marino.
Nel nostro Paese comunque continua lo scontro tra chi sostiene che valutando l’operato del Governo il bicchiere sia mezzo vuoto e coloro i quali ritengono sia invece mezzo pieno. La verità, quando si sostengono certe tesi è che il bicchiere è esattamente pieno a metà. Ognuno dunque giudica positivamente o negativamente ciò che vede dalla propria angolazione.
Il Governo dovrebbe senz’altro avere più grinta, dovrebbe affrontare temi che rinvia ormai da troppo tempo, dovrebbe essere in grado di sostituire qualche ruota sgonfia, ma per quanto riguarda la lotta alla corruzione e gli interventi in materia di Giustizia non si può che prendere atto del passo in avanti compiuto, ed è inutile che l’opposizione si arrampichi sugli specchi per dimostrare che la realtà delle cose è diversa da quella emersa dalla Commissione d’Inchiesta, la cui relazione, vale la pena di ripeterlo, è stata votata all’unanimità da tutte le forze presenti in Consiglio Grande e Generale, nessuna esclusa.
Fatto più unico che raro!
Augusto Casali