Quest’anno, mi sbaglierò, ma la Befana mi pare sia arrivata tre giorni prima e con un bel botto! Infatti, come un fulmine a ciel sereno, è stato divulgato un comunicato da parte del Comitato di Redazione della San Marino RTV, con il quale si lamenta che frequentemente esponenti politici esercitino “pressioni e tentativi di influenzare” il lavoro svolto presso la nostra Emittente di Stato.
Purtroppo, data l’importanza della TV per la circolazione delle informazioni all’interno della nostra Repubblica, il provincialismo, a volte l’arroganza e in alcuni casi l’ignoranza di taluni politici, si sono manifestati sotto forma di “pressioni” tese ad addomesticare le notizie e magari a colpire l’avversario. Gli esempi potrebbero essere diversi ma per brevità ricordo che nei primi anni del Duemila, il sottoscritto, assieme ai consiglieri Bollini, Rossi, Morri e Sansovini, durante le riprese dei lavori consigliari, vista la faziosità più volte manifestata nei confronti dei così detti “cespugli”, furono costretti ad esporre un cartello con la scritta: “Non vogliamo essere ripresi dalla Televisione di Mangiafico.”
Però, la denuncia avanzata dal Comitato di Redazione è un fatto molto rilevante, che, mi pare, sia stato sottovalutato un po’ da tutti; infatti, qui si parla di rappresentanti di Governo o di partiti politici che pare “pretendono di modificare la linea editoriale dei servizi giornalistici e di cambiare la loro impostazione o impaginazione” e, si aggiunge “…non è possibile ricevere richieste di modificare titoli, contenuti o immagini di notizie che sono vere…”
Poi però la protesta si sgonfia un po’ quando si fa di tutta l’erba un fascio, in quanto è detto che tale comportamento sarebbe stato “bipartisan”, portato avanti nel tempo da tutte le forze politiche e mi si fornisce così l’occasione di dire che ho ragione quando affermo che questi fenomeni ci sono sempre stati.
Allora, di primo acchito, mi viene da fare alcune riflessioni. Se tutto ciò è accaduto è perché c’è chi fa pressioni, ma, evidentemente, c’è anche chi alle pressioni forse è stato più sensibile, altrimenti il giochino si sarebbe fermato subito. Così come non si può trascurare il fatto che dall’interno dell’Azienda, ci si sia decisi a denunciare certi comportamenti oggi, adesso, in questo momento storico. Forse si è raggiunto un pericoloso limite da non valicare? Oppure l’iniziativa sottende a qualche motivazione che forse i comuni mortali non conoscono e che emergeranno solo nel prossimo futuro?
Ecco, io credo che questa denuncia, nell’uno che nell’altro caso, non debba cadere nel vuoto. Credo sarebbe importante aprire una riflessione ad ampio spettro che faccia luce sugli accadimenti. Infatti, pur rimanendo con i piedi per terra, consci delle nostre dimensioni, sarebbe prioritario garantire alla democrazia del nostro paese un servizio pubblico imparziale, onesto, libero, espressione di attaccamento al Paese e ai suoi cittadini.
Augusto Casali