San Marino. L’ASTROLABIO – “La Parola ai Cittadini Elettori!” … di Augusto Casali

Da almeno venti anni si parla a San Marino di Europa. Prima con l’idea di entrare a far parte dell’U.E., al tempo di Romano Prodi, quando era al vertice della Commissione Europea e, venuto in visita nel nostro Paese disse, a noi del Governo, se eravamo pazzi a voler entrare nell’U.E. Per il Governo dell’epoca il problema era capire con esattezza ‘costi e benefici’ di questa eventuale scelta.

Non se ne fece nulla e l’interrogativo, sui costi e benefici, rimase una pratica inevasa. L’applicazione dell’alternanza democratica portò ad un cambio di Governo, passò qualche tempo e talune forze politiche promossero un Referendum Propositivo o di Orientamento per l’ingresso a pieno titolo nell’Unione Europea, e allora il problema ‘costi/benefici’ riemerse, ma rimase sullo sfondo, ancora una volta senza risposte precise. C’era allora un quorum da superare nel Referendum, che però non fu raggiunto e quindi l’esito del medesimo fu negativo: Niente ingresso in Europa a pieno titolo.

L’ex Segretario di Stato Augusto Casali

Alcune forze politiche, alle quali bisogna dare atto, ripresero qualche tempo dopo il discorso, ma visto l’esito del Referendum, individuarono un’altra strada: la via dell’Accordo di Associazione. Quindi tornava d’attualità la questione ‘costi / benefici’. Da allora ad oggi sono passati una decina di anni, tre o quattro Esecutivi con il coinvolgimento di quasi tutte le forze politiche che, per entrare nelle coalizioni di governo, hanno dovuto sottostare alla legge dei numeri, degli equilibri e delle poltrone. Così, presi nella ragnatela hanno fatto sempre più fatica a districarsi poiché ormai pienamente coinvolte.

 Attenzione, il problema ‘costi/benefici’ tornava ancora una volta, prepotentemente, d’attualità. Ma la scelta compiuta purtroppo è stata quella di tenere la trattativa riservata, senza coinvolgere i cittadini sammarinesi in corso d’opera e più il negoziato stava arrivando al traguardo e meno si sapeva. Solo qualche riunione addomesticata di tanto in tanto, in cui, in via teorica, si parlava dei possibili vantaggi, tacendo degli eventuali svantaggi. Insomma, a tutt’oggi, a distanza di vent’anni, il problema ‘costi/benefici’ rimane senza una risposta definitiva.

Infatti, a distanza a venti mesi dalla chiusura ufficiale del negoziato tra San Marino e U.E., in attesa della ratifica dell’Accordo che determinerà il futuro della nostra Repubblica, nulla di preciso ci viene detto dai fautori dell’Accordo di Associazione. Addirittura, anche l’ultima Commissioni Esteri è stata segretata, quando si è parlato del famigerato “Addendum”, cioè il documento chiarificatore richiesto dall’Italia sulla vigilanza finanziaria, così per ridere, di cui nessuno sa nulla. C’è qualcuno che sa che cosa c’è scritto nel documento denominato “Addendum”? Se c’è batta un colpo! E non si dica anche in questo caso che è difficile spiegarlo e che tanto i cittadini sammarinesi non capirebbero.

Ora, questo modo di fare non è tollerabile in un Paese democratico, è degno di altre realtà lontane dalla nostra Repubblica. E allora, non ci si stupisca se sono venute avanti richieste per tre Referendum sulla materia. Anzi, visto che tutto sarebbe, secondo le fonti governative, così bello, utile e necessario per il nostro Paese, si dovrebbe essere contenti e ben predisposti a misurare il consenso del cittadino esercitando la pratica della democrazia.

Il fatto è che hanno paura del referendum, forse perché neppure loro ci credono fino in fondo e solo questo fatto ingenera molti dubbi e molte perplessità nei sammarinesi. Inoltre, è venuto fuori qualcuno che sta mettendo in mostra tutti i lati deboli e attaccabili di questo negoziato e li sta efficacemente divulgando da un po’ di tempo a questa parte, sostenendo che la strada degli accordi bilaterali, seguita fino ad oggi, è quella giusta,  tanto è vero che con l’U.E. già abbiamo stretto significativi accordi su temi che riguardano San Marino e senza la necessità di venire imbrigliati nei lacci e laccioli del reticolo di norme comunitarie senza le quali un accordo complessivo di associazione non è possibile.

Infatti, la preoccupazione cresce nelle file dei sostenitori dell’accordo, e che alcuni Segretari di Stato cominciano a scendere in campo, ma, purtroppo per loro non dipanano per nulla l’eterno quesito: Quali costi? Quali benefici? Si limitano a fornire le solite generiche dichiarazioni retoriche prive di contenuto. C’è chi sostiene che ci saranno “nuovi posti di lavoro e più opportunità per i giovani.”  Solo che ci si dimentica di spiegare perché, come e quali strumenti si dovrebbero usare in base all’Accordo. Un altro ha affermato che “L’Europa è un mosaico di culture, non un monolite (infatti misurano financo le vongole). L’Accordo rafforza le nostre specificità, inserendole in un quadro di maggiore stabilità e sicurezza.” Ah sì? Spiegare come e perché, in modo semplice e comprensibile, altrimenti sembra davvero una supercazzola! Infine, tanto per fare degli esempi, è stato affermato che dobbiamo ”governare il cambiamento e non subirlo….trasformando le paure in certezze virtuose…”  Manca tutta la parte pratica: come si fa a fare tutto ciò che si dice? Accogliendo intanto circa 7.000 direttive, come ci è stato spiegato nel corso del dibattito in Consiglio Grande e Generale da chi l’esito del negoziato lo ha letto?

Sono 23 anni che ci interroghiamo. Ora siamo giunti alla conclusione di un negoziato. Prima della ratifica dell’Accordo di Associazione U.E., è possibile scrivere in modo comprensibile per tutti, nella parte sinistra di un quaderno l’elenco degli eventuali vantaggi e nella parte destra l’elenco delle cose a cui San Marino dovrebbe eventualmente rinunciare e l’elenco delle cose che dovrebbe fare per ottenere gli eventuali vantaggi? Così, prima di prendere una decisione verrà data una risposta alla domanda primaria ed essenziale: Quali costi? Quali benefici?

E poi siano i sammarinesi a decidere, in modo democratico e nell’esclusivo interesse della Repubblica di San Marino, attraverso lo strumento del Referendum. La maggioranza degli elettori sceglierà il percorso del futuro e tutti noi saremo in pace con noi stessi e con la nostra coscienza. Invece di fare tante chiacchiere inutili, è così difficile, da attuare tutto questo?

Augusto Casali