Un po’ come tutti sto vivendo ormai da due anni la vicenda del Covid-19 con attenta e vigile preoccupazione. Fin da quando tutto è cominciato ho pubblicamente invitato coloro i quali hanno la compiacenza di leggermi ad aiutare le Autorità del nostro Paese. Sono stato ligio alle regole che ci sono state consigliate: distanziamento, mascherine, anche se taluni medici italiani all’inizio dissero in TV che non servivano, lavaggio delle mani, ecc. ecc.
Come un po’ tutti ho accettato, in nome dell’emergenza sanitaria per garantire la sicurezza nazionale, la compressione di alcune libertà garantite dalla nostra Carta dei Diritti, anche se non ho mai ben compreso gli slogan dei primi periodi con cui si diceva: “Andrà tutto bene!”
Nel frattempo era arrivata la prima ondata della Pandemia, e poi è giunta la seconda, e quindi la terza, tutte caratterizzate da chiusure di attività economiche, sospensione di attività sociali, didattica a distanza, attività motorie e sportive interrotte, fino ad arrivare al Natale scorso con le strade illuminate a festa ma vuote perché non era possibile incontrarsi tra familiari neanche per il pranzo di Natale.
Siamo stati bombardati per 730 dall’informazione standardizzata di TV e giornali italiani che penetrano nel nostro Paese, con rarissime eccezioni fuori dal coro; abbiamo visto il nostro Governo uniformarsi alle disposizioni italiane, anche se, a volte, giustamente con scarsa convinzione perché gestire uno Stato di 34.000 persone è ben diverso che gestirne uno di 60 Milioni di abitanti.
I sammarinesi hanno assistito all’indecente trattamento riservato dall’Italia a San Marino quando, disattendendo il Memorandum firmato dai Ministri della Salute dei due Stati, i vaccini che dovevano giungere a San Marino nei primi due mesi, quando nel nostro Paese l’indice di mortalità era percentualmente tra i più alti, non sono mai arrivati.
I nostri concittadini hanno condiviso la scelta del Governo di rivolgere richiesta al Fondo Sovrano Russo per ottenere il vaccino Sputnik V, cosa che è avvenuta e il nostro Paese dovrà sempre ringraziare la Russia per la disponibilità dimostrata in un frangente molto delicato per San Marino. Da quel momento è cominciata la discesa del picco di contagi e la situazione si è via via normalizzata fino ad arrivare a far diventare San Marino Covid free.
I sammarinesi si sono sostanzialmente dimostrati molto pazienti e ligi alle disposizioni, aderendo significativamente alle vaccinazioni.
Oggi si parla di quarta ondata e di terzo vaccino. Nel frattempo sono passati due lunghi anni nel corso dei quali il mondo scientifico ha detto tutto ed il contrario di tutto e, attraverso la scienza istituzionale, a me pare abbia dato l’impressione di non riuscire a prevenire il virus ma di doverlo rincorrere costantemente. Questo ha alimentato in tutti dubbi e perplessità, soprattutto ha fornito argomentazioni robuste a chi è contrario all’uso dei vaccini.
Specifico che personalmente non sono assolutamente un no-vax. Nonostante sia stato ligio alle disposizioni ho contratto il Covid, fortunatamente asintomatico. Mi sono vaccinato, ho già fatto anche il vaccino anti influenzale e di certo, se necessario, farò anche la prossima dose del così detto “richiamo”. Quindi non ho dubbi sul fatto che il vaccino sia stata e sia attualmente l’arma più potente per combattere il virus.
Però devo dire che a questo punto molte cose non mi tornano: Lo stato di emergenza, con tutto quel che comporta, dura da due anni e rischia di divenire normalità, soffocando libertà che in un paese democratico e civile dovrebbero essere di casa, e questo è preoccupante; se davvero la Pandemia minaccia gravemente la sicurezza sanitaria del nostro Paese, per quale motivo non si ricorre all’obbligo vaccinale? Se l’obbligo non c’è non ci si può poi scagliare contro chi esercita la libertà di non vaccinarsi o addirittura ricorrere a norme surrettizie e ricattatorie per ottenere ciò che non si ha il coraggio di imporre alla luce del sole nell’interesse generale della comunità.
Sulla terza dose di richiamo poi, vedo che c’è una vera e propria propaganda favorevole alla vaccinazione eterologa. Quindi chi si è vaccinato con Sputnik V ora dovrebbe fare Pfizer o Moderna perché, evidenze scientifiche non meglio definite, renderebbero portentoso questo cocktail. Ma allora mi chiedo che cosa aspettano le Autorità Scientifiche Europee e Italiane a riconoscere la validità di Sputnik sperimentato in una settantina di paesi. E poi per gli stessi motivi per i quali ora si dovrebbe inoculare una dose di vaccino con base diversa, coloro i quali hanno usato Pfizer dovrebbero ora, per ottenere il portentoso cocktail, farsi una dose di Sputnik o di vaccino a processo similare.
L’esito dello studio, credo sovvenzionato dall’I.S.S., ai medici dell’Ospedale Spallanzani di Roma sul vaccino Sputnik V, con il quale si è vaccinata la gran parte dei sammarinesi, per quale motivo non viene reso di dominio pubblico? C’è qualcosa da nascondere? Non credo!
Insomma, ci sono troppe cose poco chiare, anche per uno come me che ai vaccini crede e che di certo farà anche il “richiamo”. Direte: ma questo Augusto con quali competenze parla? Nessuna, Non ho nessuna competenza scientifica, però non sono stupido e non ho l’abitudine di camminare con la testa nel sacco.
Capisco che nell’era del “politicamente corretto”, dove il colore predominante è il grigio e nessuno o quasi alza le testa sopra il pelo dell’acqua, possa risultare una cosa assai strana…
Augusto Casali