
“Molto rumore per nulla”, il titolo della commedia romantica di William Shakespeare è con il tempo divenuto una allocuzione entrata nel gergo comune per indicare una esagerazione rispetto alla realtà.
Dopo la sentenza di secondo grado emessa in merito al processo ”Conto Mazzini”, avvenuta dopo anni di indagini; dopo aver ascoltato, mi pare, 180 testimoni; dopo l’impatto mediatico suscitato; dopo aver spazzato via una classe politica, compresi anche coloro i quali nulla avevano a che vedere con le vicende oggetto di processo; dopo aver favorito un ricambio che politicamente, visto come vanno le cose, non regge il confronto tra vecchia e nuova guardia politica, dopo che in primo grado erano state comminate pene molto pesanti in termini di restrizione della libertà degli individui: tranne due, tutti gli altri imputati condannati in primo grado, sono stati prosciolti a vario titolo e, conseguentemente, le pene detentive sono state revocate.
Ora, si sa, le questioni giuridiche sfuggono alle logiche della gente comune, ma come può giudicare la stessa gente ciò che è avvenuto? Molto rumore per nulla? Abbiamo scherzato?
Intendiamoci, pur essendo stato il sottoscritto in forte conflitto con taluni imputati del processo Mazzini, soprattutto all’interno del mio Partito (PSS), mai ho personalizzato il contrasto che è sempre stato solamente politico e comunque ho con loro anche condiviso percorsi che miravano, in certi momenti, allo stesso obiettivo tattico e strategico, anche se era chiara una diversa idea della politica e del modo di fare politica, a tal punto da portami ad uscire dal PSS, Partito di cui ero stato Segretario per oltre tre anni, e a fondare prima il Partito Socialista Nuova San Marino e poi Il Nuovo Partito Socialista con i compagni Rattini, Volpinari e Bollini.
Però, di fronte agli accadimenti di questi giorni credo sia davvero difficile per il cittadino orientarsi rispetto agli accadimenti. Infatti, al di là della caccia al mostro prima e del tutti assolti poi, credo che legittimamente chiunque si chieda: Se è vero che una forte influenza sulla sentenza è derivata dall’interpretazione che recentemente il Collegio dei Garanti ha dato del reato di autoriciclaggio, entrato in vigore nel 2013, cioè successivamente ai fatti accaduti e processati, viene da chiedersi: ma in Tribunale non lo sapevano che nelle democrazie occidentali in generale le norme giuridiche non hanno valore retroattivo e che il processo in pratica verteva su reati prescritti già prima dell’innesco del processo stesso e per taluni aspetti gli ipotetici reati erano stati compiuti prima dell’approvazione delle leggi varate solo successivamente?
Come e perché tutto ciò è potuto accadere?
Eppure, in un certo recente periodo della nostra storia, il Giudice inquirente e quello decidente erano divenuti molto importanti rispetto all’opinione pubblica e tutt’ora sono, uno Giudice del nostro Tribunale e l’altro Giudice presso la Corte dei Diritti Europea quale rappresentante della Repubblica di San Marino.
E’ tutto a posto? E’ normale?
Questo stato di cose va bene all’attuale Governo?
E l’opposizione cosa ne dice?
I cittadini possono stare tranquilli?
Forse sì e forse no.
Mah!
Augusto Casali