In attesa che il Collegio dei Garanti si esprima sulla richiesta di Referendum avanzata dai Capi Famiglia, venerdì scorso è stata depositata la richiesta di Referendum agevolata dal Partito Socialista. Tale richiesta si è resa necessaria affinchè gli elettori sammarinesi non siano estromessi dall’operazione Accordo di Associazione all’Unione Europea, fino ad oggi trattato in modo riservato e senza fornire alla popolazione le necessarie e adeguate informazioni relative ai costi e benefici di tutta questa vicenda.

Il Governo si è mosso in modo goffo e non ha fatto ciò che avrebbe dovuto fare nei confronti dei propri concittadini: e cioè, spiegare, in modo comprensibile a tutti, quali siano gli eventuali vantaggi, a che cosa San Marino deve eventualmente rinunciare e che cosa debba fare per ottenere gli eventuali vantaggi. Niente di tutto questo, anzi, il Segretario di stato per gli Affari Esteri ci ha detto che è molto difficile spiegare ciò che è emerso dal negoziato, al quale lui ha partecipato, e che comunque sarebbe inutile perché i cittadini della Repubblica di San Marino non capirebbero.
A proposito di segretezza, c’è da aggiungere che l’Italia, avendo avanzato riserve sulla vigilanza finanziaria rispetto a quanto raggiunto con il negoziato, ha preteso e ottenuto un’appendice, denominata Addendum, chiarificatrice. Ebbene, la cosa è stata trattata nel corso di una recente Commissione Consiliare Affari Esteri segretata. Quindi, poco si sa dell’Accordo di Associazione e nulla si sa dell’Addendum, ma l’”allegra brigata” consiliare, formatasi nel tempo per ragioni di poltrone, vorrebbe arrogarsi il potere antidemocratico di decidere, estromettendo totalmente i sammarinesi da una scelta i cui effetti ricadranno su tutti ed in particolare sulle nuove generazioni.
Ecco perché è stato necessario presentare e agevolare le richieste di Referendum, per dare la possibilità ai cittadini aventi diritto di voto, di esprimersi, così come sarebbe giusto in un Paese democratico. Invece, a San Marino, c’è chi accarezza l’idea di sospendere la democrazia, di tacitare i cittadini e di agire, in pochi, in nome e per conto di tutti. E sapete perché? Perché devono continuare i giochini di palazzo legati alla composizione del prossimo governo che, pur cambiando partiti, non cambierà nulla, così come è successo in questi ultimi lustri.
E’ tutto chiaro! Se ricordate, tempo addietro, il Segretario agli Esteri, che era lo stesso di oggi, aveva accennato al ricorso al Referendum, ma poi con il passar del tempo, tale discorso è sparito totalmente dai radar del Governo, il quale, oggi, ci dice che lo scorso anno ci sono state le Elezioni Politiche Generali, e i cittadini hanno scelto l’attuale Governo con tanto di programma, quindi è chiara la volontà del popolo. A parte il fatto che i voti sono stati chiesti dalle varie coalizioni con programmi che, in taluni casi, affermavano, anche in merito all’Accordo di Associazione all’U.E., cose e principi che poi, guarda caso, sono spariti nel successivo compromesso di Governo, non è che vincere le elezioni una volta significhi sospendere la democrazia quando fa comodo a qualcuno e ripudiare il diritto dei cittadini di adire al Referendum, strumento previsto dall’Ordinamento Sammarinese. Se fosse come si sostiene nei piani alti, il Referendum, ad esempio, sarebbe semplicemente inutile, anzi un disturbo, un intralcio ai propri progetti. Invece il Referendum c’è nel nostro Ordinamento e si chiama democrazia diretta, prevista proprio per sottrarre alla democrazia rappresentativa e ai giochetti di cui è capace, ogni possibilità di decidere, perché come recita la nostra Carta dei Diritti, “La Sovranità di San Marino sta nel popolo”.
Il problema vero è che partiti e movimenti che si ispirano a principi e valori democratici, pare abbiano paura del popolo. A prima vista parrebbe un controsenso e in effetti lo è, perché chi dice di stare dalla parte della gente, a difesa dei loro diritti, non dovrebbe temere il giudizio dei cittadini, anzi lo dovrebbe sollecitare. Infatti, penso proprio che nel caso di specie, avrebbe dovuto proprio essere il Governo a promuovere il Referendum finale su di una questione così vitale per la nostra Repubblica e la sua sovranità.
Ecco perché nascono richieste di referendum come funghi in questi giorni; per l’assenza di autorevolezza da parte di chi dirige la cosa pubblica, tutto preso com’è dai propri progetti, dalle proprie finalità, dai propri desiderata, dimenticandosi dell’importanza degli elettori che, ironia della sorte, gli hanno permesso di entrare in Consiglio Grande e Generale, il luogo dove il rispetto degli interessi comuni dovrebbe essere di casa.
Comunque, le posizioni in campo sembrano abbastanza definite e l’ultimo Referendum presentato ha l’obiettivo di inserire, nella legge di ratifica dell’Accordo di Associazione, che il Consiglio Grande e Generale dovrà approvare, la clausola che lo stesso Accordo entri in vigore solo dopo la celebrazione di un Referendum popolare, e, quindi, che i cittadini aventi diritto possano votare e sia la maggioranza dei sammarinesi a decidere le sorti del proprio destino.
Augusto Casali