San Marino. L’ASTROLABIO” STRAORDINARIO! – “La cartina di tornasole” … di Augusto Casali

La politicamente incredibile intervista rilasciata dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri al giornalista andorrano Joel Picòn sull’Accordo di associazione all’U.E., va letta attentamente, perché è una vera e propria cartina di tornasole. In primo luogo, mette in evidenza la massima debolezza rispetto ad un negoziato portato avanti maldestramente in questi ultimi 10 anni e ora che i nodi cominciano a venire al pettine le chiacchiere non contano più nulla, e l’intervista lo dimostra mettendo in evidenza tutti i punti deboli di questa complessa vicenda.

Dall’intervista si percepisce il terrore di affrontare un Referendum, cioè una consultazione democratica dove i cittadini possono esprimersi sulle scelte da compiere per il proprio futuro. Poi viene lanciata una idea geniale: ”Un Referendum in questa fase avrebbe poco senso, soprattutto perché non esiste oggi un modo oggettivo per misurare benefici o rischi futuri. Quindi si può dedurre che hanno ragione coloro i quali sostengono che neanche chi ha svolto la trattativa sa oggi quali siano costi e benefici dell’operazione U.E., ovvero, un salto mortale nel vuoto, sperando bene,,,, Ma poi ecco il colpo di coda: “Sarebbe molto più utile, se del caso, prevedere un Referendum fra tre o cinque anni……” E dove sarebbe l’utilità per i sammarinesi di ricorrere ad un referendum dopo che i buoi sono usciti dalla stalla? Mistero!

Il giornalista chiede quale sia il livello di informazione della cittadinanza, cosa che la stessa Unione Europea ha richiesto, e questa è la risposta: “L’Accordo è ampio e complesso, e informare la cittadinanza non è semplice, perché presuppone una conoscenza di base delle materie che compongono l’acquis comunitario.” Quindi viene confermato autorevolmente che la popolazione non è adeguatamente informata, perché è difficile farlo; ma santo cielo, se non ci riesce neppure il capo della diplomazia, significa proprio che l’esito del negoziato ha prodotto una ipotesi di Accordo incomprensibile! Non mi parrebbe un gran risultato dopo 10 anni di trattativa. E’ ovvio che i sammarinesi siano disorientati di fronte a tutto questo.

A riguardo del ricorso al Referendum è stato risposto che: “non sono contrario né preoccupato. Se durante il processo di ratifica il Parlamento riterrà opportuna una consultazione popolare sarà suo diritto e dovere promuoverla…” , ma aggiunge: “Sempre che sia possibile”. Ma come, il popolo è sovrano, il Consiglio Grande e Generale è l’organo legislativo, e il Segretario agli Esteri ci viene a dire “sempre che sia possibile?” – Ma non lo sa neppure lui?

La verità è che in giro c’è chi ha una paura fottuta di essere giudicato per come ha condotto le cose fino ad oggi. Chi non ha nessuna paura del giudizio della popolazione è chi non ha nulla da nascondere; è chi crede nella democrazia come cardine di una società; è chi cerca il confronto nella trasparenza e rifiuta tutto ciò che risulta torbido.

E il ricorso al Referendum fa così paura in certi ambienti, da addirittura appellarsi ad una “furbata” tecnica prevista nel negoziato, che darebbe la possibilità dell’applicazione provvisoria del trattato anche senza avere avuto la ratifica U.E.

Ci mancherebbe solo questo per coprirsi di ridicolo di fronte alla comunità internazionale e ai sammarinesi, con il rischio di creare un gap interno di democrazia, difficilmente colmabile in  futuro, per molto tempo: Accettare un accordo a due .monco, perché manca la controparte, a proposito di trattativa alla pari con l’U.E. 

E poi, dicono che il Referendum non fa paura…. Ormai, la foglia di fico dietro la quale ci si nasconde è diventata davvero troppo minuscola e lo spettacolo che appare, è desolante!

Augusto Casali