Se c’è una cosa a cui non ho mai rinunciato e a cui invece in molti oggi purtroppo rinunciano, è quella di dire esattamente ciò che penso sul piano politico o di quel che succede nel mio Paese; ovvero di esercitare un diritto che in una realtà democratica dovrebbe essere una ricchezza, una libertà fondamentale, perché senza libertà non potrebbe esserci una vera democrazia.
Quel che non credevo, ma l’ho capito anni addietro, è che quel che scrivo ad alcuni dà un gran fastidio. Ma come mai, ancora oggi? Da anni non ricopro più incarichi di nessun tipo, sono un semplice cittadino, quindi è difficile anche imputarmi intenzioni strategiche.
Insomma. dico solo ciò che penso.
Eppure c’è chi non lo sopporta, chi si agita. Financo tra i Segretari di Stato, ne ho avuto prova proprio recentemente, c’è chi non regge e, al di là dell’immagine che attraverso i social vuole diffondere, si lascia andare ad intemerate, attraverso pompose note ufficiali che mal si conciliano con i toni usati, abbastanza puerili, scomposti, schiumanti di rabbia, che ne rivelano la vera indole: irascibile ed intollerante.
Uomini pubblici che si lasciano andare ad interventi giustificatori, difensivi, senza rendersi conto che così facendo risultano essere i primi a dimostrare di non credere convintamente in ciò che fanno. Per non parlare del lessico usato: rabbioso, offensivo, insomma da “bettola” più che da uomini di Stato. Se fosse per loro, dall’alto della illuminata posizione conquistata, sceglierebbero chi deve parlare e chi deve stare zitto, che cosa si dovrebbe dire e non dire, così da non far macchiare il povero popolano di lesa maestà.
Purtroppo questo è il momento, pur essendo nell’anno di grazia 2022. E’ incredibile!
Ovviamente, al sottoscritto, che negli anni ha messo su parecchio pelo sullo stomaco, questo blaterare non fa nè caldo nè freddo. E ovviamente continuerò a dire la mia ogni qualvolta lo riterrò opportuno.
Piuttosto se queste sono le reazioni significa che gli articoli che appaiono su “Giornale.sm” sono letti parecchio, compresi i miei. Quindi ringrazio sentitamente tutti coloro i quali hanno la pazienza di leggermi, sia che condividano o meno le mie argomentazioni, e li invito a continuare a seguirmi perché il vero valore aggiunto dell’informazione in una piccola Comunità come la nostra è il pluralismo.
Inoltre, qualche voce fuori dal coro dei “peana” inneggianti, dei canti trionfalistici, delle sviolinate infinite, spesso, tra l’altro, smentite dai fatti, fa bene alla salute democratica della nostra millenaria Repubblica.
Più voci ci sono e meglio si respira!
Augusto Casali
