San Marino. L’ASTROLABIO – “Se è vero che…” … di Augusto Casali

Torno per un attimo con la memoria all’inizio dell’anno e al modesto Memorandum firmato tra i due responsabili della Sanità di Italia e San Marino.

Prevedeva l’avvilente clausola che una dose di vaccino dovesse giungere nel nostro Paese ogni 1.700 giunte in Italia, la qual cosa la dice lunga sul tipo di rapporto esistente tra i due Stati. Ma c’è di più e di peggio: nonostante i vaccini avessero cominciato a giungere in Italia, delle dosi spettanti a San Marino per molte settimane non se ne è vista neppure l’ombra.

San Marino era divenuta il fanalino di coda dell’Europa e la percentuale di decessi registrati in Repubblica era molto alto. Finalmente, vista l’inosservanza del Memorandum, il nostro Governo si è rivolto altrove. Si è rivolto al Fondo Sovrano Russo e ha fatto molto bene. Quest’ultimo ha assecondato le richieste sammarinesi e il vaccino Sputnik V è giunto a San Marino e da quel momento le cose sono talmente cambiate che da fanalino di coda, il nostro Paese è divenuto il primo stato Covid free in Europa.

Ma, nonostante ci si trovi di fronte ad una pandemia difficile da debellare, che si riverbera sulla vita sociale ed economica dei vari stati, per ragioni squisitamente geopolitiche, e questo è veramente il massimo della contraddizione in termini, il vaccino russo, Sputnik V, a tutt’oggi non è ancora riconosciuto dagli organismi scientifici europei. Eppure proprio in questi giorni gli organi scientifici internazionali hanno approvato l’uso di emergenza anche del vaccino indiano Covaxin.

Proprio ieri il Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) ha affermato “che uno studio di laboratorio preliminare condotto dal Centro Gamaleya ha dimostrato che il vaccino Sputnik V e il booster Sputnik Light sono efficaci contro la variante Omicron di Covid – 19. Ma c’è di più. Il Fondo russo in una nota diffusa sostiene che il potenziamento eterologo con Sputnik Light è la soluzione per aumentare l’efficacia degli altri vaccini anche contro Omicron” e che “il potenziamento di Sputnik Light e il potenziamento eterologo possono rafforzare e allungare l’efficacia in rapido declino di molti vaccini alla luce della sfida combinata di Delta e Omicron.

Va inoltre ricordato che Sputnik V è stato autorizzato in 71 Paesi, tra i quali Argentina, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Filippine, oltre ovviamente a San Marino, con una popolazione totale di oltre 4 miliardi di persone.

A confortare quanto sostenuto dal Fondo russo potrebbero esserci le risultanze dello studio realizzato a San Marino e, credo, sovvenzionato dall’I.S.S., svolto dai medici dell’Ospedale italiano “Spallanzani” di Roma, i cui esiti, misteriosamente, non sono mai stati resi pubblici. Viene legittimamente da chiedersi per quale motivo.

Dunque, se quanto sostenuto dal Fondo russo è fondato, e non ci sono per ora notizie diverse, personalmente capisco ancora meno la repentina campagna sammarinese tutta protesa per l’utilizzo, nella così detta terza dose, del vaccino Pfizer.

La prima spiegazione era stata quella che la somministrazione eterologa ne potenziava gli effetti, ma ora, sempre che il Fondo russo affermi il vero, sappiamo che l’utilizzo di Sputnik potenzia gli altri vaccini ed allora non si capisce perché chi ha utilizzato Sputnik V nelle prime dosi, nella terza deve usare un vaccino diverso.

Piano piano però si è fatta strada, a mio avviso, la verità, che è più politica che altro,  e cioè che si è spinto il vaccino Pfizer per allinearsi alle disposizioni italiane in perfetta deferenza. 

Augusto Casali