
Mancano ormai pochi mesi alle prossime Elezioni Politiche Generali e l’attuale legislatura lascerà il passo alla nuova, io credo senza troppi rimpianti, visto che il Governo e la maggioranza scaturita dalle ultime consultazioni elettorali è crollata fino al punto del ritiro della delegazione di RETE da un Governo che aveva prodotto ben poco, se non una Sanità disastrosa e una gestione dell’AASS che ha reso difficile la vita alle famiglie, in particolare a quelle economicamente più deboli.
Poi, pur di non perdere le poltrone tanto agognate e, bene o male, ottenute, si è escogitato di non chiedere agli elettori da chi intendessero essere governati di fronte al fallimento dell’Esecutivo e della maggioranza che lo sosteneva, ma bensì di mettere in piedi una nuova maggioranza raccogliticcia: conservatori storici e uomini di sinistra allegramente uniti sotto lo stesso tetto (incredibile ma vero!), qualche scappato di casa, qualche anonimo figurante con la poltrona incollata al deretano, cacciatori di poltrone d’occasione, insomma una specie di armata Brancaleone. Il risultato è stato il pietoso spettacolo di un Consiglio Grande e Generale spesso sospeso per mancanza di numero legale.
Unica cosa che sembra marciare speditamente, in ossequio al “mazziere” è l’Accordo fantasma di Associazione alla U.E. che nessuno ha visto non solo nel Paese, ma neanche nel Consiglio Grande e Generale, come abbiamo sentito nel corso di dibattiti sulla materia da parte degli stessi consiglieri, e, da quel che mi risulta, neppure da tutti i membri del Governo se non per la parte che riguarda le materie di loro pertinenza. Ma per il resto continua tutto come prima: nella Sanità il Direttore Generale, eredità del Governo scaturito dalle ultime Elezioni, di cui occorrerebbe analizzare bene i cartellini di entrata e uscita per capire al meglio le tempistiche del suo operare a San Marino, continua ad imperversare, ma i problemi quotidiani, alla faccia di statistiche redatte dai diretti interessati, continuano esattamente come un paio di anni fa: code ovunque, in primis ambulatori e farmacie; medici che se ne vanno, e ricerca di responsabilità ovunque tranne dove esistono realmente. La sanità pubblica sta perdendo punti continuamente e, sempre più spesso, chi ha le risorse economiche per farlo si rivolge alla sanità privata, che se è di alto livello è giusto che coadiuvi il pubblico attraverso opportune convenzioni, ma non deve divenire un sostitutivo della sanità pubblica. E gli esempi possono continuare parecchio: Gestione AASS, caro-vita, carrello della spesa, potere di acquisto ecc. ecc., cioè tutto ciò che riguarda direttamente il quotidiano dei cittadini e delle loro famiglie.
Quindi è chiaro che qualcosa nel nostro Paese non va; è chiaro che sarebbe necessario invertire la rotta e la grande occasione per gli elettori si presenterà tra qualche mese. Spero non perdano questa occasione e non si facciano irretire da rivoluzionari da strapazzo o convincere da trasformisti e opportunisti, cioè la peggiore e più dannosa razza politica in attività nel nostro Paese.
Qualcosa si è già mosso nello scacchiere politico sammarinese. Sono state compiute tempestive scelte elettorali chiare e coraggiose da alcune forze politiche mesi addietro, alle quali si sono poi aggiunti altri rafforzando lo schieramento che ne è scaturito. Tutto questo ha prodotto un discreto rimescolamento delle carte e probabilmente ha vanificato qualche progetto pensato a tavolino anzitempo. Ora il discorso si fa estremamente interessante. Forse, per la prima volta in questi ultimi lustri nessuno probabilmente può dare tutte le carte; i partiti entrano in gioco, nessuno escluso, e aprono agli incontri con le varie forze politiche, come abbiamo letto nei comunicati dei vari schieramenti.
Io penso che visti i grandi problemi che stanno di fronte al Paese sarebbe necessario un atto di responsabilità da parte delle forze rappresentative della realtà politica sammarinese, mettendo da parte i tatticismi, rinunciando alle proprie bandierine, mettendo al centro dei ragionamenti gli interessi del Paese: la necessità di recuperare il senso dello Stato; della appartenenza a questa meravigliosa e fortunata Terra; la esigenza di andare incontro alle reali, concrete, impellenti necessità dei sammarinesi, che non sono più vizi, come lo potevano essere forse un tempo, ma vitali interventi che possono rendere migliore la loro vita quotidiana.
Questo farebbe ritrovare alla politica il senso dell’impegno di ognuno e una dignità che negli ultimi tempi si è andata disperdendo nel grigio del pensiero unico, tutto teso, non tanto all’interesse generale, ma, purtroppo, in molti casi, alla difesa di interessi particolari e spesso davvero poco nobili.
Augusto Casali