San Marino. L’ASTROLABIO – “Un grosso?” … di Augusto Casali

Augusto Casali

Si torna insistentemente a parlare di Accordo con l’Unione Europea. Anzi, pare che tutti o quasi facciano il tifo per la firma degli accordi entro il 2023. E’ vero che siamo solo agli inizi dell’anno, ma la verità è che, allo stato attuale delle cose, quando si parla di Accordo con l’U.E., i sammarinesi si trovano di fronte ad un grosso, enorme punto interrogativo.

Ricordo che nel 2002, sotto la spinta degli alleati di Governo, allora ero Segretario di Stato agli Affari Esteri, parlai con il Presidente Prodi alla presenza di altri membri del Governo Sammarinese, annunciandogli che avremmo interessato la Commissione Europea al fine di valutare una eventuale entrata a pieno titolo di San Marino nell’U.E. Aprire una trattativa ritenevo fosse il modo migliore per capire costi e benefici di questa eventuale possibilità.

Prodi rispose: Ma siete matti? E ci suggerì di avviare le trattative per un accordo privilegiato che salvaguardasse le specificità del nostro Piccolo Stato.

In effetti l’idea di adesione all’U.E. fu ben presto abbandonata e ci si orientò anni dopo verso l’Accordo di Associazione, che somiglia molto nella forma, non sappiamo nella sostanza, a quanto suggerito dal Presidente Prodi, e siamo giunti, dopo 21 anni ad oggi, alla vigilia dell’annunciata firma. Solo che ancora, con esattezza, i termini dell’Accordo, i costi e i benefici del medesimo, non sono conosciuti dai sammarinesi, sui quali ricadranno gli effetti dell’eventuale associazione.

E’ pur vero che è partita con il botto quella che pare essere una campagna di informazione in una serata a cui hanno preso parte gli ultimi quattro Segretari di Stato per gli Affari Esteri, i quali però condividono una comune caratteristica rispetto alla trattativa con l’Europa: nessuno di loro ha brillato per aver tenuto al corrente i cittadini sui contenuti concreti che in corso d’opera via via andavano presumibilmente maturando e questo è un fatto estremamente negativo.

In questi anni ci si è limitati a magnificare gli ipotetici vantaggi, ma non si è mai fatto cenno agli ipotetici svantaggi. Ora questo fatto non testimonia a favore dei vari governi che si sono succeduti in questi anni; né a favore dell’U.E. che, immagino, vorrà che da parte dei sammarinesi vi sia una informata, forte e maggioritaria adesione agli accordi: né dei sammarinesi i quali devono essere messi nelle condizioni di capire esattamente ciò che sta accadendo.

Quindi è forse ora di tirare fuori le carte e vedere che cosa c’è scritto, altrimenti ogni tentativo di informare rischia di divenire più virtuale che concreto e di fare un  clamoroso buco nell’acqua che non oso pensare quale riverbero potrebbe avere presso l’U.E.

Leggendo i giornali ho visto, l’altro giorno, il titolo di un articolo che mi è sembrato inquietante. Parlando dell’Accordo di Associazione all’Europa diceva: “Sarà del tutto originale, molto speciale e innovativo per la Repubblica di San Marino”. Mi è sembrato più che altro un atto di fede e la fede è importante per chi ce l’ha, ma sinceramente, come cittadino sammarinese, mi sono sentito poco rassicurato; infatti che l’accordo sarà originale e molto speciale, potrebbe significare molto, ma oggi, che nulla si sa di certo,  significa esattamente nulla.

Ma la frase:  sarà “innovativo per San Marino” è quella che più mi preoccupa, infatti avrei preferito che fosse innovativo per San Marino ma anche per l’U.E., poiché avrebbe voluto significare che si era raggiunto un punto d’incontro tra le parti. Invece sarà innovativo solo per San Marino, che dovrà, quindi, innovare (?), prima o poi capiremo cosa.

Se poi si aggiunge il fatto che ad una precisa domanda sulla celebrazione di un Referendum Confermativo sulla materia, fatta non ricordo bene se in una intervista o in uno degli incontri pubblici, il Segretario di Stato agli Affari Esteri ha risposto che non è escluso, le preoccupazioni si moltiplicano. Come non è escluso? C’è qualche sconsiderato nel Governo o nel Consiglio Grande e Generale che vorrebbe imporre dall’alto a tutta la popolazione sammarinese accordi non condivisi dalla maggioranza dei nostri cittadini? C’è qualche incosciente che vuole rischiare di fronte all’U.E. una figura davvero barbina, con tutte le conseguenze del caso? 

A questo punto, visto e considerato che la via dell’associazione all’Europa è una strada sicuramente percorribile,  la cosa migliore è fornire una informazione basata sulle carte e sui dati di fatto; fare opera di sensibilizzazione nei confronti della popolazione e, una volta conosciuti esattamente i termini dell’Accordo, chiedere ai cittadini elettori di aderire convintamente; attendere l’esito del Referendum Confermativo e rispettarne l’esito, perché si tratta dell’esercizio della democrazia.

Infatti una decisione che riguarda tutti, e su tutti si riverbererà, non può di certo essere presa ancora una volta da pochi, sulla testa di molti!

Augusto Casali