San Marino. L’attuale stagione dei processi mette fine (finalmente) alla stagione dell’impunità … di Alberto Forcellini

Le vicende giudiziarie di questi giorni portano a una lettura molto complessa rispetto alla loro dimensione penale, che è gravissima, ma dietro alla quale emergono con assoluta chiarezza le ragioni politiche che le sottendono. In parole semplici, ciascuna di queste vicende risale a scelte politiche adottate nella passata legislatura dal governo Adesso.sm, ma sicuramente riconducibili ad un progetto anteriore.

Infatti, con lucidità e intelligenza quasi diaboliche, era cominciato molto prima il percorso di occupazione da parte della “cricca” rispetto ai gangli istituzionali, politici, giudiziari e finanziari su cui si regge lo Stato. Ormai è piuttosto evidente infatti che tutto è partito dal “processo Mazzini”, messo su allo scopo preciso di azzerare una certa classe politica per far posto ad un’altra evidentemente più vicina ai manovratori. Progressivamente sono stati cambiati i vertici di Banca Centrale e, grazie al beneplacito della politica, sono state chiuse banche, sono stati socializzati i loro debiti, sono stati concessi crediti milionari a chi non aveva sufficienti garanzie se non quelle del ricatto politico, e con un colpo di mano sono stati trasferiti a privati perfino i soldi di FONDISS. Ogni casella aveva un compito preciso da portare a compimento.

Solo oggi si capisce perché la liquidità dello Stato fosse scesa al lumicino, perché San Marino non avesse alcuna credibilità internazionale e perché il tribunale agisse con la mannaia verso chiunque osasse contrastare il progetto supremo della “cricca”. Dinamiche di un gruppo di potere che non ha mai avuto scrupoli nello stravolgere i fatti, nell’uso di qualsiasi mezzo e persona, scoperchiate dal governo attuale e dalla Commissione di inchiesta.

Solo oggi ne siamo consapevoli. Eppure, appare comunque sconvolgente il racconto fatto in tribunale dalla presidente Tomasetti sui retroscena della visita del ministro degli esteri russo Lavrov. È di una gravità che supera ogni immaginazione. Ma l’elenco delle circostanze sotterranee che oggi emergono, è davvero molto lungo ed è scioccante e in qualche modo avvilente leggerne il resoconto attraverso i diversi interrogatori. Ma in che mani eravamo?

I processi in corso stanno mettendo in evidenza le truffe a carico dei clienti per l’uso impropri dei loro titoli, il mancato pagamento di debiti milionari (vedi Leiton Holding), il complotto per vendere banca CIS a società farlocche, truffe all’ISS e FONDISS. Per quest’ultima vicenda è stato chiesto un risarcimento di 81 milioni di euro. Ma se l’ex direttore Guidi è latitante e il CIS non esiste più, chi paga? Possiamo considerare questa tornata processuale una vittoria sul malaffare?

Dal punto di vista politico e morale, sicuramente sì. Politico: perché è stato smantellato un gruppo di potere che mirava ad impossessarsi dello Stato svuotandone le casse e minando la sua sovranità. Si erano visti episodi corruttivi di ogni genere in passato, ma il progetto venuto avanti tra il 2017 e i 2019 è stato sicuramente il più grave in quanto era stato preordinato nel tempo con una lungimiranza mefistofelica. Dal punto di vista morale (ma anche giudiziario) la vittoria è altrettanto importante perché si è bloccata quell’impunità che per anni ha impedito di perseguire i corrotti. I processi di oggi dimostrano che anche “gli intoccabili” possono essere messi in stato di accusa. Dimostrano che impunità e corruzione non possono esistere in uno Stato democratico.

Rimane il problema dell’immenso buco lasciato da questa genia. Basti pensare alla (s)vendita degli NPL di Cassa di Risparmio: 2 miliardi e rotti che hanno fruttato si e no 5 milioni di euro, mentre un’azione trasparente e capace avrebbe consentito di chiudere il buco di bilancio. Ci sarà mai un’indagine penale su quella vicenda?

Dal punto di vista politico, in questi giorni è partito il tentativo di “salvare” Libera perché ha fatto cadere quel governo. In effetti è vero che Eva Guidi, chiamata a sostituire Celli, dava sempre l’impressione di essere un pesce fuor d’acqua e di non accettare quello che evidentemente lei vedeva molto bene. Però non è facile dimenticare gli interventi di Giuseppe Morganti, di Marina Lazzarini, di Alessandro Bevitori, Jader Tosi e tutti gli altri, compresa perfino un’anima “candida” come Angelo Della Valle: questo governo è il migliore del mondo, lasciatelo lavorare. Ci sono state sedute consiliari dove più volte si è rischiata la rissa. Fino all’ultimo giorno (magari anche dopo) c’è stata una difesa senza quartiere della cricca e suoi accoliti. Oggi pare che qualcuno sia stato fulminato sulla via di Damasco, ma il ricordo di quanto è successo è troppo recente per non essere piuttosto scettici rispetto a certe evoluzioni.

E poi speriamo che il tribunale e gli organismi fiscali abbiano strumenti e potere per recuperare un po’ di soldi.

a/f