San Marino, l’aumento delle rette scolastiche: la colpa è di Romeo Morri? di Marco Severini

Scrivo il presente articolo solo dopo essermi documentato e dopo aver chiarito per mail con la Sig.ra Augusta Taddei la posizione dell’Associazione Pro-Bimbi di San Marino.

Pensavo, sbagliando, che la stessa fosse politicamente schierata (e non lo è) contro l’esecutivo dopo aver letto il comunicato stampa ”vetero comunista” dove in maniera grossolana mischiavano cose giuste (come l’aumento indiscriminato delle rette senza tener conto della capacità contributiva delle famiglie) con un’idea del condono fiscale errata, senza sapere che cosa sia, come viene attuato, le tempistiche e le modalità e soprattutto perchè lo si è fatto.

L’unica cosa che hanno scritto e che mi è balzata agli occhi è quella frase: ”Il Governo non fa pagare le tasse ai ricchi”

Tornando al contendere, ovvero all’aumento delle rette scolastiche da 2 a 4 Euro, occorre dire alcune cose:

Le quote refezione erano ferme dal 2004. Ed è scandaloso che costino così poco e non si siano adeguate al costo della vita, come è scandaloso che ci sia sempre lo Stato a pagare! E bene ha fatto Morri ad alzarle. Ha tutto il mio appoggio. Bravo!

In particolare: per la scuola dell’infanzia ammontava a 2,65 euro, e comprendeva il pranzo, la merenda di metà mattina e quella del pomeriggio. Per gli alunni della scuola elementare, il costo era di 2,30 euro e comprendeva il pranzo e la merenda di metà mattina.

Il Governo nell’obiettivo del contenimento della spesa ha operato anche nella scuola questo indirizzo.

L’aggiornamento delle tariffe scolastiche fa dunque parte di un ben più vasto programma volto a ripristinare gli opportuni equilibri all’interno dei conti pubblici.

Il costo effettivo dei pasti dati (tutto compreso) ai nostri figli è notevolmente superiore a quello che il Governo ha voluto far pagare alle famiglie. E’ finito, purtroppo per tutti, il tempo in cui tutto era gratuito e tutto era dovuto. E’ ora che ce ne rendiamo conto ed anche in fretta.

E’ pur vero, inoltre, che questi aumenti andavano praticati tenendo conto delle capacità contributive delle singole famiglie quindi graduali, calibrati e progressivi in base al reddito.

Questi aumenti, a mio parere ma è l’unico neo che posso vedere, anche se giusti sono iniqui in quanto colpiscono alla stessa maniera indiscriminatamente famiglie a basso reddito come le famiglie ad alto reddito, famiglie con un solo figlio piuttosto che famiglie con 2 o 3 figli.

Dovrebbero esserci dei sistemi impositivi o di tariffazione dei servizi pubblici calibrati sul reddito del nucleo familiare.

Ma il vero problema dei conti pubblici, lo ripeterò sempre, è lo spreco e la mancanza di professionalità di certi dipendenti pubblici, ma la stragrande maggioranza di questi ultimi non lo è fortunatamente.

Scandalosa è invece questa opposizione opportunista che non è andata fino in fondo a capire bene il problema, non capendo – o facendo finta di non capire – che i conti devono essere apposto e che ha preso la palla al balzo per cavalcare l’onda della protesta, magari soffiando e dicendo fesserie come nel caso del condono fiscale.

Certo da rappresentanti votati dal popolo sammarinese ci saremmo aspettati molta più responsabilità, proprio in questo momento così drammatico per la finanza pubblica.

Ma forse era chiedere troppo a chi è abituato a contestare, sempre e comunque a prescindere, anzichè trovare soluzioni adeguate.

Marco Severini – Direttore del Giornale.sm