Celeste Barbieri, sammarinese ma residente a Misano e molto conosciuta in Repubblica, è stata condannata il 4 aprile 2014 per aver sottratto al proprio titolare di lavoro un carnet di assegni e di averne poi usati per piccole spese come la lavanderia (accompagnata da Michel Burgagni) e l’acquisto di un auto.
Quel giorno Celeste Barbieri fu condannata alla pena di 7 mesi e 250 euro di multa, senza la sospensione della pena visti i precedenti specifici per reati contro il patrimonio. Quindi anche recidiva con precedenti penali contro il patrimonio.
Dopo la condanna Celeste fece appello, ma, purtroppo per lei, anche questo grado di giudizio andò male dato che a poco più di un anno dalla sentenza di primo grado, il 15 aprile 2015 arrivò quella di appello che confermò la precedente: Celeste Barbieri doveva effettivamente scontare 7 mesi di carcere a meno che non avesse chiesto di espiarli ai lavori socialmente utili.
Non lo chiese e scattò l’ordine di arresto. Il 22 Ottobre di quest’anno Celeste fece capolino in Repubblica ed ad un controllo fu arrestata e tradotta ai Cappuccini, il carcere di San Marino. Passò qualche giorno di carcere ed uscì solo dopo che il suo avvocato chiese di trasformare la pena detentiva nell’esecuzione di lavori socialmente utili.
Fin qui nulla di stravolgente: reato, processo, condanna, appello, conferma condanna, arresto, scarcerazione solo dopo aver chiesto la commutazione della pena in lavori socialmente utili. E’ una cosa normale per chi vede e tratta di fatti giudiziari; nulla di che se non per Celeste Barbieri che proprio l’altro giorno minaccia il nostro Direttore Severini e scrive ”pagherai anche tu per le cazzate che scrivi, brutto figlio di puttana, vieni a Rtv che avrei piacere di conoscerti”. Cazzate poche, dato che è cronaca giudiziaria.
Oltre alla denuncia per minacce che è stata già predisposta e verrà consegnata a giorni, quello che balza agli occhi è che Celeste Barbieri invita il Direttore Severini in Rtv, ovvero alla televisione di Stato sammarinese come se fosse casa sua talmente sta a suo agio, con un fare di sfida – consono più ad un bullo di periferia che ad una posata centralinista di una televisione di Stato – e magari, nella sua testa, vuole farsi giustizia da sola. Chissà!
E perchè in Rtv? Si perchè il Direttore Carlo Romeo l’ha voluta tra i dipendenti di Rtv (fa la centralinista come scrive lei nel suo profilo o sta in reception) per farle espiare la pena!
Cioè? Fatemi capire la pena di Celeste Barberi a 7 mesi di carcere commutati in lavori socialmente utili è quella di stare in Rtv? magari anche pagata!
Capisco che stare in Rtv non sia il massimo ma ad equipararla ad una pena mi sembra davvero troppo!
Che lavori socialmente utili può fare Celeste Barbieri nella televisione di stato? Magari portare il caffè bollente al Direttore? E magari soffiarci dentro? La questione, a nostro parere, pare alquanto ridicola.
E tutti quei tantissimi disoccupati disoccupati che da tempo sono senza lavoro? Devono commettere un reato per farsi assumere nella televisione di stato sammarinese, che è più un pozzo di San Patrizio che altro; anche il 26 ottobre scorso lo Stato di San Marino ha versato oltre 381.000 euro nelle casse dell’emittente statale.
Pensiamo che davvero si sia passata la linea della decenza! E non lo pensa solo il Giornalesm.com! Leggete alcuni tra i tanti commenti che i sammarinesi hanno scritto nella bacheca facebook di Giornalesm.com dopo aver letto la notizia:
”..ma sconta una pena o ha “avuto un premio”?? ..non si capisce visto che si presenta come centralinista RTV”
”Mai sentito che lavorare a Rtv fosse considerato tra gli impieghi socialmente utili”
”Ho sempre ritenuto e continuo a ritenere che i “lavori socialmente utili” siano altri…..”
”Ma cosa siamo diventati …..”
Ed allora tutti ci facciamo delle domande caro Dottor Romeo:
Perchè ha preso Celeste Barbieri?
Che doti ha per fare la centralista di Rtv?
E’ vero che le porta il caffè? magari bollente e ci soffia dentro?
Non ha un organico abbastanza folto?
Ha ancora bisogno di una mano?
Misteri della fede e dell’espiazione della pena.
