San Marino. Lavori consigliari – Consiglio Grande e Generale – Venerdì 30 OTTOBRE 2015 (mattina e pomeriggio)

CONSIGLIO GRANDE E GENERALEVENERDI’ 30 OTTOBRE – Mattina 

I lavori consiliari riprendono dalla votazione degli ordini del giorno presentati in Comma Comunicazioni. Non viene sottoposto al giudizio dell’Aula, in quanto ritenuto inammissibile, l’Odg presentato dai gruppi consiliari di Civico 10, movimento civico RETE, Sinistra unita e dal consigliere indipendente Federico Pedini Amati volto a richiedere lo scioglimento del Consiglio Grande e Generale.

Unanime è invece il consenso per i due ordini del giorno presentati ieri da Valeria Ciavatta, Ap, in tema di giustizia. L’Aula approva così all’unanimità l’Odg sottoscritto dai membri della Commissione consiliare Affari di Giustizia che impegna il impegna il Congresso di Stato a portare nella seduta consiliare di dicembre la ratifica della  Convenzione penale sulla corruzione e a presentare un progetto di legge contenente disposizioni per contrastare e punire la corruzione in ambito privato. Sì unanime anche al secondo Odg che ribadisce il sostegno alla Magistratura e “nel biasimare- recita il testo- ogni tentativo di denigrare l’integrità e professionalità dei giudici impegnati in processi e di esercitare una pressione indebita sul sereno e libero esercizio della funzione giudiziaria, invita il Governo ad attivare, le iniziative ad azioni utili a tutelare il buon andamento della giustizia e il libero esercizio dei pubblici poteri- e a promuovere il rispetto delle istituzioni”.
Sono invece
respinti entrambi gli ordini del giorno presentati da Rete: a larga maggioranza, con 40 voti contrari, 10 favorevoli, 2 astenuti il Consiglio grande e generale respinge così la proposta di “avviare verifiche sulle affermazioni del segretario di Stato Valentini per individuare eventuali collegamenti con il disegno di delegittimazione” contro i magistrati.  Stessa sorte per l’Odg che avrebbe impegnato il governo a non avviare il sostegno a Cassa di Risparmio prima della rimozione, da parte della fondazione Sums, del proprio attuale presidente, Clelio Galassi. Al secondo testo di Rete hanno votato contro in 31, 12 i voti a favore, un astensione.
I lavori proseguono con una serie di nomine e sostituzioni: in Commissione consiliare per gli Affari di Giustizia entra Roberto Venturini, Pdcs, quale sostituto di S. E. Lorella Stefanelli; Flavio Casetti e Riccardo Casadei sono i nuovi componenti del Comitato amministratore di Fondiss. La nomina di Tiziano Canini in Commissione per la Conservazione dei monumenti viene accolta e così anche quella di Annalisa Andreani nel Cda dell’Ente Poste. Augusto Michelotti, Su, è nominato in seno alla  delegazione consiliare della Repubblica di San Marino presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa e Luca Santolini, C10, in seno alla alla delegazione sammarinese presso l’Assemblea parlamentare dell’Osce.
L’Aula passa poi ad affrontare il
comma 10, Ratifica Decreti delegati e decreti legge. Con la ratifica del decreto n. 154, il Consiglio grande e generale mette quindi l’ultima parola a favore della cessazione e messa in liquidazione dell’Azienda Autonoma per la gestione della Centrale del Latte, che passa in gestione della Cooperativa degli allevatori sammarinesi.
I lavori della mattina si interrompono al dibattito aperto sul secondo decreto da ratificare, il
n. 155, volto a introdurre interventi su “norme fiscali, di commercio, di credito agevolato, di urbanistica”, finalizzati alla realizzazione del progetto imprenditoriale  “polo della moda”. Il dibattito proseguirà nella seduta del pomeriggio.

Di seguito un estratto degli interventi della mattina.

Ordini del giorno

1) Ordine del giorno sottoscritto dai componenti della Commissione consiliare Affari di Giustizia,er il contrasto ed il sanzionamento dei reati di corruzione in ambito privato/approvato all’unanimità

Valeria Ciavatta, Ap: “Vorrei comunicare che prima di depositare questo Odg, proposto dalla Commissione Affari Giustizia, ho cercato di verificare se c’era consenso generalizzato fra i gruppi consiliari, e così mi pare. L’Odg cerca di dare una risposta immediata alle novità rilevate dall’ultimo provvedimento giudiziario riferito alla questione morale, che ha messo in luce una determinata rete di rapporti, anche nel settore privato. Viene segnalata la necessità di recepire nel nostro ordinamento i principi contenuti nella convenzione firmata nel 1999, che San Marino ha sottoscritto ma mai portato alla ratifica del Consiglio Grande e Generale. Attualmente manca la parte relativa al settore privato, sulla corruzione attiva e passiva. Ratificando la convenzione, ci impegniamo ad adeguare l’ordinamento alle indicazioni previste. Abbiamo messo una data stretta per dare un’indicazione di tipo politico. Il segretario di Stato con delega alla Giustizia mi ha chiesto di spostare il termine, i tempi sono stretti per un Pdl entro la prossima sessione consiliare. Se i consiglieri sono d’accordo cambieremmo la data da novembre a dicembre.

Milena Gasperoni, Psd: “Concordo con la modifica proposta. Il Psd voterà a favore”.

Approvato all’unanimità

2) Ordine del Giorno presentato da tutti i Gruppi Consiliari e Consiglieri Indipendenti per il sostegno all’attività della magistratura/ Approvato all’unanimità

Valeria Ciavatta, Ap: “Come si vede dalle firme, è stato sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e i consiglieri indipendenti. E’ una delle conclusioni possibili del Consiglio Grande e Generale in riferimento al contenuto degli interventi svolti nel comma Comunicazioni. E’ stato espresso appoggio e sostegno al lavoro della magistratura, che è sotto i riflettori in questo momento. Dà segno di un cambiamento di rotta del tribunale rispetto ad anni addietro, quando nonostante le segnalazioni di certe cose in ambito pubblico, c’erano state archiviazioni discusse. Alla luce dell’ultimo provvedimento, sono in atto da tempo tentativi di esercitare pressioni indebite sul libero esercizio della funzione giudiziaria, con minacce di azioni giudiziarie per atti che devono ancora essere valutati dal tribunale. E’ un Odg lungo, volevamo mettere in luce tutte le sfaccettature prese in considerazione, condannando l’attività di dossieraggio rilevata all’interno di alcuni procedimenti penali, anche a carico di avversari scomodi, politici e non. Se per il futuro crediamo che certi comportamenti non debbano essere posti in atto, ciò significa che non lo deve fare nessuno. Certi modus operandi devono cessare. Il ricatto reciproco sulle questioni politiche o le questioni che il Consiglio e il Congresso devono adottare, deve cessare. A livello etico e politico istituzionale l’Odg condanna questi comportamenti. E’ un monito per le cose da fare e il modo di operare”.

Federico Pedini Amati, indipendente: “Confermo il mio voto favorevole. I dossieraggi stanno continuando. Pochi giorni fa ho informato la magistratura della continua esistenza della metodologia del dossieraggio contro le persone, in maniera assolutamente impropria. Oltre a questo non potevo fare. Condanno ancora di più questa metodologia, infame per chi ne è oggetto. Invito tutti a informare la magistratura laddove queste cose continuano a esserci da parte di personaggi oscuri”.

Milena Gasperoni, Psd: “Condividiamo l’Odg. E’ un modo per fare convergere l’attenzione su un’attività che può essere estremamente pericolosa. Invitiamo il governo a ricercare le modalità per trovare gli anticorpi rispetto a questa pratica”.

Alessandro Mancini, Ps: “Voteremo favorevolmente. Purtroppo Pedini Amati ha dovuto manifestare in quest’Aula che lui stesso è stato vittima di attività di dossieraggio. Esprimo solidarietà. Ho provato sulla pelle cosa significa essere sottoposto a queste azioni. Il mio partito ha subito una scissione dolorosa sull’onda di questo tipo di attività speculativa”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Pieno sostegno all’operato del tribunale. Questo percorso è iniziato da 3 anni, vogliamo continuarlo perché una magistratura che opera bene è una garanzia per la nostra Repubblica”. 

Marco Podeschi, Upr: “La magistratura va sostenuta sempre, non solo in queste occasioni. Sono membro della Commissione Affari Giustizia, spero che la relazione sullo Stato della Giustizia per l’anno 2014 approdi presto in Consiglio Grande e Generale entro il mese di novembre. Nell’ultimo anno in termini di mole il tribunale è stato interessato da un’attività senza precedenti”.

Ivan Foschi, Su: “Ricordo il buon lavoro della Commissione Affari Giustizia da diversi anni. Assicurare l’indipendenza della magistratura significa non dare sponde a chi vuole difendersi da un processo, delegittimando il sistema giudiziario e l’ordinamento sammarinese, magari a colpi di dossieraggio e di testimonianze parziali. Sinistra Unita non ha mai pellegrinato dietro a certi personaggi indagati, anche se si guadagnavano titoli sui giornali per le notizie in possesso. Ciò significa non farsi strumentalizzare da chi vuole alzare polveroni e mandare a carte 48 quello che si sta facendo”.

Andrea Zafferani, C10: “Il richiamo che il Consiglio ha deciso di fare con questo Odg è opportuno. E’ importante discutere la relazione sullo Stato della Giustizia sull’anno scorso, così avremo la possibilità di analizzare le questioni sollevate in tempi brevi e dare le risposte necessarie in tempi brevi. In passato le relazioni sono state molto spesso discusse in Aula con grande ritardo. Ora non ce lo possiamo permettere”.

Elena Tonnini, Rete: “Voteremo a favore”.

Approvato all’unanimità

3) Ordine del giorno di Rete per impegnare il Congresso di Stato ad avviare verifiche sulle affermazioni del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Pasquale Valentini. Respinto con 40 voti contrari, 10 favorevoli, 2 astenuti

Elena Tonnini, Rete: “Leggo la modific,a dopo la decisione dell’Ufficio di Segreteria dell’impegno dato con l’Odg. Leggo la parte modificata. ‘Impegno il Congresso ad avviare verifiche sulle affermazioni di Valentini per individuare eventuali collegamenti con il disegno di delegittimazione’. Al di là delle strumentalizzazioni, vorrei sottolineare che lo scopo è rassicurare il Consiglio per fugare dubbi su questo tipo sulle parole pronunciate nel giungo del 2015”.

Marco Gatti, Pdcs: “Chi ha presentato l’Odg non conosce Pasquale Valentini e la sua azione, che lo ha portato a essere bersaglio di un tentativo di delegittimazione a più livelli. Valentini aveva detto che si sarebbe dimesso se certi commissariamenti non sarebbero andati avanti. Finproject, Credito Sammarinese, Banca Commerciale. Le sue posizioni erano nette e pubbliche. Qui si tenta di associarlo a un disegno che invece sicuramente è di altro tipo, e si va contro chi ha difeso gli organismi istituzionali e la magistratura nel portare avanti un ruolo di rottura col passato facendo emergere le attività criminali e criminose presenti nel Paese. Si sta tentando, mi auguro inconsapevolmente, di portare avanti una politica della delegittimazione contro la quale abbiamo appena approvato un Odg”.

Andrea Zafferani, C10: “Meglio non ricordare la vicenda del bonifico di Banca Commerciale. C’è differenza fra l’aspetto politico e penale. Certe dichiarazioni, al di là che possano essere interpretate come cadute di stile o altro, un segretario di Stato agli Esteri non le dovrebbe fare. Quelle dichiarazioni io le ho interpretate come una necessità di fare una commissione d’inchiesta sulla magistratura, anche se il segretario di Stato ha poi smentito. La presa di posizione fu in ogni caso molto infelice. In altri Paesi la gente si dimette per dichiarazioni fuori posto. Questo sarebbe uno di quei casi. Io non so se è stato male interpretato o no. Voteremo a favore dell’Odg”.

Ivan Foschi, Su: “La richiesta di Rete è fondata, anche se io non l’avrei formulata in questi toni. Non credo che Valentini volesse spalleggiare il gruppo criminale. Il Segretario è stato ingenuo. Più ponderazione sarebbe stata opportuna. Il Segretario ha sposato le tesi difensive di personaggi che hanno avuto problemi nei rapporti con la giustizia. Le difese di Giannini di Banca Centrale e Gentili alla Gendarmeria ne sono un esempio. Valentini è scivolato su una buccia di banana, tratto in errore da certi personaggi. Escludo la malafede del Segretario. E’ stato solo avventato, e ha messo in discussione l’autorevolezza e la stima che deve essere riservata alla magistratura”.

Vladimiro Selva, Psd: “Intervengo a nome del Psd riconoscendo una stima profonda per Pasquale Valentini, una figura che non ha mai aderito a determinate logiche. Questo Odg è ingeneroso nei confronti di questa persona. Voteremo contro l’Odg. Delle sbavature possono capitare a chiunque nell’espressione di determinati concetti, non facciamone un caso politico”.

Marco Podeschi, Upr: “Il problema non viene da quanto detto, ma da chi l’ha detto. Cioè il segretario di Stato agli Affari Esteri. Un membro del Congresso di Stato, il referente della Gendarmeria. Non siamo macchine, siamo persone e possiamo sbagliare. In un dibattito complicato si può eccedere nelle valutazioni, ma queste cose le ha dette il Segretario agli Esteri. Non metto in dubbio la buonafede del Segretario. Ma alla luce di quanto accaduto oggi, qualche pensiero, e comprendo i colleghi di Rete, lo si può avere”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Chiedo al gruppo proponente di ritirare l’Odg. E’ un’iniziativa sproporzionata rispetto all’atto rispetto al quale si chiede di formulare una critica. Siamo rimasti sorpresi dalle dichiarazioni di Valentini. Ma l’Odg assimila il suo comportamento a chi è indicato nell’ordinanza della magistratura. Le dichiarazioni del Segretario agli Esteri sono infelici, può succedere. Sono stata testimone di quanto detto su Finproject da Marco Gatti, allora il governo si spaccò, metà congressisti volevano la revoca del commissariamento, l’altra metà, guidata dallo stesso Valentini, no. Questo Odg è una grossa forzatura”.

Simone Celli, Ps: “Ci sono due livelli di ragionamento. Il primo è non condivisibile. Collegare le parole del Segretario con le vicende degli ultimi giorni, ovvero l’opera di delegittimmazione della magistratura, è a dir poco forzato. L’iniziativa è sproporzionata e  non calibrata. Detto questo, il Ps disse che la presa di posizione del Segretario fu politicamente piuttosto discutibile. Quelle parole, dette da un consigliere, avrebbero avuto un certo tipo di impatto. Dette da chi ha la delega più importante del Paese dovrebbero farci riflettere maggiormente, politicamente sono più discutibili e meno condivisibili. Ma resta un’iniziativa sproporzionata. Voteremo contro l’Odg”.

Federico Pedini Amati, indipendente: “C’è una registrazione telefonica fra Gatti, Podeschi e Roberti, che tira in ballo Augusto Casali come se avesse dovuto ordire un complotto verso la magistratura. Non riguardano lui. Quella però è una teoria del complotto. Questa, che è espressa da Valentini, non lo è. Qui c’è una differenza, due pesi e due misure. Non credo alla teoria del complotto perpetrata da Augusto Casali. Lui non rientra nelle nefandezze. Voterò favorevolmente”.

Respinto. Votazione: 10 favorevoli, 40 contrari, 2 astenuti

4) Ordine del giorno di Rete per impegnare il Congresso di Stato a non dare attuazione ad alcun intervento di sostegno a Cassa di Risparmio fino a quando il Signor Clelio Galassi non risulti rimosso da ogni incarico all’interno di SUMS o Cassa di Risparmio stessa./ Respinto. Votazione: 12 favorevoli 31 contrari 1 astenuto

Elena Tonnini, Rete: “A noi pare essenziale, nel momento in cui lo Stato interviene così pesantemente, cioè con 40 milioni di euro per ripatrimonializzare di Cassa di Risparmio, che gli organi siano liberi da qualsiasi tipo di ombra. Ci pare opportuno che Galassi venga allontanato dalla presidenza di Sums, che è co-proprietaria di Cassa di Risparmio. Ci pare il caso di pretendere che nessun intervento statale avvenga in favore di Carisp finché i ruoli di Galassi non verranno dichiarati caduti”. 

Marco Podeschi, Upr: “Mi asterrò perché sono socio della Sums”.

Paride Andreoli, Ps: “Anche io essendo socio Sums non parteciperò al voto”.

Andrea Zafferani, C10: “Voteremo a favore”.

Federico Pedini Amati, indipendente: “Sono socio Sums, mi asterrò”.

Augusto Michelotti, Su: “Ci asterremo anche io e mia sorella in quanto soci”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Se qualcuno è socio Sums avrebbe il dovere di andare all’interno della Sums a chiarire le cose. Pongo un problema, è ora di risolverlo. Si gioca su un supposto conflitto di interesse che non esiste. Il conflitto d’interessi va definito in senso astratto. Faccio un appello: è opportuno che anche la Reggenza, che è super partes, possa dare indicazioni su quella che è l’interpretazione del regolamento sul conflitto d’interessi. Io non mi sono permesso, nemmeno quando i dipendenti pubblici votavano il loro contratto di lavoro, di parlarne. Loro hanno il dovere di votare. Qui ci stiamo prendendo per i fondelli. La Reggenza faccia capire a chi non vuole capire cos’è un conflitto d’interessi”.

Ivan Foschi, Su: “Voteremo a favore, riteniamo che da quanto emerso si imponga che ai vertici della Sums ci siano figure non attaccabili, senza pendenze in corso o situazioni da chiarire. Anche io penso occorra definire meglio gli ambiti in cui c’è conflitto d’interessi”.
Respinto. Votazione: 12 favorevoli 31 contrari 1 astenuto

Comma 10. Ratifica decreti delegati e decreto legge

Decreto n. 154. Cessazione dell’attività e messa in liquidazione dell’Azienda Autonoma per la gestione della Centrale del Latte e concessione in uso dell’immobile dell’Ecc.ma Camera e del complesso dei beni aziendali costituenti la Centrale del Latte della Repubblica di San Marino. Ratificato

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Presento gli emendamenti. Nell’atto convenzionale stipulato la scorsa settimana, era previsto che il contratto di passaggio di gestione dallo Stato alla Cooperativa degli allevatori sammarinesi fosse siglato entro ieri. Per favorire il discorso aperto con i sindacati sul ricollocamento dei dipendenti, abbiamo deciso di spostare la data dal 31 ottobre  al 18 novembre. Nel frattempo avremo la possibilità di perfezionare l’accordo. La convenzione stipulata rispecchia le condizione del bando. I produttori sono impegnati ad assumere 7 degli attuali impiegati della Centrale, dei quali uno l’anno prossimo andrà in pensione.
Chi non verrà assunto dalla nuova gestione, a parte il dirigente della Centrale che resterà all’interno della Pa, potrà accedere alla mobilità. Riteniamo che l’accordo raggiunto sia onorevole per tutti. Nel decreto indichiamo giugno prossimo come termine per completare le procedure di liquidazione”.
Marco Podeschi, Upr: “Questa vicenda dimostra che come Stato non siamo stati in grado, in termini gestionali, di far crescere un’attività che in ogni zona italiana è in crescita. L’aspetto positivo è che questa cosa cade a chiusura dell’Expo’ e per fortuna la Centrale resta di proprietà di soggetti sammarinesi che operano nel settore e si completa la filiera di produzione e trasformazione del latte nella Repubblica di San Marino. C’è voluto del tempo, Upr è stata la prima forza politica a porre il problema della Centrale e speriamo si attivino tutti gli interventi strutturali necessari all’immobile . Spero che giugno 2016 sia una tempistica adeguata per completare l’aspetto burocratico di cessione e liquidazione, ma forse è il caso di spostare più in là la data, per non dovere tornare a posticiparla. E ancora, mi auguro si possa avere una produzione di latte biologico di nicchia a San Marino, come approvato da una recente istanza d’Arengo”. 
Marino Riccardi, Psd: “Mi fa piacere che la Centrale sia andata in capo a soggetti sammarinesi e che la filiera si sia accorciata. Anche io suggerisco al segretario di Stato di posticipare la data di liquidazione di qualche mese. Il problema dipendenti:mi auguro si trovi una soluzione per i dipendenti in mobilità, dal momento che da gennaio dovrebbe partire un altro caseificio da parte di un imprenditore che in un primo momento era interessato all’acquisto della centrale. Mi rallegro con coloro che hanno acquisito la centrale, sono operatori e cittadini sammarinesi e sapranno al meglio dimostrare la loro capacità e garantire alla cittadinanza un prodotto di qualità”.
Augusto Michelotti, Su: “Sinistra unita si è sempre battuta per non svendere questo gioiello. Mi rimane un piccolo dubbio. Abbiamo sempre sostenuto di dover mantenere l’edificio esistente e di strutturarlo. Se ci saranno costi per la ristrutturazione, sulle spalle di chi saranno?”.
Mimma Zavoli, C10: “E’ un passaggio che può definirsi storico visto che sulla Centrale si sono svolte una serie di situazioni che non lasciavano presagire nulla di buono. La conclusione è stata positiva. Chiedo al segretario i numeri dei dipendenti. Rimarranno alla nuova gestione 7 dipendenti, attualmente quanti sono? E quali possono essere le possibilità di reimpiego di chi non farà parte dell’organico? “.
Paride Andreoli, Ps: “E’ una conclusione trova parere favorevole del Ps. I punti centrali sono la concessione dei 30 anni in capo agli allevatori sammarinesi e la zona bianca che decadrà il 1 novembre 2019, aprendo nuove opportunità”.
Roberto Ciavatta, C10: “Chi non sarà reimpiegato, potrà essere assunto dal nuovo stabilimento Valform. Resta un rammarico, perché la prima proposta degli allevatori e Osla prevedeva la riassunzione di tutto il personale. I costi connessi all’occupazione sono infatti da considerare. Non è ininfluente sapere quale sarà il numero degli occupati, si dice 7, ma non abbiamo modo di vedere la convenzione. Non pensiamo ci siano speculazioni, ma vorremmo completezza di informazioni a seguito di un anno di trattative che hanno portato a una soluzione importante. Dire che la zona bianca scomparirà tra due anni significa che il costo del latte sammarinese non potrà costare più di quello del circondario e questo mi preoccupa. Lo Stato deve pretendere una produzione di qualità”. Antonella Mularoni, segretario di Stato, replica: “Alla data odierna i dipendenti centrale sono 15, di cui 5 impiegati 9 operai e un dirigente. che è l’unico con contratto pubblico e per cui di lui se ne dovrà occupare lo Stato. Gli altri 14 hanno un contratto privatistico, uno andrà in pensione l’anno prossimo. Sette di questi verranno assunti dalla cooperativa. Ci auguriamo la contrattazione andrà nel migliore dei modi perché non si può costringere il lavoratore a restare. Dall’altra abbiamo spinto perché le persone siano riassunte dalla nuova gestione. Nella primissima proposta di Osla si diceva che tutti dovevano passare nel regime di mobilità e questo non escludeva poi la loro disoccupazione. Noi, per una buona parte, preferivamo il passaggio diretto. Per i sei che rimarranno in carico alla collettività abbiamo progetti in piedi per il loro ricollocamento, nel nuovo caseificio o nell’agroalimentare, vedremo, sono comunque in regime di mobilità e non siamo con l’acqua alla gola. Nostro auspicio è che gli allevatori possano produrre prodotti biologici e fare cose che la gestione pubblica non è riuscita a produrre. Rispetto alla struttura, come governo l’unico impegno preso è che, se un domani la cooperativa vorrà aggiungere dei ‘corpi’ non prettamente legati alla produzione del latte, potrà chiedere alla parte pubblica un contributo perché la struttura resterà in capo allo Stato”.

Decreto n. 155 – Adeguamenti normativi per l’attuazione del progetto di cui all’articolo 1, comma 1, della Legge 7 agosto 2015 n.137. Dibattito aperto.

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “In sostanza, nel decreto vengono previsti interventi sulle norme vigenti in materia fiscale, di commercio, di credito agevolato, di urbanistica, finalizzati esclusivamente alla realizzazione del progetto imprenditoriale del polo della moda che si prevede di fare a Rovereta, a fronte di impegni presi dai promotori ed esplicitati nell’Accordo e che è stato oggetto di discussione ed approvazione in Consiglio Grande e Generale . Il governo lo ritiene un progetto importante per la nostra economia. E come governo ci siamo adoperati per trovare le condizioni della sua realizzazione che porterà grandi benefici alla nostra economia in termini di introiti, sia come monofase che come Igr. Noi abbiamo bisogno che il progetto si realizzi perché si prevede l’assunzione di almeno 200 e più dipendenti. Da solo riesce a dare una risposta importante alla nostra economia e alla crisi in atto. La realizzazione del progetto, inoltre, con la sua edificazione, darà subito importanti risposte al comparto edile che oggi è in difficoltà estrema”.
Mimma Zavoli, C10: “Ci ritroviamo ancora a discutere della brillante operazione portata a casa dal governo, con grave danno per il Paese intero, perché le certezze sono poche rispetto questo investimento. Ci troviamo di nuovo a confrontarsi sul perfezionamento di un intento che temiamo non avrà i risultati sperati. Sono previsti interventi su un’area che, se le cose non dovessero andare a buon fine, saranno comunque edificabili”. 
Elena Tonnini, Rete: “Sul progetto che sottende il decreto ci siamo più volte espressi. Nella relazione al decreto, mentre prima si parlava di progetto sul lusso, si parla di un generico centro commerciale, realtà già presenti nella nostro tessuto commerciale. Così si rischia la concorrenza e di mettere in crisi attività che trattano gli stessi articoli e di spostare il baricentro del nostro turismo ai confini. Emerge poi un forte impegno dello Stato in questo progetto, si concedono benefici in deroga alle leggi, sgravi e incentivi fiscali senza un minimo di tutela per lo Stato. Questo poi sol per la prima fase del progetto, perché la seconda fase resta di fatto un mistero. Rispetto alle deroghe di questo tipo, riteniamo si debba esprimere l’avvocatura di Stato e si debbano avere riferimenti degli uffici competenti. A brevissimo dovremmo avere il definitivo parere del Collegio dei Garanti sull’ammissibilità del quesito referendario sulla variante di Prg relativa al polo del lusso, credo che siano tutte valutazioni da farsi alla luce di questo decreto”.

San Marino 30/10/2015/ 01

Il tema del “polo della moda” ha occupato i lavori dell’ultima giornata di Consiglio grande e generale. Nel pomeriggio è infatti ripreso  il dibattito sul secondo decreto da ratificare, il n. 155, volto a introdurre interventi su “norme fiscali, di commercio, di credito agevolato, di urbanistica”, finalizzati alla realizzazione del progetto imprenditoriale di Rovereta. I lavori si interrompono nel corso dell’esame dell’articolato del decreto, all’articolo 11 “Applicazione delle disposizioni in materia di credito agevolato alle imprese” e riprenderà in seduta notturna.

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

Decreto n. 155 – Adeguamenti normativi per l’attuazione del progetto di cui all’articolo 1, comma 1, della Legge 7 agosto 2015 n.137.

Luigi Mazza, Pdcs: “Oggi andiamo a dare attuazione ad impegni già presi in Aula. Diamo modifiche necessarie per rispondere sul piano fiscale e normativo alla convenzione sottoscritta. Mi permetto di aggiungere considerazioni su alcune cose che ho sentito nel dibattito, ovvero, si è detto che abbiamo costruito un vestito su misura su questo progetto e concesse agevolazioni senza precedenti, come fosse negativo. Io sottolineo l’importanza dell’investimento con forte ricadute sul territorio,  non può poi non incidere su queste valutazioni il momento di rilancio dell’economia che ci pone in misura diversa dal passato e richiede investimenti diversi, anche dall’estero. Tutto ciò che favorisca investimenti di questo natura è auspicato. Vorrei sapere se queste iniziative fossero poi fatte fuori territorio, quali sarebbero le critiche.

Poco più di 20 anni fa quando un’azienda storica del territorio, la Karnak, chiese un’area di 20 mila metri quadrati per espandersi e avere altre 30 persone assunte. In un periodo di piena occupazione, è stato detto che non era un sacrificio realizzabile. Karnak andò così a Torriana a portare la sua logistica e quando è arrivato il momento di scegliere di unificare le sue sedi, chiude la sede a Chiesanuova e vengono meno 120 posti di lavoro in favore della sede di Torriana. Non so se allora la scelta fu sbagliata, la realtà è che quella scelta oggi fa perdere 120 posti di lavoro a Chiesanuova. Un’iniziativa che porta posti di lavoro importanti in territorio generando entrate credo sia un fatto che impone a tutti, maggioranza e opposizione una riflessione. Noi chiediamo che quanto chiesto sia auspicabile purché siano rispettate tre condizioni; 1) i lavori siano affidati a imprese locali, 2) curare fin da ora con i sindacati e con la formazione professionale i corsi per formale il personale e che non ci sia la solita scusa perché si prenda gente da fuori; 3) realizzare insieme alle categorie quanto è necessario di contorno, attività accessorie e terzisti. Infine, ci devono essere i controlli sugli impegni assunti dai promotori”.
Augusto Michelotti, Su: “E’ un progetto che nasce male e non mi convince. L’indotto sul turismo sammarinese ci veniva garantito come qualcosa di assoluto all’inizio e oggi non se ne parla più. Oggi si parla di 200 posti di lavoro, e di indotto nel settore edilizio, mi auguro siano utilizzate imprese sammarinesi, e che le ricadute siano consistenti, ma a me sembra che siano cose fatte a metà. Servono strutture che possano garantire risposte programmatiche di cosa succederà, nel nostro Paese non esistono uffici a controllo ante-opera. E lo Stato ci rimette sempre. Mi auguro che vada a finire bene per il Paese e non voglio gufare”.

Marino Riccardi, Psd: “C’è un impegno formale da parte della proprietà che i dipendenti saranno per stragrande maggioranza sammarinesi e così come che favoriranno la scelta di imprese locali per la costruzione. Credo che tra gentiluomini e tra persone per bene la parole valgano. Mi auguro si sia razionali e che non si abbiano gli occhi bendati o che guardino una sola direzione di fronte questa occasione. Abbiamo tutto il tempo disponibile per poter formare le persone che servono, abbiamo il centro professionale e non possiamo piangere su noi stessi. Quando maggioranza e governo portano risultati forse dà fastidio. Quando sento sempre lamenti e chi trova il pelo nell’uovo mi sembra che viviamo in un altro mondo”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Qui non si tratta di cercare il pelo nell’uovo, ma di non chiudere tutti e due gli occhi. Certo che servono 200 posti di lavoro. Oggi siamo felici di leggere che aprirà un nuovo centro commerciale che non ha bisogno di chiedere favori al segretario di turno. Tutto l’affaire ‘polo del lusso’ ruota attorno alla forzatura di trasformare una zona verde in un’area edificata. Sono 200 posti di lavoro, ma il nostro territorio è limitato. Abbiamo una serie di aree a San Marino degradate, sono in mano alle banche, le abbiamo aiutate nell’assestamento, ma non chiediamo agli investitori di andare in quelle aree. Abbiamo non 200, ma 1.600 disoccupati e allora dovremo fare una decina di altri progetti. Senza entrare nel dettaglio di chi è il terreno, delle deroghe e incentivi, è tutto legittimo quando lo decide il Consiglio, mi auguro che vada tutto benissimo. Il problema è che non potremo più farlo. Bisogna stimare quanto siamo disposti a pagare, in territorio e sgravi, per ciascun posto di lavoro”. 
Andrea Belluzzi, Psd: “Imprenditori di livello hanno ritenuto San Marino un luogo idoneo a fare un investimento di questo tipo, sia le norme, sia l’accordo sono state leve per giungere a ciò. Mi collego poi al discorso dei controlli, spero si arrivi all’attivazione di un percorso di controllo convenzionale sugli impegni presi e conseguiti dalla proprietà. Sento dire che ci sobbarchiamo sempre oneri eccessivamente gravosi per sostenere l’imprenditoria. Non sono d’accordo, dobbiamo valutare quanto ci costerebbe sostenere attraverso gli ammortizzatori sociali i lavoratori che potrebbero trovare impiego. Ritengo corretto valutare la rilevanza di un investimento a prescindere dal proprio ruolo di maggioranza o minoranza”.
Federico Pedini Amati, Indipendente: “Non sono favorevole al polo del lusso e non per partito preso. La portata dell’infrastruttura e dell’investimento, in rapporto al numero di assunti, non ha un ragionevole senso, oltre al fatto che le promesse di assunzioni restano promesse. Facciamo in modo tutto viaggi in modo trasparente. Si dice che apriranno 150-200 società, ma quali saranno le conseguenze per il settore del commercio di tutta San Marino, abbiamo fatto studi sull’impatto sul commercio nazionale? No, ci buttiamo in un progetto faraonico e non sappiamo quante attività sammarinesi chiuderanno”.
Luca Beccari, Pdcs: “In un dibattito precedente si diceva che la Dc parla perché ha interessi. E oggi mi viene da pensare che i consiglieri di minoranza parlano non perché sono contro il polo del lusso, ma perché pensano che il polo del lusso possa essere un risultato per la maggioranza e il governo. Sento troppe contraddizioni. Non vi preoccupate, la faccia ce la mettiamo noi, non abbiamo bisogno dei vostri voti. Qui parliamo di un imprenditore non presente a San Marino, mi spiegate dove è il minore introito? Abbiamo già detto in agosto che il progetto sarebbe stato inquadrato nell’ambito del credito agevolato e che si sarebbe andati in deroga solo sui punti che servivano per un progetto che ha delle componenti straordinarie”.
Nicola Selva, Upr: “C’è chi pensa che il polo del lusso sia una fregatura e chi pensa che di meglio non si possa avere. La verità sta in mezzo e i progetti vanno analizzati con equilibrio. Siamo preoccupati per le strategie messe in atto affinché non sia danneggiato il comparto commerciale in un momento come questo per la crisi in cui versa. Temiamo la concorrenza per il centro storico, per il dirottamento dei turisti a Rovereta. Non esistono al momento altri progetti di rilancio dell’economia vera, quindi seppur con tante contrarietà, ho rispetto per chi cerca di portare questa realtà a San Marino. Ma deve essere chiaro il futuro del Paese che si sta tracciando. La nostra posizione sul progetto è critica, ma non nascondiamo che il Paese in questo momento abbia bisogno di progetti concreti”.
Simone Celli, Ps: “Il progetto è di dimensioni notevoli. Porterà lavoro alle imprese sammarinesi e genererà nuove entrate fiscali. Ragionerei anche in termini di immagine, un gruppo imprenditoriale importante decide di venire a San Marino, è un’inversione di tendenza positiva. Stato e governo dovranno controllare l’applicazione della convenzione. Lo Stato ci mette del suo, la politica fa la propria parte, i sammarinesi si mettono in discussione e si aprono, è giusto che ci sia un controllo rigoroso di quella che sarà l’attuazione della convenzione. Questo Paese ha ancora troppa burocrazia. Troppa discrezionalità con i poteri concessori del Congresso di Stato. Sono temi da affrontare”.
Stefano Canti, Pdcs: “Ci sarà pubblicità gratuita per San Marino, servirà per la promozione turistica. Mi auguro che le imprese edili sammarinesi possano aggiudicarsi l’appalto. Il rilancio dell’economia passa per il rilancio del comparto edilizio”.
Gian Matteo Zeppa, Rete: “Canti e Riccardi hanno sempre detto le paroline ‘mi auguro’. Questo è un progetto della maggioranza, che se ne prenda carico. Ciò cozza con la visione più tranquilla, pacata e realista di alcuni membri della maggioranza. Non è vero che il mio movimento è contrario a priori. E’ nato tutto nelle segreterie di Stato. Si dice che il progetto è così grande che era necessario farlo passare di lì, bisognava andare in deroga a leggi appena approvate. Non mi pare normale. Il punto nodale è il consumo del territorio. Il motivo del contendere è avere difficoltà nella programmazione. Qui si crea un precedente grave. E’ se qualcosa va male? La convenzione tutela lo Stato?”.
Franco Santi, C10: “La critica viene posta per sottolineare alcune problematiche di metodo e su alcuni passaggi portati avanti dal governo. Da questo punto di vista anche chi in maggioranza ha lavorato per portare a casa il risultato si deve confrontare in maniera pacata. Guardiamo alla tabella Doing Business. E’ la fotografia della nostra capacità di fare impresa. Andiamo a migliorare quelle performance. C’è utilizzo di nuovo territorio, la normativa a nostro avviso dovrebbe essere uguale per tutti. Abbiamo criticato il rapporto costi-benefici. L’insediamento di una nuova attività del genere su un sistema complessivo commerciale che è già in crisi potrebbe essere un elemento di disturbo. Così come potrebbe fare crescere tutto il comparto. Non lo sappiamo. Ci sarebbe piaciuto avere dati per valutare. Li abbiamo chiesti ma non ci sono stati forniti”.
Mario Venturini, Ap: “Dovremmo parlare del decreto, ma si ripete il dibattito sulla convenzione. Non vorrei ripetere i concetti espressi in quella sede. Non si può passare sopra a tutto. Rassicuro l’opposizione: non temete, la maggioranza non passerà alla storia, non risolveremo i problemi della disoccupazione. Anche perché 1.500 disoccupati meno duecento fa 1.300 disoccupati, non risolve il problema. E’ un provvedimento che dà una piccola risposta. La convenzione è stata consegnata prima dell’inizio del Consiglio in cui doveva essere analizzata. Quattro giorni prima era sul web e ripresa dai giornali. Penso alla convenzione Grey&Grey. Allora Ap fece due interpellanze per conoscere la convenzione. Una volta succedeva così, il governo non dava le convenzioni ai consiglieri. L’Anis ha impiegato manodopera italiana per la ristrutturazione della sua sede. Questo non lo dice nessuno. Mi piacerebbe che quando si ricorda quell’immobile, venisse raccontata tutta la storia. Qui c’è stato un ‘no’ già da quando circolavano le prime notizie sul progetto, poi i motivi di contrarietà sono venuti e sono cambiati via via”.
Andrea Zafferani, C10: “Riconosco che su questa convenzione c’è stata più trasparenza che in passato. L’intervento politico si doveva fermare nel momento in cui la maggioranza ha deciso che l’occupazione aveva la priorità sul verde pubblico. Lì si doveva fermare l’intervento. Invece avete creato attorno agli investitori un vestito su misura con molte deroghe. Discussa la variante, il governo avrebbe dovuto dire che le leggi c’erano, utili e giuste, da applicare. Questo è il problema nella convenzione, le deroghe specifiche per investitori che creano distorsioni per la concorrenza, ciò sa di vecchia politica. Mi aspetto dal governo un programma preciso di riforme per risolvere le criticità rilevate da Doing Business, come l’accesso al credito, dove siamo penultimi. E’ un dramma”.
Antonella Mularoni, Segretario di Stato al Territorio: “La nostra volontà è realizzare qualcosa che sta nello spirito di quanto ideato. E’ stata posta una questione sui parcheggi. L’opera chiesta sono parcheggi che serviranno allo sviluppo della zona di Rovereta come area commerciale. Abbiamo a inizio anno fatto la variazione di Prg, ci mancano dei parcheggi, questa è una possibilità che diamo alle attività che vorranno convenzionarsi per avere parcheggi in quell’area. Il centro avrà un numero di parcheggi sufficiente per la sua attività, di gran lunga superiore a quanto previsto dalle normative sammarinesi. Sull’outlet di Ponte Mellini il congresso non è stato investito di nulla. Si tratta di attività che andranno in locazione, non attività che faranno investimenti particolarmente significativi. Ma non è vero che non è stato fatto nulla, il recente provvedimento sull’occupazione femminile è stato pensato anche per l’attività che partiva a Ponte Mellini”.
Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato replica: “Il dibattito di oggi mi sembra la replica di quello della scorsa estate. Ci ritroviamo a dare sempre le stesse risposte. Sottolineo, come prima di me ha fatto il consigliere Venturini, la svolta sulla trasparenza e sul metodo e su come si è lavorato con questa convenzione. E’ stato reso edotto il Consiglio e la cittadinanza, non potete dire che non c’è stata trasparenza. Rispetto le deroghe alle leggi fiscali, credo che siamo di fronte a un progetto eccezionale per la nostra economia e le norme che già esistevano di incentivi non sono state pensate per un progetto simile. C’è stata la necessità di confrontarsi con l’investitore perché a quelle condizioni non c’era la possibilità di realizzarlo. Il governo in completa trasparenza ha operato correttamente e ha fatto del suo meglio per giungere a un equilibrio di interessi tra investitore e Stato. Crediamo che il progetto porti grossi benefici, è vero che 200 posti sui 1600 disoccupati è ancora una poca cosa, ma qualcosa è. Dà risposte, anche se parziali, all’occupazione, alle nostre imprese che saranno coinvolte e che si stanno già interessando. Poi ci saranno benefici indiretti, per imprese di pulizie, giardinaggi, per tutti i servizi necessari a mantenere in efficienza il centro. Pedini diceva che porterà alla chiusura di almeno100 attività commerciali, io credo sia proprio il contrario. Questo investimento porterà a San Marino circa 2 mln di persone l’anno con ricadute per tutto il comparto commerciale e turistico. Il tempo ci darà più o meno ragione. Qualcuno parlava delle verifiche sulla corretta realizzazione del centro è nell’ordine delle cose. Se vogliano individuare un organismo specifico, a farlo non ho difficoltà. Qualcuno parlava di oneri a carico dello Stato, l’unico costo per lo Stato è il costo in conto interessi del credito agevolato che sarà ben compensato da quello che il centro porterà. Solo la sua realizzazione vale un centinaio di milioni, il 6% delle imposta, anche se fosse la metà per i servizi, sono subito 3 mln di imposta monofase. Che si aggiungeranno alle casse dello Stato e sono importi netti. Dietro questo investimento credo poi che altri investitori si affacceranno al Paese, non possiamo che trarne vantaggi in termini di lavoro e introiti per lo Stato”.
San Marino 30/10/2015/ 02