La sessione consiliare di agosto è forse l’unica, in questa legislatura, che non ha completato l’ordine del giorno. Se non abbiamo visto male, tutte le altre sono state chiuse con i lavori esauriti addirittura in anticipo e con risparmio per le casse dello Stato. Non ci guarda mai nessuno, eppure l’efficienza e l’economicità degli organismi che garantiscono la gestione della democrazia, costituiscono un importante elemento di valutazione. Sarebbe interessante poter consultare, ammesso che qualcuno l’abbia fatta, una tabella dei costi consiliari attuali e precedenti, ovviamente con tutte le considerazioni del caso perché il trasferimento al Kursaal durante il Covid, ha comportato l’aggravio delle spese di affitto e anche i lavori della commissione consiliare di inchiesta potrebbero aver aumentato la spesa complessiva.
Al netto di tutto ciò, la lettura politica è forse ancor più interessante perché alcuni punti vanno assolutamente sottolineati. Primo, non c’è stata nessuna crisi, nessun blitz e nessun cambio di poltrone, come molti avevano paventato in linea con le sedute ferragostane del passato, indotti a questo dall’ormai famosa verifica di maggioranza. O anche solo per irriderla.
Invece, proprio a seguito della verifica chiesta da Rete, questo Consiglio ha portato a casa una serie di provvedimenti di primo piano: disposizioni in materia di procedura e diritto civile (la legge sul famoso Patto Marciano); misure e strumenti per la cartolarizzazione dei crediti; reclutamento e progressione di carriera nelle Forze dell’Ordine oltre alla ratifica dell’accordo fra governo e sindacati per l’attuazione di interventi normativi, organizzativi e retributivi relativamente al Corpo di Polizia; nonché il riferimento del Congresso di Stato sulla situazione del sistema sanitario e sulle prospettive future, l’avvio delle procedure per la nomina del nuovo Comitato Esecutivo ISS, l’approvazione del Piano Sanitario e Socio-Sanitario per l’anno 2021-2023, l’avvio delle procedure per la realizzazione del nuovo Ospedale di Stato.
Solo il comma dedicato alla sanità, in altri tempi, avrebbe richiesto una sessione unica, e magari non sarebbe bastata. Sono provvedimenti molto impegnativi e diversi tra loro, ma accumunati dallo stesso obiettivo di dare una risposta concreta, fattibile e di sistema: uno, al settore finanziario, che era stato disastro nella precedente legislatura; due, riformare le procedure di reclutamento delle forze di polizia, anche queste incrostate da decenni di menefreghismo e personalismi; tre, mettere le basi per riscrivere il sistema sanitario. In una parola, perseguire gli interessi del Paese, della comunità, dello Stato. Non di questo o di quel partito. E la maggioranza ha votato compatta.
Se questo è il risultato della verifica, dunque, è bene che ci sia stata ed è bene che continui, perché sul tavolo ci sono molte altre riforme fondamentali per riscrivere la storia sinistrata degli ultimi anni.
Già dal prossimo Consiglio di settembre, l’aula dovrà confrontarsi sull’assestamento di bilancio e anche qui si vedranno sia gli effetti del Covid, sia la capacità di resilienza dei cittadini e delle imprese, sia gli interventi messi in campo dal governo. Un successivo banco di prova sarà sugli altri provvedimenti già inseriti a calendario: riforma delle pensioni, riforma IGR, riduzione della spesa pubblica e un intero pacchetto di leggi (ben 4) sulla giustizia, gestione e raccolta dei rifiuti, nuovo PRG e anche i famosi “frustoli”.
L’obiettivo è non fare i soliti interventi di facciata, dando una mano di bianco ai vecchi sepolcri già più volte imbiancati, ma dare sostanza e contenuti agli obiettivi del programma di governo proprio grazie al confronto interno, continuativo e dinamico della maggioranza. Non è escluso che possa esserci qualche altra litigata forte, come del resto è già successo, ma ci sta, basta non dare credito ai ricami strumentali di certi giornali che pensano di non sopravvivere se non attaccano ogni giorno il governo, la maggioranza e, in definitiva, la credibilità dell’intero Paese. Lo stesso dicasi per l’opposizione, che avendo visto sfumare le sue velleità di spodestare qualcuno dal governo e non sapendo più a che santo votarsi, si appella ai soliti luoghi comuni e alle solite frasi fatte: immobilismo del governo, accanimento sulla giustizia, pagheranno i cittadini. Niente contenuti. Niente prospettive. Solo una ricerca spasmodica di visibilità, perfettamente inutile.
a/f