Chi mi conosce sa che non mi piace infierire su chi è in difficoltà, anzi, solitamente provo simpatia e tendo a parteggiare quasi sempre per gli sconfitti e/o i più deboli. Questa volta, però, non riesco a trattenermi dal rivolgere una pubblica critica ai membri del Congresso di Stato uscente ed in particolar modo all’ex segretario di stato all’industria Marco Arzilli. Ne spiego il motivo: Ho presentato negli ultimi anni, per conto di clienti del mio studio, solamente 3 istanze di modifica di oggetto sociale di società (non ho neppure azzardato a richiedere nullaosta per nuove costituzioni). La prima istanza, affinché fosse consentito di svolgere attività immobiliare ad una società che di fatto ha solo un contratto di leasing della propria sede e non svolge altra attività. La seconda, per poter svolgere commercio all’ingrosso di alimentari e liquori; la terza per poter far svolgere attività ambulatoriale di medicina estetica ad un dottore che ottimisticamente aveva già comprato l’immobile da adibire a sede, peraltro con il parere favorevole dell’autorità sanitaria. Ebbene, mi sono state tutte tre bocciate. l’ultima delle tre, con la consueta generica motivazione “il progetto aziendale proposto non convince, in termini oggettivi, della sua compatibilita’ con le esigenze economico-sociali della Repubblica”. Pensando che il Congresso e/o il segretario all’industria c’è l’avesse con me, mi sono spesso confrontato con altri colleghi avvocati e commercialisti, i quali mi hanno riferito che anche gran parte delle loro istanze non erano state approvate o addirittura nemmeno portate in congresso.
Leggendo, poi, le delibere dell’ultima seduta del Congresso tenutasi il 29.11.2016, ho appreso che sono state rigettate ben 7 istanze (su 7 esaminate) tendenti ad ottenere l’autorizzazione all’apertura di ambulatori medici e altre tipologie di attività (una addirittura a distanza di un anno dalla presentazione) .
Ora mi domando : quale criterio OGGETTIVO di valutazione ha adottato il congresso di stato dell’ultima legislatura??? Cosa avevano OGGETTIVAMENTE di diverso, le poche istanze accolte? Non sarebbe stato forse utile, per le esigenze economico-sociali di San Marino (data la crisi occupazionale e il calo delle entrate fiscali), che venissero assunti qualche decina di dipendenti dalle società “bocciate” dal Congresso? O che venissero affittati o venduti gli immobili per le sedi delle società stesse? E gli amministratori, clienti, consulenti o dipendenti di queste società non avrebbero forse acquistato beni e servizi a San Marino? SPERO VIVAMENTE CHE IL NUOVO GOVERNO ABBIA UN APPROCCIO DIVERSO, MENO PREVENUTO E DI MAGGIOR APERTURA VERSO LE NUOVE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI. Poi, ben venga che si facciano tutti i controlli possibili e che chi sbaglia paghi !!!
Avv. Luca Della Balda