Maria Selva non si ricandiderà alla presidenza dell’Ordine degli avvocati e notai. “Un triennio è sufficiente, credo sia giusto turnarsi. Mi fermo dunque per dare spazio a forze nuove”.
C’è già una bozza di nuovo direttivo?
“E’ presto. Io resterò al mio posto fino al completamento delle fasi amministrative. Ad esempio il bilancio da presentare. Poi presenterò le mie regolari dimissioni. Anche se sarebbe più giusto dire che sarò io a non ripresentarmi. Non ho la minima idea di chi potrebbe succedermi. Prima occorrerebbe sapere chi è disponibile ad assumersi un incarico non facile”.
Il bilancio politico del suo triennio avvocato?
“E’ stato veramente impegnativo. Credo di aver svolto in maniera soddisfacente l’incarico affidatomi dai miei colleghi. Ho avuto apprezzamenti sempre graditi. Lascio con la soddisfazione di aver compiuto quanto gli amici avvocati si aspettavano dal mio mandato”.
Cosa ricorda con più piacere?
“Sul piano operativo credo la formazione continua dei nostri iscritti determinate per la nostra maggiore professionalità. Poi c’è da ricordare l’adesione all’ordine europeo. Abbiamo portato la nostra giustizia a varcare i confini, ad essere europea, ad allargare anche i confini della nostra conoscenza giuridica. Poi c’è raggiungimento di un vecchio traguardo, mi riferisco alla Legge Notarile. Ma non ho ancora stilato un bilancio finale di questo triennio. Sono tante le cose fatte, difficile elencarle tutte”.
Sicuramente la Camera Penale è stato un traguardo importante?
“Non è stata una iniziativa del mio direttivo. Noi l’abbiamo solamente sostenuta con la massima attenzione”.
La Tribuna
