Consiglio Grande e Generale del 14 maggio 2025. Gli interventi del comma 9
Comma 9 – Nomina del Presidente del Collegio Sindacale della Banca Centrale della Repubblica di San Marino a seguito di non accettazione dell’incarico da parte del Signor Gian Luca Belluzzi.
Nicola Renzi (RF): Io credo che chiunque possa sbagliare, ma la cosa che più colpisce nel leggere la lettera che c’è stata sottoposta, la prima cosa che colpisce è che non ci sia neanche una riga che dica scusatemi se ho potuto arrecare un qualche problema all’aula consiliare. Quella lettera di dimissioni, o non accettazione, ha veramente dell’incredibile nel senso che vengono citati gli impegni i più stratosferici nelle realtà più lontane. Sembra quasi che il Consiglio Grande e Generale abbia chiesto in ginocchio di accettare una carica come quella di presidente del Collegio sindacale della Banca centrale. Questo già diventa grottesco. Ma la cosa più grave è che non posso credere che le nomine vengano gestite con una telefonata. Qui una persona ha messo nero su bianco che avrebbe rifiutato o avrebbe chiesto di pensarci un pochino sull’accettazione di una carica, chiamando direttamente i Capitali Reggenti al telefono. Io sono veramente scioccato. La forma una volta si diceva che contava. Voi vi volete raccontare che quest’aula ha fatto una nomina e poi ha aspettato un mese, un mese e mezzo che una persona dicesse accetto o non accetto? Capisco che voi della maggioranza vi volete far prendere in giro. Questo è un modo indecente di relazionarsi. La reazione più decorosa sarebbe stata che le forze politiche che lo avevano nominato dicessero ‘rivalutiamo la scelta’. E la persona interessata avrebbe dovuto semplicemente dire ‘Signori, ho commesso una leggerezza della quale mi scuso, la nomina della quale mi avete onorato a questo punto ritorna nelle vostre mani’. Questo era il modo in uno stato di persone serie. Ultima considerazione: una persona che dopo essere stata nominata presidente del Collegio sindacale della Banca centrale scrive su Facebook che una delle banche vigilate è praticamente fallita e poi aggiunge come tutte altre, qualche piccolo interrogativo alla forza politica che l’ha nominato lo dovrebbe indurre.
Antonella Mularoni (Rf): Voglio evidenziare una preoccupazione e un auspicio. La mia preoccupazione è che si possano verificare situazioni incresciose come queste che mettono in grande imbarazzo il Consiglio Grande e Generale quando procede all’elezione di persone che evidentemente non hanno sciolto prima con il partito che le designa tutte le riserve. Ha scritto quella lettera oltre un mese da quando solleva alcune perplessità. Io credo che siamo di fronte ad una situazione che in passato non è mai capitato di vedere. Non c’è una riga di scuse in questa lettera e questa a me è parsa la cosa veramente più imbarazzante e che io trovo molto poco rispettosa delle istituzioni di questa Repubblica. Tutti possiamo sbagliare, ma si chiede scusa, non si fa una lettera come questa per giustificare la conclusione e dire che non si accetta. Dopo la figura che ha fatto a livello mondiale era chiaro che doveva dire che non accettava più l’incarico. Queste sono tutte pezze che sono state rimesse rispetto ad una situazione altamente imbarazzante. Io spero, intanto, che tutti noi come partiti e movimenti nelle nomine che faremo cerchiamo intanto di accertarci prima che le persone che designiamo siano disponibili a ricoprire quel ruolo. Perché altrimenti non si può aspettare un mese, specialmente per un ruolo così delicato in questo momento storico di un percorso di associazione all’Unione Europea. Certi ruoli richiedono certamente delle figure che mettano in risalto quantomeno una serietà nell’assunzione degli incarichi che svolgono. Esprimo tutto il mio rammarico per questa vicenda e anche per la conclusione della stessa che ribadisco che non trovo rispettosa del Consiglio Grande Generale, proprio per niente. Mi auguro che situazioni di questo tipo, quantomeno in questa legislatura non si rivotino più.
Michela Pelliccioni (DML): Credo che questa vicenda sia la cartina di tornasole della faciloneria con cui, purtroppo, da inizio legislatura questo governo affronta il tema delle nomine. Però c’è una differenza rispetto ai casi precedenti: io in questa vicenda trovo che ci sia stato un carattere pubblicistico e soprattutto un riflesso anche sulla scadenza che ha portato dei rischi seri. Non può capitare di sbagliare quando si nomina un soggetto che deve stare a presidio del sistema finanziario e bancario di questa Repubblica. Questa nomina rischia di mettere in serio un pericolo il sistema bancario e finanziario. Sto parlando della fiducia delle persone perché senza la fiducia delle persone il sistema finanziario non esisterebbe. Questa faciloneria non è assolutamente possibile né giustificabile e mi dispiace. Io la colpa la do tutta al governo perché le regole di ingaggio devono essere molto chiare. Questa vicenda avrebbe potuto avere dei risvolti negativi sul nostro sistema finanziario. Non sono leggerezze da trattare così. Io credo che meriti un approfondimento serio il tema delle nomine di qui in poi, prima di tutto per dare credibilità a queste istituzioni che purtroppo una volta dopo l’altra sta venendo meno. Ed è veramente imbarazzante. Vorrei fare anche una menzione rispetto a quella triste lettera che è stata presentata. Io concordo sul fatto che è stato un accrocchio nell’accrocchio. Rispetto al timing delle date non c’è criterio alcuno. Non vedo perché non si potevano portare nel Consiglio di aprile per poter poi provvedere ad una nomina sostitutiva. È evidente che forse la soluzione è stata peggiore del problema in termini di plausibilità. Non la faccio più lunga ma veramente mi auguro che si tracci di qui e per il futuro una linea netta. E che si agisca d’ora in avanti per quanto riguarda le nomine con serietà e soprattutto ponderando molto bene i riflessi rispetto a quelle nomine.
Matteo Zeppa (Rete): Mi sembra veramente una presa in giro molto molto fatta male. Questo è ben più di una marachella, costringendo la Reggenza durante il dibattito a fare precisazioni che andranno a verbale, dicendo che hanno dovuto richiedere in forma scritta quello che il soggetto in questione ha millantato di aver fatto. Non mi stupisco invece, perché in questo ambiente di gole profonde che è il Consiglio Grande e Generale, qualcuno della maggioranza ha fatto sapere che è strano abbia avuto un atteggiamento del genere nel momento in cui pare abbia lottato per una nomina. C’è un punto importante: si pretendevano azioni civili o penali per chi scriveva sui quotidiani nazionali, e il Congresso di Stato si è adoperato. In questo caso una persona, appena nominata, scrive che un istituto di credito, riferendosi a BSM, è già fallito. Io non mi stupisco più di niente ormai. Mi stupisco però che di fronte a una cosa del genere il Segretario, che è suo fratello, non abbia detto nulla, così come il partito che ha fatto la nomina. La giustificazione dei motivi familiari è talmente banale che non si usava neanche a scuola. Si tirano in ballo partiti, Consiglio, vertici di Banca Centrale che sono dovuti intervenire loro di fronte alle nefondezze fatte a livello politico di una nomina. Questo soggetto chiamato a essere presidente dei sindaci di Banca Centrale scrive che un istituto è saltato, gli altri non sono messi bene per niente. Sono tutti falliti. Se lo dice qualcun altro lo perseguiamo, se lo dice uno che fa parte delle nomine della maggioranza no. Eccellenza, non posso fare altro che ringraziarvi, avendo reso edotto il Consiglio Grande Generale di questa lettera che voi avete dovuto pretendere di fronte probabilmente a un comportamento fanciullesco, quasi goliardico, di una persona che ha scritto quella bischerata e adesso ne paga le conseguenze. Io credo che questo sia stato veramente uno dei punti più bassi di questa legislatura, non tanto per la nomina ma perché la pezza è peggio del buco.
Katia Savoretti (Rf): Mi sembra veramente una presa in giro molto molto fatta male questa lettera. Qui la pezza che si vuole mettere è veramente peggiore del buco che è stato fatto, perché ancora una volta di fronte ad una nomina vediamo che il governo riesce a fare soltanto dei gran pastrocchi. Sarebbe stato più corretto, come qualcuno ha detto, delle semplici scuse, un comportamento più onesto e responsabile. Non voglio entrare nel merito del post che il dottor Belluzzi ha fatto, però veramente è un post che non è accettabile. Parole veramente pesanti e forti in un momento particolare. Queste parole non andavano dette, accettazione o non accettazione dell’incarico. Il dottor Belluzzi è stato votato in quest’aula, lo abbiamo votato tutti, il suo nome è stato inserito nel sito. Lui è stato nominato il 17 marzo, l’8 aprile ha fatto questo post. Il 9 aprile Banca Centrale ha detto che non aveva accettato per motivi personali e professionali. L’incompatibilità è venuta fuori dopo. Non credo non avesse tempo per riscontrarla, è passato un mese e poco più. Non si può accettare una lettera di questo tenore perché continuiamo a giustificare tutto. Non si può giustificare tutto. Incominciamo ad essere seri, non si possono accettare più certe situazioni. Mi auguro che situazioni come queste non si verifichino più. Mi auguro che il governo quando affronta le nomine usi un pochino più di testa perché lo abbiamo visto per altre nomine, di pasticci e pastrocchi ne avete fatti veramente abbastanza. Mi auguro che questi pasticci e pastrocchi d’ora in avanti siate in grado di poterli evitare.
La nomina di Patrizia Bellavista è stata approvata con 40 voti favorevoli su 40 presenti.