Qui sopra potrai leggere la prima parte, questa è la seconda.
Se nella prima parte ho parlato del fermento nel mondo politico appartenente all’ex maggioranza di governo, nella seconda parte scriverò quello dell’ex opposizione.
Il monolite DC correrà da sola, come ha detto più’ volte. Ha circa una cinquantina di candidati ed in tasca già l’accordo elettorale con Rete. La variabile interscambiale per la guida del governo potrebbero essere Libera o la coalizione, che ultimamente si è allargata, PS-PSD. Molti pensano che la Dc non riesca a tenere il passo di nuove e più attrattive realtà politiche. Nel 2012 la Dc aveva avuto 5.800 voti, ne ha persi nel 2016- anche con la fuoriuscita di Noi Sammarinesi che fecero circa 400 voti – circa 1.000 attestandosi a 4800. Ora dovrebbe perdere ancora arrivando a circa 4.000 voti, voto più’ voto meno. Dopo il primo turno dove la Dc dovrà combattere con Rete per ottenere la medaglia di primo partito di San Marino si darà atto all’accordo di governo già sottoscritto.
ELIGO. Il nuovo gruppo, formato dagli ex consiglieri Cecchetti e Margiotta più’ l’innesto dei Casali, creato per essere da spalla alla Democrazia Cristiana Sammarinese non vedrà realizzata la sua aspirazione dato che la Dc correrà da sola e non in coalizione con Eligo come era previsto sin dall’inizio della sua creazione. Ad incidere su questa decisione l’out out di Rete su Paride Andreoli, è molto attivo ed in piena campagna elettorale per Eligo, e su Augusto Casali; dei due non ne vuole sentire parlare. La Dc ha obbedito ed ha scaricato immediatamente e senza battere ciglio i suoi più’ vicini alleati. E’ possibile che Eligo non riesca a superare il 5% del quorum.
La coalizione PS-PSD è la più effervescente, al pari di quella di Libera, nel panorama politico sammarinese. Anche se dopo i primi contatti con PRIMA I SAMMARINESI, compagine che potrebbe correre da sola, non hanno portato a nessun esito la coalizione a guida Belluzzi e Mancini, a rischio quorum, si è data da fare per trovare un partner. Dovrebbe associarsi a quella di Pedini Amati, Rossi e Berti che prende il nome di MIA REPUBBLICA. Anche quest’ultima, qualora corresse da sola, non avrebbe la possibilità di raggiungere il quorum del 5%. Anche qui piccole realtà che si uniscono solo per superare lo sbarramento. E’ molto probabilmente che il richiamo socialista di questa coalizione sia forte anche per Rossano Fabbri ed il suo MIS che è già in Libera e quindi lo stesso potrebbe unirsi a questa oltremodo composita coalizione. Tutti socialisti, o quasi, tranne i due Noi Sammarinesi: i fratelli Berti di area centrista.
Coalizione Rete e Motus. Rete avrebbe, a sentire i bene informati, circa 45 candidati e 35 Motus. Anche se il numero dei candidati non è indice di successo questo fa capire che la popolazione è molto interessata a questa coalizione. Se Motus potrebbe avere difficoltà a superare il quorum del 5%, Rete potrebbe essere la vera outsider della competizione e potrebbe addirittura arrivare ad essere il primo partito di questa tornata elettorale. Ricordiamo che il primo partito è quello che sceglie con chi andare! Qualora Rete arrivasse prima non è escluso che con i voti di Motus scegliesse inaspettatamente non la Dc ma solo Libera. Tutti parlano di un accordo già fatto con la Dc e con la coalizione socialista, ma molti non si rendono conto che qualora Libera andasse molto bene alle elezioni sarebbe il partner perfetto per Rete e la sua appendice Motus.
Al limite qualora Rete facesse un risultato straordinario potrebbe anche pensare di correre al ballottaggio da sola ed arrivare al 51% con il premio di maggioranza che le verrebbe riconosciuto. Ipotesi, quella di andare da sola a governare, nelle corde di Rete già all’inizio della sua esperienza politica.
Il partner perfetto per Rete sino a ieri era indiscutibilmente la coalizione socialista PS-PSD ma con l’ingresso di Pedini Amati, inviso ai vertici del movimento di Fiorina e fresco di separazione proprio da Rete, le cose si sono complicate e quindi l’ipotesi LIBERA è più praticabile anche se all’interno c’è Area democratica che potrebbe creare dei problemi ed un certo … Fabbri, inviso da tempo ai vertici del movimento Rete.
Quindi la situazione è molto fluida anche se oramai, a parte qualche piccolo assestamento, le coalizioni sono quasi definite … anche perché il 29 ottobre, termine ultimo per la presentazione delle liste, è molto vicino.
Marco Severini