Anche il sito lussemburghese di informazioni paperjam.lu affianca, come abbiamo già fatto noi di Giornalesm.com, il nome del Presidente di Banca Centrale Wafik Grais alla Lupercale Sa che ha lo stesso indirizzo della lussemburghese Leiton Sa, proprietaria di Banca Partner e della controllata Banca Cis.
http://paperjam.lu/rendez-vous/terralorraine-le-projet-fantome
Questo l’articolo dove viene messo in relazione Grais e la Lupercale dove si legge: ”Non rimaneva che trovare il nome della famosa società d’investimento per il capitale a rischio (SICAR) con sede in Lussemburgo e detentrice dei 150 milioni di € sui quali si basa il progetto. Nostri confratelli lussemburghesi del Wort ci sono finalmente arrivati. Si tratta di Lupercale SA. Alla sua direzione troviamo oggi 3 uomini: Jean Marie Billiotte, suo figlio Benoit e Wafik Grais. Nomi conosciuti solo nell’ambiente della finanza. (…) Il terzo amministratore della SICAR, Wafik Grais, lascia meno tracce su internet dei Bigliotte padre e figlio. Apprendiamo solo che è uno specialista delle finanze islamiche e soprattutto Egitto, perciò può dare una altra idea della provenienza dei fondi che sono in ogni modo abbastanza difficili da investire. I nomi delle persone che transitano questi fondo non rilevano niente sulle loro origini. La Comex Holding, da parte sue, non vuole commentare questo fatto e si accontenta ogni volta di ripetere che Tracfin, l’organismo del ministere dell’economia e delle finanze incaricato della lotta contro il riciclaggio, non ci trova niente da ridire.”
Quindi secondo il quotidiano lussemburghese il Presidente di Banca Centrale Wafik Grais è uno degli amministratori della Lupercale Sa, che ha lo stesso indirizzo della Leiton Sa proprietaria di Banca Partner e quindi della controllata Banca Cis
Ecco tutta la traduzione integrale in italiano dell’articolo in questione.
”TERRALORRAINE, IL PROGETTO FANTASMA
20 ottobre 2015 di Camille Frati
Dopo tre anni dal suo annuncio in pompa magna, la mega base commerciale e logistica che doveva accogliere le PME cinesi presso Thionville sembra rimanere solo un miraggio.
Tutto fa pensare che Terra lorraine non vedrà la luce. Nessuna costruzione è stata realizzata dopo la posa della prima pietra il 12 ottobre 2012. L’ultima notizia pubblicata da Republicain Lorrain questa settimana : la società TCE Industries, creata da Comex Holdings che presentava il progetto Itec-Terra Lorraine ha appena licenziato il suo direttore tecnico e il conduttore dei lavori. Su un quindicina di persone assunte per dirigere i lavori, ne rimangono solo due.
Il dubbio si allarga ad Illange e all’interno del consiglio del dipartimento della Moselle, dove il presidente, Patrick Weiter “si chiude come un’ostrica al primo accenno” del progetto. Sui deve dire che il progetto aveva fatto luccicare monti e meraviglie agli eletti e professionali della regione. Il centro doveva estendersi su 240.000m2, una manna insperata di 15 milioni di €. Per le imprese edili della regione, con 3.000 impieghi.
In gennaio, Comex Holding assicurava che i lavori sarebbero cominciati lo stesso inverno e aveva ricevuto 4.000 promesse di contratto di affitto da parte di PME cinesi.
Il sito internet ITEC EUROPA promette una “localizzazione nel cuore dell’Europa” per il più grande centro commerciale ed industriale in Europa per le PME cinesi. I 150 milioni di € di investimento dovrebbero essere portati dalla società d’investimenti per il capitale a rischio (SICAR) Lupercale SA registrata nel Lussemburgo.
UN SECONDO SITO MENO AMBIZIOSO
Di fatto, è sul sito di Metzange che i lavori si attivano. Sul medesimo modello di TerraLorraine, deve accogliere la sede sociale di società cinesi desiderose di impiantarsi in Europa e offrire loro una base logistica, ITEC Europe Centre I deve aprire le sue porte nell’ultimo trimestre 2015.
E’ previsto l’istallazione di 1.500 box di 9 m2 in questo magazzeno di 28.000m2-per il momento, solo 250 sono attrezzarti secondo le Republicain Lorrain. Le PME possono affittarli a 17.000€. l’anno per esporre i loro prodotti e sperare di fare affari con gli acquirenti professionali europei che visiteranno il centro. Comex Holding ha dunque rivisto le sue ambizioni al ribasso.
Sembra che i proprietari del terreno non si facciano più illusioni. L’ex sindaco di Thionville, Bertrand Mertz, aveva annunciato su FB nel mese di marzo, l’abandono del progetto, su indicazioni di una fonte proveniente dalla Bank Of China del Lussemburgo, prima di ritirare il suo messaggio. In attesa, Comex Holding continua a pagare 100.000€ di affitto all’anno per la locazione del terreno d’Illage al consiglio dipartimentale.
Finalmente sappiamo un po’ di più sui finanziatori che riguardano il progetto TerraLorraine d’Illange. Sono eminenti specialisti della finanza e di uomini con contatti, particolarmente in Russia e medio oriente. E’ stato il segreto il meglio custodito della Moselle e questo è molto intrigante. Sappiamo un po’ di più sui soggetti che finanziano il progetto Terralorraine d’Illange. Nomi occulti e visi che si guardano bene di apparire alla luce del sole, da cui dipende il destino del progetto.
Finora, conosciamo solo la punta dell’iceberge, due nomi essenziali: rederic Basset e Regis Passerieux. Il primo è il presidente della Comex Holding, sita in Cina e che porta ufficialmente il progetto dei 5 centri ITEC previsti (quello di Illange e altri 4 in Cina). E’ il suo ritratto che è stato affisso sui muri di Shengdu, città del centro della Cina dove un centro ITEC è in progetto. Quest’uomo dai contatti in Cina e in Russia ha fatto carriera negli USA nel settore degli assemblaggi elettronici. Sviluppa ugualmente una società di managmente immobiliare a Mosca. Simpatico al primo approccio, ma discreto e distante con i giornalisti.
Il secondo funge da porta parola. Vice presidente della Comex Holding, è presidente di Comex Euro Devolopment presentata come una figliale. Ex sindaco di Adge, per molto tempo membro dell’ufficio nazionale del partito socialista, avvocato, fu tesoriere di ADN, una fondazione dove troviamo Nathalie Kosciusko-Morizet, ex ministro e candidata UMP al municipio di Parigi, che l’ha tuttavia nominata Chevalier della Legione D’Onore. Ecco questa è la parte visiva.
DALLA RUSSIA A L’EGITTO
Non rimaneva che trovare il nome della famosa società d’investimento per il capitale a rischio (SICAR) con sede in Lussemburgo e detentrice dei 150 milioni di € sui quali si basa il progetto. Nostri confratelli lussemburghesi del Wort ci sono finalmente arrivati. Si tratta di Lupercale SA. Alla sua direzione troviamo oggi 3 uomini: Jean Marie Billiotte, suo figlio Benoit e Wafik Grais. Nomi conosciuti solo nell’ambiente della finanza.
L’uomo chiave del progetto, il primo, vicino a Frederic Basset, è un eminente specialista della Russia. Vanta di un’esperienza di 21 anni in quel paese e si presenta come fondatore e direttore di differenti società di tecnologia russe e assicura di aver condotto lo sviluppo e la vendita di numerosi progetti di opifici nell’ex URSS. E’ soprattutto membro del consiglio di amministrazione del Kaltchugo Capital Managmente SA. Suo figlio è presentato come fondatore e direttore dal 2008 di una società di consulting specializzata in Resk managment.
Il terzo amministratore della SICAR, Wafik Grais, lascia meno tracce su internet dei Bigliotte padre e figlio. Apprendiamo solo che è uno specialista delle finanze islamiche e soprattutto Egitto, perciò può dare una altra idea della provenienza dei fondi che sono in ogni modo abbastanza difficili da investire. I nomi delle persone che transitano questi fondo non rilevano niente sulle loro origini. La Comex Holding, da parte sue, non vuole commentare questo fatto e si accontenta ogni volta di ripetere che Tracfin, l’organismo del ministere dell’economia e delle finanze incaricato della lotta contro il riciclaggio, non ci trova niente da ridire.
Philippe Marque”