San Marino. Le dimissioni di Simoncini fanno collassare NPR e regalano una potente arma di “ricatto” a chi nel Psd vuole ancora l’aggregazione socialista… di Enrico Lazzari

L’ennesima occasione perduta… Potremmo riassumere in queste tre semplici parole la “telenovela”, a tratti drammatica, a tratti comica, del processo di riunificazione socialista che, per la seconda volta, sarebbe naufragato a pochissimi metri dal traguardo.

Al momento -da quanto si può dedurre- la semplificazione della diaspora socialista ha concretamente ottenuto risultati quanto mai imbarazzanti, limitati alla riunificazione fra PSD e MD e al forte avvicinamento -che fa presagire una fusione- fra PS ed Elego, con i secondi sempre più vicini a Libera e i primi tuttora impegnati in dialoghi a 360 gradi, con tutti. O, meglio, con tutti tranne Alleanza Riformista, con la quale le tensioni hanno raggiunto livelli di picco altissimo dopo lo “sgarbo” del capogruppo consigliare.

Lo scenario politico, però, è di per sé estremamente mutevole: basta un “nonnulla” per rivoluzionarne gli assetti… E, sul fronte socialista, si è scatenato una sorta di terremoto: le dimissioni di Giacomo Simoncini (Alleanza Riformista) dal Consiglio Grande e Generale. Dimissioni che aprono la strada per la nomina, fra i Sessanta, di Milena Gasperoni del PSD.

Come detto, un terremoto. Un sisma che abbatterà definitivamente Noi per la Repubblica, l’aggregazione elettorale che riuniva in una unica coalizione -e oggi in un unico gruppo consigliare- il Psd-Md, gli ex PS, il Mis e Noi Sammarinesi. L’avvicendamento consiliare fra Simoncini e la Gasperoni determinerà, quindi, la pressochè immediata scissione in due tronconi del gruppo oggi, dopo il “colpo di mano” perpetrato da AR e Ns, guidato da Alessandro Mancini.

Infatti, con le dimissioni dell’ex Capitano Reggente, Ar perde un seggio mentre il Psd-Md ne guadagna uno. Ciò significa che la “new-entry”, unendosi a Gerardo Giovagnoli e Matteo Rossi, avrà i numeri necessari a creare un gruppo consigliare autonomo. Cosa che avverrà di certo nel più breve tempo possibile.

Sarà la definitiva “morte” di Noi per la Repubblica: da una parte il gruppo Psd-Md, dall’altra il gruppo Ar-Ns-Mancini (Ar per intenderci), reduce -si dice nei corridoi del Palazzo- da tensioni interne culminate, un paio di settimane fa, in uno scontro “pesante” fra Rossano Fabbri e Giovanni Lonfernini, che avrebbe troncato sul nascere il suo impegno più o meno ufficiale all’interno di Alleanza Riformista e creato qualche malumore fra la componente Mis-exPs e gli ex Dc di Noi Sammarinesi. Quest’ultimi, evidentemente non a caso, indicati da non pochi come lanciatissimi in un confronto con il Pdcs che potrebbe culminare nella loro candidatura al fianco del Partitone nelle prossime elezioni politiche.

Ma, ovviamente, queste sono solo voci… Quel che si può dare per certo, al momento, è soltanto l’imminente implosione del gruppo consiliare Npr, con i tre consiglieri di Psd-Md già intenti a fare le valige per trasferirsi in un gruppo tutto loro.

Specie in politica, però, non è tutto oro quel che luccica… L’ingresso in Consiglio di Milena Gasperoni potrebbe “sparigliare le carte” anche all’interno del Psd e, quindi, rivitalizzare il progetto di aggregazione socialista con Ps ed Elego, naufragato -almeno secondo quanto trapelato informalmente da quest’ultimi due partiti di formazione socialista- proprio a causa delle diverse visioni organizzative e dei diversi obiettivi dei singoli componenti della direzione del Psd. Del resto, quando la “riunificazione” di tutte le forze di ispirazione socialista (ad eccezione di Mis) pareva fatta, sarebbe stata fermata internamente al Psd. E avrebbe creato tensioni, oltre che con Ps ed Elego, anche internamente al partito di cui è segretario Gerardo Giovagnoli.

La Gasperoni, difatti, sembrerebbe molto vicina alla componente “sconfitta” in Direzione dai dictat dei nuovi arrivati di Md (i più critici verso l’aggregazione, soprattutto a causa degli assetti organizzativi che si profilavano). Componente “sconfitta” che ha spinto e spinge con maggiore entusiasmo verso la “riunificazione”, oggi nuovamente naufragata, o, perlomeno, stoppata.

Come detto, in politica, per far mutare scenari ed equilibri basta un “nonnulla”… Immaginiamo che cosa può fare un “terremoto”. Milena Gasperoni, oggi, è indispensabile al Psd per poter dar vita ad un proprio gruppo consigliare. Lo dice la matematica, che è una scienza “esatta”. Ciò significa che internamente al partito di Giovagnoli si potrebbe riaprire la partita della riunificazione, o che dir si voglia aggregazione socialista, con sul piatto l’ovvio scambio: una componente permetterà la nascita del gruppo consigliare autonomo; l’altra componente (per semplificare, quelli di Md e quelli di cultura riformista) accetteranno l’aggregazione nei modi e nei termini frutto di un compromesso prima raggiunto e poi “rimangiato”…

Vedremo, sta di fatto che l’attenzione di tutto il mondo politico sammarinese, è oggi più che mai rivolta verso le vicende interne al Partito dei Socialisti e dei Democratici. E l’agognato superamento della diaspora socialista, nato, morto, rinato e rimorto, potrebbe resuscitare per la terza volta. Chissà…

Enrico Lazzari

Enrico Lazzari