
“Negli ultimi tempi si è parlato di influenze russe su San Marino; a questo proposito dobbiamo mantenere la guardia molto alta da tentativi esterni di ingerire negli equilibri del nostro Paese, magari usando qualche sito sito web compiacente con pochi scrupoli!” Parola di Lorenzo Bugli che, per chi non avesse compreso il senso del suo intervento, non esita a rimarcare: “Non è un caso che alcune testate giornalistiche e blog a più riprese nel recente passato abbiano cercato di diffondere informazione distorte, senza fare una informazione corretta e trasparente come invece fa chi ha l’obbligo, l’onore e l’onore di essere giornalista regolarmente riconosciuto”.
“Dobbiamo tenere la guardia alta -è comunque il senso di questo “allarme” che Bugli ha inteso lanciare in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa-, non sarebbe la prima volta che intelligence straniere tentano di destabilizzare un paese occidentale diffondendo fake-news e disinformazione”.
Ho sempre rilevato, in San Marino, nei sammarinesi, anche in quelli “che contano”, un riduttivo sentimento di provincialismo, una sorta di “sindrome di inferiorità” verso realtà e cittadinanze più “grandi”. Non è il caso, deduco, di colui che dal 2017 riveste l’incarico di Presidente dei “Giovani Democratico Cristiani”, il quale dà l’impressione di credere che San Marino sia il centro del mondo, una sorta di Whashington, Bruxelles, Pechino o Mosca, attorno ai quali ruota ogni equilibrio internazionale.
Come al solito di argomentare il “grido di allarme” che ha lanciato relativamente ai rischi di un attacco -dall’interno e su commissione di fantomatiche intelligence ostili e straniere- a San Marino, non ci pensa neppure. Come, neppure, sa -o vuole, o forse è in grado- essere specifico relativamente a quali siano le “testate giornalistiche e blog” che “a più riprese nel recente passato abbiano cercato di diffondere informazioni distorte, senza fare una informazione corretta e trasparente come invece fa chi ha l’obbligo, l’onore e l’onere di essere giornalista regolarmente riconosciuto”.
Ma a chi si riferisce? Impossibile saperlo… Ma io ho -diciamo- “la coda di paglia”! Seppure fossi iscritto, già nella seconda metà degli anni Novanta, ovvero nell’immediatezza della sua fondazione, alla prima Unione Giornalisti Sammarinesi; nonostante alcuni dei giornalisti “regolarmente riconosciuti” attualmente operativi sul Titano siano stati portati in Repubblica da me e siano quindi cresciuti professionalmente in redazioni che mi trovavo a guidare (Sì, San Marino Italia; San Marino Oggi; La Tribuna…); e seppure un mio “editoriale” su GiornaleSm arrivi a registrare click anche in numero superiore alle copie vendute in un mese da un qualunque quotidiano cartaceo del Titano, oggi non sono -per Bugli- “regolarmente riconosciuto”… Sarei, quindi, una sorta di “opinionista abusivo”, come tale -deduco- “compiacente (verso le “sensiblità” di intelligence straniere; ndr) e con pochi scrupoli”?
Cari lettori, chi è “regolarmente riconosciuto” a fare informazione, chi è legittimato ad informare, a scrivere o commentare non lo decide un politico qualunque. Lo decidono le “fondamenta” del Diritto, i trattati sovranazionali a cui anche San Marino ha aderito. E le sentenze fino ad ora emesse dagli organismi giuridici preposti (ad esempio Alta Corte Cedu) a far rispettare quei sacri princìpi democratici sono inequivocabili: un blogger è legittimato ad informare al pari di un giornalista iscritto alla relativa corporazione, o che dir si voglia “ordine”. E nessuna legge nazionale, seppure possa aver avuto Lorenzo Bugli come relatore, può sovvertire questo sacrosanto principio senza andare a ledere la libera informazione.
Se, poi, ciò non bastasse, esiste sul Titano, fra le altre, la “sentenza-Valentini” del 19 gennaio 2023 – leggi qui), la quale ha rappresentato un punto di svolta cruciale nella lotta per la libertà di espressione a San Marino legittimando senza alcuna riserva GiornaleSm.
“Queste sentenze -commentava un anno fa Marco Severini, fondatore di queste pagine elettroniche- hanno fatto da barriera contro l’oscurità della censura, aprendo la strada alla possibilità di esprimersi liberamente. Non mi soffermerò qui sulla grandiosità di queste decisioni, che avete già letto qui su GiornaleSM, ma sulla loro importanza per San Marino, nonostante la presenza di leggi retrive e liberticide emanate da un certo potere politico, il quale ha cercato e cerca di intimidire chiunque scrive liberamente.”
Credetemi, quasi mi irrita sentirmi concedere o negare patenti di autorevolezza “giornalistica” da chi nel giorno del mio arrivo professionale a San Marino (era la primavera del 1993, se ben ricordo) non era, ancora, neppure uno spermatozoo… E ancora di più mi irrita se ciò avviane il giorno dopo in cui ho inteso approfondire, analizzare, le incongruenze e gli eventuali retroscena di uno dei più grandi attacchi portati alla Repubblica di San Marino dai media internazionali (mi riferisco a “The tiny republic of San Marino is alarmingly friendly to Russia” del The Economist – leggi qui) in cui -in accordo con chi guida GiornaleSm che mi ospita- ho ritenuto doveroso, in una corretta informazione, ricordare sia l’altissimo prezzo pagato dai sammarinesi con la scelta di violare la storica neutralità che la controversa presenza del nome Volodymyr Zelensky nel famosi “Panama Papers”.
Forse (e ripeto: ho la “coda di paglia”), al giovane democristiano “con l’elmetto”, ciò non dev’essere piaciuto… Seppure non sia certo né una fake-news né, tantomeno, una informazione distorta che, purtroppo, viene -però- costantemente dimenticata nel “giornalismo di guerra” occidentale imperante e, “regolarmente riconosciuto” o, addirittura, di Stato sammarinese. Sì, caro Lorenzo Bugli, sono estremamente critico sulla narrazione dominante relativa al conflitto Russo-Ucraino e ancor più critico sulla “scellerata” scelta sammarinese di sacrificare -specie in questo momento estremamente delicato sul fronte economico e finanziario- i suoi interessi violando una storica e costante neutralità. Come me sono tanti i sammarinesi perplessi della stessa scelta. E, come me, lo sono “gratis”, senza il fantomatico collegamento con qualche “intelligence” straniera.
Eppure, il giovane democristiano con la “medaglia sul petto” conferitagli per essere stato il relatore di maggioranza della legge in materia di informazione varata nel 2023, mette in guardia da alcuni “blog” che “nel recente passato” avrebbero “fatto un’informazione non corretta e non trasparente”, e al tempo stesso invita “ad impegnarsi per tutelare e sostenere i mezzi di informazione (quelli “regolarmente riconosciuti”; ndr) che si impegnano tutti i giorni a fare informazione di qualità…”. Quella stessa informazione “di qualità” (e come tale anche apparentemente imparziale), è ovvio concludere, “regolarmente riconosciuta”, dove un giornalista imputato (non è importante in questo contesto se imputato a torto o a ragione) siglava candidamente le cronache delle udienze che lo vedevano alla sbarra... Molto attenta e ben fatta, evidentemente, la Legge del 2023… E altrettanto distratto il codice deontologico sammarinese (o gli organismi preposti a farlo rispettare).
Ma l’emergenza dell’informazione sammarinese, per il nostro Bugli, sono i milioni, forse i miliardi di rubli che Mosca, attraverso i suoi servizi segreti, metterebbe in campo per influenzare l’opinione di 30mila sammarinesi, “esercito”, movimento di opinione chiave da cui partire per, poi, conquistare il mondo e assoggettare gli altri 6.999.970.000 esseri umani che affollano il Pianeta!
Caro Lorenzo Bugli -ma non solo-, non è questo per San Marino il tempo delle stupidaggini e degli allarmi farlocchi. L’allarme chiave, vero, tangibile e concreto di questo particolare momento dell’attualità sammarinese -che dovrebbe vedere far fronte comune tutti i candidati, di tutti i partiti- è far comprendere ai cittadini, all’intero corpo elettorale che la famigerata “cricca” e il gruppo di potere “sovversivo” (fu un esposto del Pdcs a definirlo tale già in anni non sospetti) in essa intrinseco è sì in agonia, ma non è ancora morto e potrebbe resuscitare il 10 giugno se i sammarinesi, il giorno prima nell’urna elettorale, non saranno estremamente attenti nella scelta del partito, del movimento o della preferenza indicata nella scheda elettorale.
Io, seppure opinionista non “regolarmente riconosciuto”, noi su GiornaleSm faremo la nostra parte per informare, grazie ad atti concreti, anche giudiziari, senza timori o “veline di intelligence” straniere, su ogni eventuale intreccio -consapevole o inconsapevole- fra ogni candidato e chi ha contribuito, nel decennio scorso, alla scalata nei posti chiave del potere dello Stato di personaggi le cui decisioni, le cui azioni hanno contribuito in maniera determinante a distruggere il tessuto finanziario della Repubblica di San Marino, con pesante ricaduta sul benessere di ogni sammarinese.
Caro Lorenzo Bugli, voi, in Via delle Scalette, siete stati saggi e attenti a presentare fra i vostri candidati solo personaggi privi di qualunque collegamento o sospetto di collusione con la moribonda -ma non ancora morta- “cricca”? Lo vedremo giorno per giorno, candidato per candidato, dal momento in cui tutte le liste saranno pubbliche (20 maggio)… Non lo vedremo, temo, come al solito, sulle pagine dei media “regolarmente riconosciuti”, ma solo su quelle elettroniche di GiornaleSm…
Enrico Lazzari