Coloro che parlano di un sistema bancario solido, stabile e in buona salute, nascondono la realtà in malafede e sono i ventriloqui della cricca che succhia soldi dei cittadini con il credito di imposta, con aiuti di Stato, con l’utilizzo del Fondo Pensioni. Se il sistema è solido, come mai lo Stato ha fatto regali enormi ai padroni occulti delle banche?
La questione funziona a due livelli: i padroni delle banche ordinano al Palazzo di fare i regali altrimenti il sistema fallisce e licenzia centinaia di dipendenti. I loro servi sciocchi sono incaricati di raccontare bugie, di negare l’estrema fragilità del settore, di chiudere gli occhi sui dati reali. E i dati parlano chiaro. Dal 2008 al 2014 il sistema è stato sfiancato con una politica disastrosa fino ad arrivare all’emergenza che viene clamorosamente negata. La raccolta è diminuita di quasi 8 miliardi per cui oltre 600 dipendenti gestiscono miseri 6 miliardi o poco più. L’attivo del sistema creditizio è diminuito di oltre 5 miliardi e sono state saccheggiate le ricche riserve degli istituti al punto di perdere 738 milioni di patrimonio netto. La perdita di gestione ammonta a 1.300 milioni. I crediti dubbi sono stati rilevati da Banca Centrale intorno a 2 miliardi. Il patrimonio di vigilanza, ridotto ormai a 403 milioni è del tutto insufficiente. I soci occulti delle banche non sono stati chiamati ad aumentare il capitale sociale a garanzia dei risparmiatori. E’ stato impegnato il Fondo Pensioni a bassissimo rendimento per tenere in piedi padroncini che dettano legge. Lo Stato ha dato alla Fondazione Carisp 60 milioni, cosicchè la Fondazione ha il 51% della Cassa con i soldi dello Stato. La Banca Centrale, unica al mondo, è in perdita!!!
Le favole sulla solidità del sistema bancario vengono raccontate per evitare le urgentissime riforme che esige una situazione gravissima che avrà un alto costo per tutti i cittadini e per il Paese che ha perso ogni credibilità. E infine, ci raccontano di internazionalizzazione del sistema bancario mentre lo stesso sistema chiede l’elemosina allo Stato che è indebitato fino al collo.
Emilio Della Balda