L’intervista televisiva rilasciata dal senatore italiano Giulio Tremonti non ha mancato di destare interesse nel nostro Paese.
Egli, che è bene ricordare essere stato valente e stimato consulente del governo di San Marino nella sua veste di avvocato tributarista, ha fornito un giudizio negativo sul sistema del passato del nostro Paese e non è stato molto tenero neppure con il sistema attuale.
Ci sarebbe da analizzare a fondo su come tu o questo possa essere avvenuto in un Paese geograficamente circondato dall’Italia, ma su una cosa il senatore ha indiscutibilmente ragione. Le infiltrazioni sono possibili solo con l’accondiscendenza di complici residenti.
Sembra sia passato un secolo da quando denunciando il fenomeno in conferenze pubbliche e nel Consiglio ti sentivi rispondere: portate le prove!
Da allora è stato fatto molto, è vero, ma purtroppo, a suo tempo, i ”frenatori” sono entrati in azione e hanno impedito di fatto la concretizzazione del pacchetto di leggi antimafia predisposto dall’ex procuratore nazionale italiano antimafia, Piero Luigi Vigna.
Di quelle quattro proposte solo una divenne legge nel maggio 2012, delle altre si sono perse le tracce. Se fossero state approvate anche le altre tre proposte, i giudizi sul sistema sammarinese attuale sarebbero stati di certo diversi.
Augusto Casali, lavocedelmontesm.altervista.org