San Marino. Le multe che arrivano a casa sono legittime

I morti sulle strade pesano sulle coscienze individuali degli automobilisti che hanno falciato per sempre le loro vite, strappandole ai propri cari. Ma c’è anche una coscienza collettiva e deve per forza esserci un qualche antidoto alla strage che vede un pedone morire ogni 14 ore. Sono questi i dati dell’Italia ma anche San Marino nel suo piccolo ha avuto grandi tragedie. Qualunque disattenzione alla guida può rivelarsi fatale. Di qui il rigore dei controlli e le sanzioni comminate a chi ad esempio si ostini ancora a parlare al cellulare durante la guida. L’attenzione delle autorità di polizia deve essere per forza massima. Anche se non sempre è possibile riuscire a fermare l’automobilista che compia un’infrazione. E così è capitato e sta capitando che alcuni cittadini ricevano la contravvenzione direttamente a casa. Gli stessi cittadini che si domandano sui social se sia o meno ‘legale’ che la contestazione venga recapitata a distanza di tempo e senza ‘prove’. La risposta è contenuta nel codice della strada laddove la legge ex art. 68 del decreto delegato n.67 del 2008 stabilisce che:
“Le infrazioni amministrative devono essere immediatamente contestate. Quando ciò non sia possibile, viene emessa ingiunzione di pagamento, da notificare, a pena di decadenza, a mezzo del servizio postale o dell’Ufficiale Giudiziario entro sessanta giorni dall’accertamento al trasgressore, ove identificato, e all’intestatario della carta di circolazione, se residenti nella Repubblica ovvero entro centoottanta giorni se residenti all’estero. La notificazione non è obbligatoria in caso di connessione con un reato perseguibile d’ufficio: in tal caso il Giudice con la sentenza commina la sanzione, concedendo il termine per l’oblazione di cui al successivo comma. Il contravventore è ammesso ad esercitare ai sensi degli articoli 33, lettera a) e 34 comma 1 della Legge n. 68/1989 la facoltà di oblazione volontaria con il pagamento di una somma pari alla sanzione pecuniaria minima prevista per ciascuna violazione”.
Come si legge, ci sono delle volte in cui non è possibile procedere con la contestazione immediata dell’infrazione. Questo ovviamente quando si tratti, come nel caso dell’utilizzo del cellulare alla guida, di contestazione amministrativa e non penale. E’ infatti l’autorità di polizia a certificare che è avvenuta un’infrazione. “Il caso classico – spiegano le forze dell’ordine – è quando un agente di polizia si trova alla Porta del Paese e vede magari passare una persona che parla al cellulare. Essendo solo e impossibilitato a fermare l’automobilista, egli annota il numero di targa e invia la contravvenzione prendendosi la responsabilità di fare una relazione e scrivere un verbale. In questi casi è capitato che le persone facessero ricorso ma il giudice non li ha accolti. Atro esempio classico in cui non è possibile fermare chi compie una infrazione è quando la pattuglia è ferma e sta controllando un’auto, se un’altra vettura effettua il sorpasso sulla zebratura, si fa l’annotazione della targa e si spedisce a casa la contravvenzione. E’ l’autorità di polizia che senza bisogno di ulteriori prove procede con le contestazioni”.

A quanto ammonta l’importo delle multe
L’utilizzo del cellulare alla guida rientra tra i reati amministrativi, non c’è ancora il ritiro immediato della patente che avviene solo sulla base dell’accumulo delle segnalazioni. Per quanto riguarda l’importo delle sanzioni, esse rientrano nella multa di prima categoria e vanno da un minimo di 100 a un massimo di 250 euro. Si applica il minimo o il massimo a seconda delle circostanze, se un automobilista parla al telefono mentre è alla guida e sbanda, allora viene applicato il massimo della sanzione. Al contravventore viene data poi la possibilità di pagare la multa subito, ovvero in un limite di tempo di 20 giorni, in modo che l’importo da pagare sia l’esatta metà della multa comminata. Anche se riceve la contravvenzione a casa il contravventore ha la possibilità di pagare la metà dell’importo se decide di farlo entro 20 giorni dal momento in cui la riceve. Non cambia cioè nulla dall’essere fermato al ricevere la contravvenzione a casa, se non un aumento di 8 euro per il pagamento delle spese di spedizione.
Multe molto più salate nella vicina Italia dove i trasgressori della legge sono soggetti ad una multa che va da 161 euro a 647 euro, abbinata alla decurtazione di 5 punti della patente. Nel caso in cui si è recidivi, ovvero si viene multati nuovamente nei 24 mesi successivi al primo verbale si è soggetti ad una multa equivalente a quella precedentemente elencata, a cui bisogna aggiungere la sospensione della patente da 1 a 3 mesi.

Repubblica Sm