Riceviamo e pubblichiamo
Caro Direttore,
Da articoli di stampa si legge: “il fondo Monetario dice un paio di cose: la prima è che le perdite pregresse c’erano, e che le svalutazioni dei crediti e le conseguenti riscontrate perdite di bilancio, erano reali, anche se Dc e Rete in particolare hanno sempre urlato, e ogni tanto lo fanno ancora, contro quelle svalutazioni”.
Dove ciò venga riportato, anche leggendo più volte, non si riesce a capire….infattin il FMI prende solo atto che “un prestito obbligazionario perpetuo di 455 milioni di euro (33 per cento del PIL) è stato emesso per coprire le perdite pregresse della banca pubblica Cassa di Risparmio di San Marino”
Prendo atto che è stato emesso un prestito perpetuo per consentire alla Cassa di coprire le perdite pregresse e ripartire con un pareggio di bilancio che le consentirà di tornare all’utile in tempi rapidi, in antitesi completa alla strategia – impostata a Milano e importata a San Marino dal precedente Governo – di spalmare le perdite per 25 anni non permettendo quindi alla Cassa di tornare in utile fino a tale scadenza.
Il livore per non avere avuto la stessa intuizione è evidente, ma tant’è. Chi è più bravo trova le soluzioni, chi non lo è stato (bravo) dovrebbe stare zitto.
Per quanto riguarda poi le perdite pregresse, che sarebbero, ipoteticamente, state confermate dal FMI, meriterebbe solo ricordare che le stesse sono state stimate nel bilancio 2016, approvato da Cda e Assemblea espressioni della precedente maggioranza, col supporto di Grant Thornton e in particolare dal team capitanato da Mazzeo. La stima si trasforma in perdita durevole con la cessione del portafoglio di NPL di Delta a Cerberus, fatta nel 2018.
C’è una Commissione di Inchiesta che si sta occupando di questi argomenti; si prega di attendere la conclusione dei lavori invece di mettere in bocca al FMI giudizi non corretti.
Buon lavoro
Una pensionata cliente di Cassa di Risparmio