Le schermaglie che fanno seguito alla crisi del governo e al proseguimento con il governino, non sono certamente utili per il futuro del Paese. E’ stata una crisi opaca, con un rito di Palazzo che ha escluso la popolazione trascurando completamente una analisi aperta, pubblica e sincera. Sui gravissimi problemi del Paese è stato steso un velo pietoso che ha coperto anche i veri motivi di una crisi che non è solo di governo, ma soprattutto è politica.
Svetta in primo piano l’incapacità di programmazione con il prevalere della gestione alla mezza giornata e spesso a ora. Il distacco dal paese reale è stato completo. E’ innegabile la mancanza di progetti per settori strategici come energia, rifiuti, casa, territorio, fisco, relazioni esterne, istituzioni. E’ stato fatale il mancato recupero dei crediti dello Stato, ma la gestione della finanza pubblica è stata veramente disastrosa. A partire dal debito estero secretato, per finire alle improvvisazioni di un Bilancio dello Stato truccato e fatto a spannella, dove emerge solo l’aumento assurdo della spesa corrente a debito.
Il Progetto Paese è stato assegnato alla consulenza anziché coinvolgere tutti i cittadini, con il risultato finale del nulla. Il tutto condito dal lungo sonno delle relazioni esterne. Il dominio della cricca è stato assoluto: peggio va meglio è. E’ un fallimento nel quale sono coinvolte tutte le forze dell’ex maggioranza, sia quelle rimaste, sia quelle che se ne sono andate. Il ping-pong delle responsabilità è una tragica commedia.
Emilio Della Balda