San Marino. Le telecamere dei confini e quelle interne al setaccio per catturare i rapinatori

distributore amici roveretaFotogrammi analizzati uno dopo l’altro a caccia di quei due uomini che nel tardo pomeriggio di lunedì hanno tentato di rapinare il distributore Tamoil di Rovereta. Gli agenti della Gendarmeria stanno visionando tutte le immagini fornite dalle telecamere poste sui confini con l’Italia, ma anche quelle del circuito interno di videosorveglianza del benzinaio. La targa della moto, una Yamaha di colore grigio scuro sulla quale i due si sono presentati, è risultata essere falsa e gli investigatori dubitano che i malviventi siano gli stessi che avevano già agito in Repubblica, sempre cercando di rapinare distributori di benzina. I due uomini lunedì sera hanno puntato una pistola contro uno dei benzinai pronunciando una sola parola: «Sgancia» dalla quale è stato anche difficile comprendere se si trattasse di cittadini italiani o stranieri. Impossibile anche avere qualche dettaglio fisico in più. Si sono presentati sulla moto con casco integrale e vestiti eleganti: il motociclista indossava jeans e camicia nera, l’uomo armato, invece, jeans e camicia bianca. Uno dei due è sceso dalla Yamaha e si è avvicinato al dipendente della Tamoil che d’istinto gli ha risposto «Ma cosa vuoi?». In fretta e furia il delinquente è risalito sulla moto e i due sono scappati a tutta velocità verso l’Italia facendo perdere le proprie tracce in un secondo. Al momento della tentata rapina al distributore erano presenti quattro clienti che hanno assistito alla scena rimanendo senza parole. Tutto è avvenuto nel giro di pochi secondi e anche i due benzinai hanno fatto fatica a realizzare cosa stesse accadendo. «In quel momento mi trovavo in ufficio, proprio davanti alle telecamere – afferma Paolo Amici, titolare del distributore – è stata una situazione stranissima, i miei ragazzi credevano fosse uno scherzo di un cliente. Per fortuna la risposta immediata ha spiazzato il rapinatore». Il Resto del Carlino