Il tentativo di privatizzare la nostra più grande conquista sociale, espressa dall’ISS, va avanti in modo subdolo e con continuità sconcertante.
La gestione della sanità pubblica viene condotta in modo popolar clientelare , senza badare a spese, provocando un aumento dell’utenza con servizi che non potranno mai avere la casistica sufficiente per garantire la qualità della prestazione. Oggi il governo dice che il finanziamento di questa spesa è un “colpo mortale” per la finanza pubblica. Dalle successive restrizioni verrà la spinta verso le polizze sanitarie private. La pretesa di essere autosufficienti è assurda, dannosa e costa troppo.
Il governo sta stravolgendo la previdenza sociale rapinando i fondi pensione, dimezzando il concorso dello Stato, usando le enormi riserve (400 milioni), accumulate con i nostri contributi, per tenere in piedi i finti banchieri che succhiano senza tregua i soldi pubblici. Mentre si scatena l’allarmismo sul futuro delle pensioni, si lancia l’idea di pensioni minime da integrare con polizze vita di compagnie di assicurazioni private.
Quasi tutto il patrimonio dell’ISS è stato utilizzato per coprire i disavanzi di bilancio e ora siamo arrivati all’osso. I bilanci dell’ISS presentati a pareggio sono stati falsificati con gravi irregolarità amministrative, al punto che il Collegio Sindacale ha rifiutato di approvarli. Quando emergerà il passivo reale proporranno il passaggio al privato. Sul debito dell’ISS nei confronti del servizio sanitario italiano continua il mistero e diventerà una brutta …gatta da pelare.
La demagogia, il clientelismo, l’incompetenza e le ruberie hanno distrutto il Paese al quale è rimasto un unico gioiello: la sicurezza sociale che va difesa prima che sia troppo tardi.
Emilio Della Balda