Collegio Garante che ha dichiarato ammissibile il quesito referendario che propone di modificare la legge elettorale abbiamo scambiato due chiacchiere con il rappresentante del comitato promotore, il presidente della Dc Luca Beccari.
Quali sono i tempi tecnici per andare a votare?
“Adesso noi abbiamo tre mesi per la raccolta firme, ne serviranno circa 1000 in base al conteggio della popolazione, inizieremo fin da subito in modo da poterle depositare nel più breve tempo possibile, a quel punto dopo che le firme saranno state validate, la Reggenza emanerà entro 90 giorni il decreto per indire la consultazione che verosimilmente potrebbe avvenire intorno alla fine di maggio”.
Le firme per gli altri quesiti referendari sono state già raccolte?
“Sì ma considerato che i due quesiti sono stati recepiti dalla finanziaria proprio in questi giorni abbiamo depositato al Collegio Garante l’istanza per la verifica della corrispondenza dei dispositivi normativi con quanto richiesto. Se verranno considerati esaurienti non si celebreranno le consultazioni”.
Cosa può dirci della sentenza?
“Posso dire che c’è molta soddisfazione perché la sentenza chiarisce tutti gli aspetti anche sul fatto che si tratta di un tema sul quale è bene i cittadini si esprimano. Al di là della nostra proposta che noi riteniamo necessaria per migliorare la legge, è dai cittadini che deve venire un cambiamento la cui necessità nasce dall’esperienza applicativa che ha fatto emergere una dinamica che andava ad alterare il principio della rappresentatività delle forze politiche. Il premio di maggioranza ha avuto infatti l’effetto di non far entrare in consiglio candidati con un alto numero di preferenze favorendo chi invece ne aveva ottenute molte meno, il che non ha logica. Questo lo si è visto nell’ultima consultazione dove ha vinto una coalizione che al primo turno aveva ottenuto il 30% dei consensi”.
Che differenza c’era tra il primo e il secondo quesito, quello cioè dichiarato inammissibile e quello invece ritenuto ammissibile?
“Sostanzialmente il secondo quesito è identico al primo, abbiamo soltanto tenuto conto dei rilievi mossi dal Collegio Garante che ripensandoci ci hanno portato a riflettere sul fatto che la nostra impostazione in effetti richiamasse più un caso scolastico, una cosa che si sarebbe potuta realizzare in teoria e sulla carta. Il ‘vizio’ che è stato superato era quello di prevedere il premio di maggioranza al primo turno. Abbiamo poi depurato il quesito dall’innalzamento della soglia di sbarramento per renderlo il più asciutto possibile”.
Niente pericoli di possibili ribaltoni dunque?
“Assolutamente no, e questo è ben spiegato in sentenza, la maggioranza che si verrà a formare sarà una maggioranza blindata”.
Olga Mattioli (Repubblica Sm)