Non è bene che sulla riforma dell’editoria si aprano barricate, come Psd solleciteremo il segretario Belluzzi a un nuovo confronto”.
Parola di Francesco Morganti, presidente del Partito dei socialisti e democratici che, al termine di un incontro con i cronisti, interviene sulla legge quadro sull’editoria, in prima lettura nel Consiglio di mercoledì, facendosi così garante per l’avvio di un nuovo confronto tra Iro Beluzzi e le parti interessate, in modo da poter modificare il testo tra la prima e la seconda lettura. “Viste le critiche di Usgi e dei sindacati – spiega alla Dire – è necessario ascoltare le loro posizioni, anche se posso assicurare che la riforma non è una legge bavaglio alla stampa”. In sostanza, il segretario “intendeva e voleva dare una normativa al settore, senza scontentare tutti”.
Enrico Carattoni, del direttivo del Psd, ribadisce il concetto: “Si è voluto regolare un settore che è molto cambiato rispetto a quando sono state fatte le leggi attuali”. Alla base, l’idea che “esiste il diritto all’informazione – prosegue – ma anche ad essere informati correttamente”. Carattoni conferma infine la volontà espressa dal presidente: “Il testo è in prima lettura e può essere cambiato”.