Luca Santolini, C10: “Le osservazioni dell’Usgi sono condivisibili e pertinenti, molte toccano aspetti tecnici, su cui non penso ci siano problemi in Commissione, altri aspetti sono sostanziali e devono farci riflettere. Non si è voluto istituire un ordine dei giornalisti, una struttura troppo rigida nata in un periodo storico in cui il potere politico aveva necessità di controllare chi faceva informazione, sono contento si sia presa questa strada. Ma gli obblighi previsti dalla legge per essere riconosciuti sono tanti e importanti, giustificati dalla segreteria con la necessità di tutelare la qualità. D’altra parte i giornalisti chiedono maggior riconoscimento della loro professionalità. A San Marino ci sono attori che hanno sempre rispettato la normativa sammarinese e maturato esperienza, e la riforma non deve fare due pesi e due misure e garantire pluralità dell’informazione. Non è solo questione di contributo pubblico, avere o non avere una press card può significare aver impedito l’accesso nelle istituzioni ed è un forte limite. Il segretario si è detto aperto ai contributi, ora si è scelto un periodo di transizione di 18 mesi per adeguarsi, un’alternativa può essere fare una fotografia della realtà attuale e dare comunque un riconoscimento”.