
«Il virus rallenta la sua corsa, ma i fragili devono decidersi alla quarta dose». Ad analizzare l’andamento pandemico sul Titano è l’epidemiologo e consulente dell’Istituto per la sicurezza sociale, Salvatore Scondotto.
Un trend confortante
«Nella settimana appena trascorsa si è mantenuto un livello di incidenza ancora elevato, anche a San Marino, con 1.428 casi ogni 100mila abitanti», spiega evidenziando il trend in ascesa che caratterizza l’intera penisola, fermo restando che negli ultimi giorni sul Titano la marcia del Covid «sembra rallentare con un incremento di appena il 6% di casi, rispetto alla settimana precedente, quando era stato molto più sostenuto». Ancora presto però per stabilire se si tratti dell’inizio «di una flessione stabile della curva». Quanto al tasso di positività dei test, nota che «pur raggiungendo valori molto alti (30%), è aumentato meno nell’ultima settimana rispetto alle precedenti». Valori così elevati potrebbero anche essere giustificati «perché farebbero ricorso al test, più che in passato, soggetti motivati dalla sintomatologia o che – ipotizza – necessitino di cure o certificazione». In merito alle varianti di luglio in tutta la penisola «la omicron 5 è diventata la sottovariante di Sars-Cov-2 prevalente: secondo l’ultima flash survey dell’Istituto superiore di Sanità è responsabile della stragrande maggioranza dei contagi».
Emergenza quarta dose
Chiarisce Scondotto: «L’ampia copertura vaccinale raggiunta dai sammarinesi determina una forte riduzione della proporzione di casi sintomatici o gravi», seppure in presenza «di livelli di incidenza ben più elevati che in passato», adesso «è limitata l’occupazione media di posti letto in area medica e ancor meno in intensiva», rimarca.
La nota dolente della campagna è semmai «la scarsa adesione proprio nei soggetti in cui è raccomandata la quarta dose (over 80 o fragili ultra sessantenni), per cui sarebbero utili meccanismi di chiamata attiva». (…) Corriere Romagna