San Marino. Lettera aperta di Piergiovanni Volpinari sull’esito dell’istanza d’arengo per cancellare la ”legge vergogna n.24/1950” che impedisce la ricostituzione del partito fascista

Mussolini primaLeggo dai giornali che sono stati solo tredici voti a favore e ventiquattro contrari alla richiesta dell’abrogazione della legge vergogna n° 24 del 1950; vergogna per San Marino essendo la legge ancora in vigore per vari interessi politici anche democristiani, per governare in coalizione ora con i socialdemocratici, ora con i socialisti massimalisti e oggi con i comunisti.

Quei Consiglieri che hanno tratto delle conclusioni errate mi chiedo anche se l’Istanza l’hanno letta e capita?
Oppure hanno difeso i lori predecessori del governo dittatoriale social comunista che aveva ridotto il Paese alla fame per 12 anni, che hanno voluto quella legge quale ultima frontiera per continuare a mantenere il governo che nell’imminenti elezioni del 1951 (gia? in prospettiva per un governo provvisorio tra democristiani e social comunisti nel quale l’Associazione Patriottica si e? smarcata dall’entrarvi), era dato perdente dopo aver sperperato tutti i capitali lasciati dal precedente regime fascista, ed essere entrato in contrasto col governo italiano per ragioni di natura politica totalitaria esercitata a S. Marino, avendo costruito prima ad arte un processo farsa per condannare i fascisti al carcere e al confino negando la liberta? e ad alcuni i diritti acquisiti, poi picchiati e bastonati per alcuni anni dalla costituita squadra “rossa “composta da circa trenta persone di Citta?, S. Mustiola, un paio di Borgo Maggiore e uno di Dogana. Uno di loro antifascista dopo le violenze perpetrate dalla squadra si e? convertito tardivamente al fascismo gia? fatto cadere in precedenza.

Il nuovo governo democratico italiano era indisposto a intrattenere rapporti amichevoli col regime social comunista sammarinese. Ha iniziato il blocco stradale ai confini, e San Marino era stretto nella morsa. Il regime sammarinese aveva soppresso la liberta? di stampa della “Repubblica del Lavoro” e il Volantino successivo dell’A.P.I.L. che gli articoli firmati dall’Avv. Guidubaldo Gozi evidenziavano la deleteria politica estera del Prof. Gino Giacomini (analoghi problemi li ha subiti anche la democrazia cristiana sammarinese).

Quindi, e? bastato il cognome del giovane avvocato (Gozi) a pensare alla formula della legge eccezionale. Cosi?, dall’epurazione fascista, si e? macchiato di un altro atto del governo totalitario social comunista: la famigerata legge N° 24 del 1950.
I social comunisti erano a corto di risorse per sostenere l’economia resa precaria dalla politica governativa, mentre i cittadini iniziavano ad aver fame e da buon regime totalitario, dove in altri paesi i suoi compagni incarceravano e uccidevano gli oppositori politici, a S. Marino davano le colpe del suo tracollo all’opposizione che faceva la sua politica democratica sia sulla stampa sia in Consiglio Grande e Generale per cui ha pensato di mettere il bavaglio anche ai Patrioti facendo una campagna denigratoria e violenta senza precedenti nella storia della Repubblica.

Queste sono le ragioni per cui nel 1950 il regime ha avuto la cattiva idea di farci vergognare dinnanzi al mondo legiferando leggi eccezionali in contrasto con la Dichiarazione dei Diritti Umani dell’ONU e dell’Europa, e dopo aver incarcerato gli avversari politici dal suo avvento alle elezioni del 1945, in seguito ha negata la liberta? di stampa, ha prodotto lo scontro sociale fra la popolazione per non lasciare o modificare l’alleanza il governo, a chi aveva la possibilita? d’intervenire, a beneficio della collettivita?, con un programma di nuovi accordi diplomatici con l’Italia.

Le motivazioni che io ho prodotto nell’Istanza, ma stravolte dai Consiglieri che hanno espresso opinioni contrastanti e fuorvianti sulla verita? storica del fascismo sammarinese addossando ad esso le colpe eseguite dai regimi social comunisti.
Se ne riparlera? tra un paio di mesi quando uscira? una mia ricostruzione storica sul periodo 1900 al 1957 nel quale ho scritto che se vengo incriminato per la legge Vergogna non ancora abrogata, mi appello alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Visto il valore e la cultura storica di alcuni nostri politici sono pronto a subire il carcere e il martirio in difesa della liberta? d’espressione.

Piergiovanni Volpinari