Buongiorno Direttore,
Mi chiamo Michel GIANNOTTI, sammarinese (seconda generazione, i miei genitori sono arrivati negli anni 30), amico di B. MACINA, residente in Francia, ex Presidente dell’Associazione, Console per 17 anni prima di essere messo da parte a vantaggio di un francese che non sa nulla della Repubblica ma è amico di alcune persone influenti.
Osservazioni :
Seguo le notizie del paese leggendo i vari giornali, guardando la tv. Oggi ho deciso di esprimermi senza interferenze, né polemiche nella vita politica condotta dallo stato sammarinese, perché mi sento interessato e coinvolto da ciò che sta accadendo nel mio paese. Mi sembra che la Repubblica si stia orientando verso la perdita della sua sovranità e forse un giorno bisognerà togliere alla frontiera il pannello di “benvenuto in una terra di libertà”. Prima di tutto, non capisco perché firmare questo accordo con l’UE, quali saranno i interessi per il popolo sammarinese, sia per quelli interni che per quelli esterni. Come per gli altri paesi, l’UE influenzerà l’economia, le finanze, l’accoglienza delle popolazioni e questo senza preoccuparsi delle possibilità e delle capacità.
Il paese non ha gli stessi mezzi dell’Italia il suo principale vicino. Nessun confronto possibile. È necessario rimanere alla nostra scala. Penso che gli accordi bilaterali corrispondano meglio alla situazione di San Marino. Un esempio: la Svizzera, certamente più grande, non è nell’UE e tuttavia continua ad attrarre sempre persone, tranne che si permette di selezionare coloro che vogliono entrare nel territorio non per girarsi le mani, ma per lavorare. San Marino con questo accordo avrà difficoltà a farlo, sarà come gli altri 27 paesi soggetti al rispetto delle regole europee. Un altro argomento molto importante: l’immigrazione. Sarà più facile per un migrante stabilirsi con tutta la sua famiglia, e ottenere tutti i documenti necessari che un sammarinese in pensione che vuole tornare nel suo paese. Alcune di queste persone provengono da paesi che non hanno la nostra cultura, il nostro modo di vivere e che di fatto non riusciranno ad integrarsi.
Chiedetevi perché queste persone non si recano in paesi con cultura e religione identiche. A San Marino ci devono essere anche delle associazioni cosiddette femministe. Sostengono la lotta delle donne in Afghanistan, in Iran contro il velo o per il diritto all’istruzione. Combattono, o addirittura muoiono per non essere più sottomesse al diktat degli uomini. Altro tema, come queste persone saranno alloggiate, in quali condizioni? Non ho letto molti articoli su questi argomenti.
Ci sono a San Marino abitazioni e altre strutture sicure per accogliere in buone condizioni tutte queste persone. L’accoglienza in famiglia è stata buona per un po’ di tempo, ma alla fine non saranno più in grado di sopportare questo carico (in particolare la finanziatrice e guarda cosa è successo in Francia in alcune regioni). A livello di occupazione, quali mestieri eserciteranno e con quale salario?. Inoltre quando saranno sul posto con le loro famiglie, che i loro figli saranno nelle scuole (dove le croci saranno tolte come negli edifici pubblici per non offenderli) non potrete farli partire. Il Governo farà qualcosa per questo problema. Niente, perché poco a poco in 1 generazione si opporranno aus sammarinesi di origine.
Ho letto non molto tempo fa le riflessioni di alcuni politici, hanno lo stesso discorso ingenuo come in Francia. Il Segretario di Stato ha voluto riconoscere lo stato Palestinese, ma forse non era il momento giusto. Molte guerre si svolgono nel mondo Europa, Africa soprattutto con migliaia di morti, milioni di rifugiati. In questi vari casi qual è la posizione del Governo sammarinese?
Firmare l’accordo con l’UE significa anche vedere tutto questo insieme mondiale, ma questa firma comprometterà il futuro del paese, del suo popolo e dei suoi figli. Non dimenticarlo.
Sottoporre questo accordo al referendum, sì, ma sarà necessario spiegare bene i dettagli del testo.
Cordialmente.
Michel GIANNOTTI














