Riceviamo e pubblichiamo:
Quali ex membri del Cda di Asset Banca vogliamo replicare alle falsità emerse dalla relazione di Banca Centrale e diffuse in Consiglio Grande e Generale. Innanzitutto rimarchiamo con forza come siano state violate, anzi calpestate, le più elementari garanzie e diritti fondamentali. E’ infatti sin troppo agevole oggi fare una liquidazione coatta amministrativa senza dare la possibilità all’ex Cda di replicare e argomentare la bontà del proprio operato. In nessun Paese che vuole definirsi civile può essere negato un contraddittorio democratico. Non basta accusare qualcuno, per renderlo colpevole. Ma di certo il rispetto delle regole non fa parte del background culturale di questo governo e di banca centrale, visto il modo con cui vengono liquidate le sentenze dei Tribunali, che per ben due volte hanno dato ragione ad Asset Banca. E le sentenze sono fatti, il resto mere chiacchiere. Nel concreto l’ex Cda di Asset Banca ha sempre agito nel rispetto del regolamento bancario vigente. Altro che mala gestio! Tutto è sempre stato eseguito nella massima trasparenza. Gli affidamenti sono sempre stati concessi rispettando le norme. Fa sorridere come ancora una volta si parli in modo fumoso e superficiale di singole posizioni e quant’altro, senza portare alcun supporto tecnico reale alla base del provvedimento abnorme preso. Al di là delle chiacchiere e al netto delle accuse che ci vengono rivolte, nulla poteva giustificare la liquidazione coatta amministrativa. Si poteva e si doveva semmai cambiare il management e operare per il bene della banca e soprattutto dei risparmiatori e correntisti che ancora oggi non possono usufruire dei loro risparmi: questo è ciò che più ci sta a cuore. Lascia basiti la superficialità con cui si è condotta una partita dove da un lato si è raccontato di voler salvare la banca, ma nella pratica si è agito solo per farla confluire dentro Cassa di Risparmio. In una parola la relazione di banca centrale appare più un attacco politico al quale ci è stato negato di potere ribattere. Siamo comunque certi che il Tribunale sovrano sammarinese al quale ci rivolgeremo saprà ristabilire la verità dei fatti e restituirci quella dignità che qualcuno goffamente e strumentalmente vuole calpestare.
L’ex Cda di Asset Banca