Il Fondo Monetario Internazionale promuove San Marino. Anche se il Report è infarcito di raccomandazioni, specialmente sulla necessità di riforme per ridurre di almeno 6 punti il rapporto debito/Pil e per consolidare quella stabilità venuta dalla sua grande capacità di resilienza, ma che è continuamente minacciata dai rischi provenienti dalle dinamiche esterne.
Al termine di due settimane di analisi, incontri, confronti con tutti i soggetti della struttura sociale, politica ed economica della Repubblica, la nuova capo delegazione Anna Shabunina, ha presentato in conferenza stampa la situazione generale del Paese. Accanto a lei il Segretario alle Finanze Marco Gatti, la presidente BCSM Catia Tomasetti e numerosi esperti delle diverse parti.
“La crescita economica è rimasta positiva nonostante gli shock esterni negativi – ha evidenziato Shabunina – tra cui il rallentamento a livello regionale e l’aumento dei tassi di interesse”. Più nel dettaglio, il settore manifatturiero ha subito una decelerazione a causa del calo degli ordini di esportazione e per via dell’eliminazione degli incentivi fiscali in Italia, a cui si è aggiunto il rallentamento del settore edile e la continua vulnerabilità del settore finanziario. Tuttavia, una piccola crescita è garantita anche per il 2024, con un lieve rafforzamento nel 2025.
“Lo scorso anno, la posizione di bilancio è stata più forte del previsto – ha messo a fuoco la capo delegazione – ma sono necessari ulteriori sforzi per garantire stabilità e un ulteriore consolidamento di bilancio per mitigare i rischi di finanziamento, per creare riserve di bilancio e ridurre il rapporto debito/Pil.”
Il consiglio, o la raccomandazione, è ridurre questo rapporto al 60%, contro il 65 / 68% attuale. Oggi, il valore assoluto del debito pubblico è di 1 miliardo e 229 milioni. L’obiettivo è raggiungibile con alcuni interventi ormai improrogabili, a cominciare dal potenziamento dell’ufficio di statistica secondo parametri europei al fine di ricollocare l’organizzazione della PA e procedere a scelte economiche meglio circostanziate. Ma la sfida vera sta in un pacchetto di riforme a livello tributario, comprendente IGR e IVA.
“Veniamo da un periodo di crescita stabile – ha anticipato il Segretario Marco Gatti – possiamo intervenire con i confronti e le valutazioni già a partire dell’inizio dell’anno prossimo e portare in votazione la legge di riforma dell’IGR entro il 2025, in maniera che vada in vigore già dal 2026. Invece, ci vorrà un maggiore periodo di approfondimento per l’introduzione dell’IVA, che comporterà molte modificazioni anche a livello di uffici, ma pensiamo di portare a compimento il percorso entro la fine della legislatura”.
Sempre in merito alle strategie di bilancio, è stata indicata la necessità di rafforzare la gestione del debito per ridurre al minimo i rischi di rifinanziamento. Altro snodo vitale è quello delle banche. L’FMI approva l’operazione effettuata per la riduzione degli NPL, che sta portando risultati migliori del previsto, che però il governo (sbagliando) non pubblicizza. Riguardo alle banche, la cui liquidità è notevolmente migliorata, è stato sottolineato il calo dei margini di interesse, gli elevati costi del personale e il permanere di altri NPL, che rappresentano un rischio per il futuro. “Un rapido adeguamento dei costi delle banche – ha precisato Shabunina – è una priorità per migliorare la redditività a lungo termine e le posizioni patrimoniali”. La qual cosa è imprescindibile se si vorranno cogliere le opportunità del processo di associazione alla UE.
“L’attuazione dell’Accordo – ha continuato – è una priorità per il settore manifatturiero e ne sosterrà la competitività, oltre a consolidare i risultati nel settore del turismo. Le autorità dovrebbero garantire una disponibilità di risorse e di personale sufficiente a sostenere l’attuazione di questo obiettivo, senza compromettere il percorso di consolidamento di bilancio”.
Sembra un auspicio per la quadratura del cerchio, anche perché le dinamiche geopolitiche in corso minacciano di riversare sugli Stati un nuovo rischio di inflazione e di crisi energetica. Tuttavia, anche questa possibilità non così remota e comunque preoccupante, non fa perdere la fiducia né del FMI, nel Segretario Gatti, il quale ha ricordato: “Anche quando è arrivato il Covid, mentre il nostro Paese era sull’orlo del default, siamo riusciti a mettere in campo misure che sono andate a sollievo delle aziende e della popolazione. L’importante è non prevedere interventi a pioggia, ma mirati e in grado di mantenere l’equilibrio di bilancio”.
L’ultima nota positiva di questa missione è l’assicurazione che il report su San Marino, già visibile sul sito del FMI, seguirà una procedura di approvazione ordinaria e non speciale, cioè soggetta a monitoraggio continuo, come è successo nel recente passato.
Angela Venturini